Cap.
15 - L'inizio della fine
- Ho sentito che mi stavate cercando -
Magneto fissò stupito Mycroft - Sei molto più
giovane di quanto pensassi e più coraggioso, ma questo non
ti salverà - Il mutante fece un gesto a Moran che prese
Mycroft e lo trascinò davanti a Magneto.
John fissava tutta la scena stanco, si sentiva ancora più
impotente di prima.
- Non credevo ti saresti fatto vedere, pensavo fossi corso via come un
coniglio quale sei, Mycroft Holmes. Come puoi pensare di trattare i
tuoi fratelli mutanti come cavie da laboratorio? -
- Nessuna cavia noi abbiamo solo ...-
- Silenzio! - Grido Magneto.
Moriarty intanto si guardava attorno disorientato e impaziente - Se lui
è qui il fratellino invisibile non sarà lontano! -
- Non mi interessa suo fratello Moriarty, quella è una tua
fissazione e preferirei la mettessi da parte, non siamo qui per giocare
a chi è più intelligente - sbottò
Magneto.
Moriarty sorrise sghembo ma non disse altro.
Mycroft manteneva fiero la sua solita freddezza, di certo non avrebbe
dato la soddisfazione di dimostrare paura - E precisamente quale
sarebbe il suo piano sig. Erik Magnus Lehnsherr? Mi ucciderà
per dimostrare cosa? Sono un mutante anch'io, non crede che gli altri
mutanti potrebbero avere qualcosa da ridire? - fece il maggiore degli
Holmes per prendere tempo in attesa che qualcuno come il Professore o
Greg intervenisse.
- Mi credi così stupido? Prima confesserai davanti alle
telecamere i tuoi crimini: gli studi per eliminare i poteri mutanti, i
sieri per bloccare i telepati, ogni cosa che il Governo ha fatto contro
di noi. Solo dopo ti giustizieremo - rispose Magneto schifato dal
rivolgere la parola a Mycroft.
- Bè se dovete uccidermi comunque perché dovrei
tenere una conferenza sui piani del Governo? - rispose annoiato.
- Perchè se non lo farai allora si che cercheremo il tuo
adorabile fratellino e ti assicuro che non sarà divertente -
intervenne Moriarty stanco di essere tenuto in disparte.
Magneto lo guardò torvo. Sherlock dall'angolo dove stava
osservando la scena sorrise debolmente, pensò che dopotutto
anche Magneto aveva giudicato troppo frettolosamente Jim come aveva
fatto suo fratello, considerandolo soltanto un ragazzino sveglio e non
un genio psicopatico.
- Non ti intromettere mai più chiaro? - fece Erik rivolto a
Jim, il quale lo trafisse con uno sguardo assassino che Sherlock non
gli aveva mai visto fare.
- Inoltre - continuò Magneto - c'è una
bomba nella scuola, con il timer già impostato. Se non ti
muovi a fare il discorso tutta la scuola salterà per aria,
studenti compresi-
- Non ti fai scrupoli a sacrificare altri mutanti, non capisco
perché c'è tanta gente stolta che ti segue -
convenne Mycroft sostenendo lo sguardo di Magneto.
- Preparate le telecamere - fece Erik rivolto agli altri - E tu
leggerai il discorso o il primo a rimetterci sarà il piccolo
Watson. -
Anche John sostenne lo sguardo di Magneto senza dimostrare paura, non
era molto sicuro che se la sarebbe cavata ma nemmeno lui voleva dare la
soddisfazione di tremare davanti al nemico.
Nel frattempo Sherlock si era lentamente spostato dall'ingresso verso
il centro della sala, in modo da poter intervenire in caso di
necessità e stando ben attendo a non emettere il minimo
rumore per non insospettire Jim. Riflettè sul fatto che
correre da Lestrade sarebbe stato inutile e a quel punto doveva
già essersi accorto della sparizione di John e della
mancanza di Magneto.
Mike e Jim si misero a sistemare le telecamere in attesa di iniziare
con il comunicato mentre John, ancora a terra, si guardava attorno
sicuro che Sherlock si trovava nella stanza; non poteva essere
altrimenti, lo conosceva abbastanza bene da sapere che non avrebbe
abbandonato né lui né suo fratello. Avrebbe
preferito sapere Sherlock in salvo all'esterno piuttosto che bloccato
con lui e senza nemmeno poterlo vedere, ma la sua presenza, anche se
invisibile, gli dava qualche coraggio.
