Non te lo chiedo, non ho il coraggio, so già e non ho la forza di sentirtelo dire, mi hai prosciugato tutto, non ho più nulla.
Continui a guardare il vuoto mentre io guardo te perché, a differenza tua, io del vuoto ho paura, e tu invece, tu sei tutto fuorché vuoto.

Sei tornato tardi, come sempre, sei entrato in camera, mi hai vista ma non hai detto nulla, ti sei cambiato e ti seduto sul letto e sei così ancora adesso, nessuno dei due ha parlato, tu perché non sai che dire e io perché non voglio sentire altre bugie o verità che fanno male.

Passano i minuti, le ore, tu sempre seduto con lo sguardo perso e io che mi perdo nei tuoi particolari, gli stessi di cui mi sono innamorata, gli stessi che tu odi, li giudichi imperfezioni ma per me sono tutto fuorché imperfezioni, tu sei tutto fuorché imperfezioni.

La sveglia sul comodino segna le 5:00, tu adesso sei disteso e guardi il soffitto e io non ti guardo più, non è ho il coraggio.

'Non pensare' Ti sento dire alle 5:12, o meglio, lo sussurri come se non volessi realmente farlo. Ti guardo. Tu continui a non guardarmi.

'Parlami' Adesso sei girato, mi guardi, io non dico nulla, non ce la faccio, tu sei così tutto e io sono così niente.

'Smettila' E mi chiedo, di fare cosa? Di aspettarti? Ti darti tutto in cambio di niente? Di amarti in cambio di sofferenza?

Ti alzi dal letto - non mi guardi -, ti rivesti, apri l'armadio e prendi le tue cose, tutte, non mi lasci niente - non mi guardi -, esci dalla stanza e ti sento sbattere la porta.

Sei andato via e non mi hai lasciato nulla, neanche me stessa. Non riesco a piangere, non più. Vedo la stanza pian piano farsi sempre più luminosa, sta sorgendo il sole, sono le 5:57 e io sono seduta, con lo sguardo rivolto verso la porta sperando di vederti ritornare, ma non lo fai, non torni e io rimango sola e vuota, e questa volta per sempre.