Fandom: Big Hero 6
Prompt:
Big Heroes Six, Gogo/Wasabi,
autoscontro
Parole: 808
Perché
sì, ho appena visto il film e
li shippo un sacco e la scena della macchina. E ne parlavamo su
facebook con
Mana, Claudia e Gemma e alla fine è piovuto un prompt e io
ho partorito questa
cosa.
Not even sorry.
E mi sono
immaginata un Luna Park
all’aperto, nel mezzo di una piazza, da qui il Luna Plaza.
Autoscontro ed
errori di valutazione
A GoGo
piacciono tre cose: le gomme
da masticare, la velocità e il sarcasmo.
Wasabi si
è reso conto di non avere
niente in comune con lei nello stesso momento in cui l’ha
vista, quando è entrato
per la prima volta nel laboratorio dei Nerd dell’Istituto di
Tecnologia di San
Fransokyo; ha capito che a trascorrere troppo tempo accanto al suo
disordine,
alla sua completa mancanza di rispetto per le regole e al suo irritante
modo di
comportarsi, presto gli sarebbe venuto un esaurimento nervoso.
Ora, a distanza
di qualche anno,
deve ammettere di non essere poi andato così lontano dalla
verità, perché GoGo
ha uno strano effetto su lui; quando ha descritto i sintomi a Tadashi,
l’amico
è scoppiato a ridere e gli ha detto che, accidenti, questa
volta era proprio
fregato.
«In
che senso “fregato”?»
aveva domandato Wasabi con voce allarmata «Palpitazioni,
ansia, sudori e balbettio, dici che sono allergico a qualcosa che
indossa?
Oddio, magari mi ha passato qualche virus per cui non sono vaccinato.
Presto, fammi
scansionare da Baymax!»
«O
forse, semplicemente, lei ti piace» aveva risposto il
maggiore dei fratelli
Hamada scomparendo dietro una porta.
Però
adesso Tadashi è morto e Wasabi non sa cosa fare, non sa con
chi parlare,
perché, davvero, chiedere consigli sulle donne a Fred non
è il caso (a dire la
verità è meglio evitare di chiedergli qualsiasi
tipo di consiglio) ed è quasi
sicuro che Honey Lemon non sarebbe in grado di mantenere una confidenza
di
questo genere. Così ha deciso che l’unico modo per
uscire da quella situazione è
farsi avanti, cercare di conoscere meglio GoGo e di farle notare come
anche lui
può essere un vero uomo (o una vera donna) pur senza essere
un duro.
È
pensando alle cose che a GoGo piacciono che Wasabi decide di invitarla
a fare
un giro al Luna Park.
«Sarà
divertente, vedrai!» le dice, cercando di non far trapelare
il suo nervosismo.
«Perché
no!» risponde lei facendo scoppiare in una bolla rosa la
gomma che sta
masticando «Vado a chiederlo anche ai ragazzi!».
Forse
avrebbe dovuto essere più specifico, avvisarla che le stava
chiedendo un
appuntamento e non una gita di gruppo, avrebbe dovuto concludere la
prima frase
con un chiaro “solo tu e io”,
in modo
che fosse impossibile fraintendere; purtroppo non l’ha fatto
e ora un gruppo di
studenti esagitati corre da una parte all’altra delle
attrazioni della Luna
Plaza di San Fransokyo.
Quando
Fred decide che è giunto il momento di dimostrare ad Honey
Lemon e a Hiro la
sua abilità nel tiro al bersaglio, per altro fallendo
miseramente, Wasabi ne
approfitta per indicare all’amica le macchine
dell’autoscontro e quando la vede
illuminarsi capisce di avere proposto la cosa giusta.
Giusta
per lei, perché per quanto lo riguarda, beh, non ne
è così sicuro.
GoGo
ha uno strano luccichio negli occhi, e se prima il ragazzo pensava
fosse
entusiasmo, ora ci vede più una minaccia di morte, per la
serie “spazzerò via
qualsiasi cosa io incontri sul mio cammino”. Mentre la vede
dirigersi spedita
contro un kart pilotato da un bambino di soli dieci anni e ribaltarlo
senza
pietà, Wasabi inizia a credere di avere avuto una pessima
idea; quando, poi,
GoGo si volta verso di lui e gli urla: «Fai la
donna!» allora capisce che lui
sarà il prossimo e che la sua è stata
un’idea suicida.
Per
qualche tempo riesce a sfuggirle, ma la verità è
che sa perfettamente di non
poter scappare a lungo, non quando cerca di evitare di scontrarsi con
chiunque,
perché cosa accadrebbe se qualcuno si facesse male?
Quando
GoGo gli si scaglia contro la terza volta, Wasabi capisce di non
poterla
schivare, quindi chiude gli occhi e si protegge la faccia con le mani,
lanciando
un urlo imbarazzante che lo fa assomigliare a un ragazzino (ma un
ragazzino
davvero piccolo, si dice, perché Hiro non avrebbe urlato).
Quando la giovane
colpisce il suo kart, si sente proiettare all’indietro e il
suo, non poi così
potente, mezzo piroetta fino a schiantarsi contro la balaustra sul
fondo della
pista; vi si accascia contro trattenendo un moto di ansia nel vedere
GoGo
avvicinarglisi.
«Ti
prego, non facciamolo mai più» la supplica.
Lei
alza un sopracciglio e fa esplodere una bolla a pochi centimetri dalla
sua
faccia, osservandolo con un sorriso ironico.
«Io
l’ho trovato divertente».
«Sono
andato a schiantarmi contro il muro!»
«E
hai urlato come un pazzo dopo avere cercato di evitare di scontrarti
con
chiunque… In un autoscontro».
«Qualcuno
poteva farsi male, qualcuno tipo me!»
GoGo
scoppia a ridere, senza tanti complimenti lo prende per una mano e
inizia a trascinarlo
verso un punto imprecisato della piazza.
«Forza,
andiamo a cercare Baymax, così ti rimette in sesto».
Wasabi
sa che dovrebbe essere offeso, o, per lo meno, dovrebbe farle notare
che ha
ragione lui, che poteva davvero farsi male, ma nel vedere la piccola
mano della
ragazza stringere la sua decide che non è poi
così importante: forse ne valeva
la pena.
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