Aspettami sulla spiaggia

di Mirs
(/viewuser.php?uid=793712)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La ricordo bene,la prima volta in cui lo vidi...

Eravamo ad un campeggio estivo,il ''No One Land'',era l'estate del 2004.

 Sapevo solo il suo nome,Oliver;aveva gli occhi verdi e i capelli neri e sempre spettinati.Era a dir poco  meraviglioso.

Il campeggio durò all'incirca due settimane,ma entrambi trovammo il coraggio di parlarci solamente l'ultima notte,quella del falò.

Io indossavo un top a fiori e un paio di pantaloncini color pesca e lui una canottiera verde che faceva risaltare i suoi occhi e un paio di jeans corti e neri.

Il tutto iniziò verso le 20.30,c'era chi mangiava attorno al fuoco,chi stava già bevendo,chi faceva lo stupido,c'erano i vari gruppetti che parlavano tra di loro e chi se ne stava per conto suo.

Benchè stessimo tutti facendo qualcosa di diverso,ma sulla stessa spiaggia,eravamo tutti lì con lo stesso scopo:divertirci.

Erano le 23.15 quando ci riunimmo tutti attorno al falò-eravamo in circa venti ragazzi,tra cui dieci ragazze e dieci ragazzi,tutti sedicenni.

C'erano tre ragazzi che suonavano la chitarra e uno di loro era Oliver e ragazze che cantavano a turno.

Verso le due di notte,metà dei ragazzi era già rientrata in casa,anche Holly-la mia migliore amica-eil resto del mio gruppetto.

Quella sera c'era la luna piena,così decisi di scendere in spiaggia,tra l'altro,non era rimasto più nessuno...così credevo.

Infatti,dopo 10 minuti,mi accorsi che qualcuno mi stava fissando e non riuscì a trattenere un sorriso,quando vidi che quel qualcuno,era Oliver.

Si sedette accanto a me e si mise ad ammirare la luna e poi mi chiese ''bella,vero?'' e mi accorsi che non stava più guardando la luna,ma..me.

Leggermente imbarazzata,risposi ''eh si,è davvero bella.Questa notte è anche più grande''.

A stento riuscì a soffocare una risata e mi rispose ''E' solo questione prospettiva,ovunque tu sia,la luna non sarà mai più grande del tuo pollice,guarda'' e così dicendo mi prese la mano...aveva proprio ragione.

Ma in quel momento non stavo pensando alla luna o alle sue conoscenze astrologiche,ero concentrata sulle nostre mani,la sua,la mia,insieme. 

Aveva delle mani grandi e forti,ma allo stesso tempo delicate;per indicarmi la luna,dovette avvicinarsi e un centimetro era ciò che separava i nostri visi.

Riuscivo a sentire il suo profumo,ed il suo respiro caldo e dolce...

Restammo lì,così,per qualche minuto,poi con tono malizioso e sarcastico gli chiesi ''mmm,te ne intendi di astrologia?''ma,ebbi quasi la sensazione di averlo offeso perchè mi rispose con tono secco e distaccato ''no,semplicemente passavo molte ore con mio...ehm,con mio padre a guardare il cielo di notte,me l'ha insegnato lui'' ma subito dopo,notai un velo di tristezza e malinconia nelle parole ''me l'ha insegnato lui''...

Non volevo essere invadente,così mi limitai a dirgli ''dev'essere un tipo in gamba eh!'',ma ancora una volta quell'espressione e quei sentimenti nella sua voce nel rispondere ''già,era davvero un tipo in gamba''.

Stavo per chiedergli cos'era successo,o come mai usasse il passato,ma poi cambiai idea.


 

 

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2954291