Mycroft di controvoglia si sedette sulla poltrona; non poteva fare
altrimenti, non avrebbe rischiato la vita di tutti e sapeva che
Sherlock era ancora nella stanza; con la sua vista a raggi X lo aveva
visto muoversi e a stento si era trattenuto dallo sbuffare
perché non aveva seguito il suo "ordine" di cercare Greg.
- Allora, traditore dei mutanti, pronto a leggere? - chiese
Erik porgendogli un foglio. Mycroft lesse velocemente quello che
avrebbe dovuto comunicare al Mondo intero, molti dati top secret che
anche se fosse riuscito a salvarsi gli avrebbero comunque comportato
una lunga pena detentiva. Si sentì molto stupido, aveva
peccato di superbia, non aveva pensato che Moriarty fosse davvero
così intelligente e abile da recuperare tante informazioni e
che le avrebbe usate in questo modo; senza contare che l'idea di
mandare tutti alla scuola di Xavier era stata sua, confidando che il
Professore, Lestrade e anche suo fratello li avrebbero tenuti d'occhio.
Di certo non pensava un'alleanza con Magneto.
In quei pochi secondi pensò che forse aveva
dedicato troppo alla sua carriera e non gli era rimasto
più tempo per altro; in un attimo gli tornarono in mente
tutte le ore passate a studiare come un forsennato per diventare il
più giovane laureato che l'Università di Oxford
avesse mai avuto e di conseguenza lo scarso tempo che aveva dedicato a
Sherlock, prendendolo in giro per quanto fosse "lento" rispetto a lui e
a Greg che era l'unico amico che aveva al Mondo, o forse qualcosa di
più.
Sherlock fino a quel momento aveva evitato di guardare negli occhi il
fratello, sapendo che sicuramente gli sarebbe scappata un'espressione
di rimprovero che rischiava di essere intercettata da Jim, ma non
riuscì a non fissarlo mentre seduto a leggere quel proclama
diventava sempre più pallido. Non avrebbe lasciato che
Mycroft si sacrificasse per tutti senza nemmeno provare a
salvarlo, per cui decise che la cosa più
intelligente da fare fosse cercare la bomba togliendo al nemico almeno
un'arma di ricatto.
Mycroft, intanto, sospirò e si preparò alla sua
condanna definitiva, che sarebbe arrivata o da Magneto o dal Governo,
quando Lestrade fece il suo ingresso nella stanza.
- Mi stavo giusto chiedendo se era qui la festa -
Greg si trasformò immediatamente in roccia e corse verso
Magneto il quale non riuscì a bloccarlo nonostante il suo
potere di controllare i metalli, anche quelli presenti nelle rocce.
- Oh scusa, so che sembra roccia ma è una sostanza
particolare, senza metalli - fece Lestrade scagliando un pugno in
faccia a Magneto.
Nel caos che seguì Mycroft prese John per un
braccio e lo trascinò via dal pericolo. Altri ragazzi
avevano seguito Lestrade, Molly compresa, ed ora stavano dando
battaglia.
Mycroft fu raggiunto da Anthea che cercò di convincerlo ad
uscire e chiamare i rinforzi, prima che Magneto prendesse di nuovo il
sopravvento.
Nel caos generale i presenti sentirono un jet atterrare: gli X-Men
erano tornati.
- E' la tua fine Magneto! - Gridò Wolverine unendosi alla
"festa".
John era ancora acquattato dietro ad una poltrona indeciso su come
agire quando qualcuno gli prese una mano.
- Cosa diavolo aspetti a curare le tue ferite? - chiese Sherlock
ricomparendo.
John sorrise, non era il momento ma decise comunque di abbracciarlo
quando la poltrona dietro cui erano nascosti venne scaraventata contro
il muro.
- Ma come siete carini - fece Sebastian in compagnia di un altro
mutante, Pyro, capace di controllare le fiamme e pronto a lanciarle
addosso ai ragazzi. Sherlock, ormai padrone del suo potere,
con le mani creò uno scudo attorno lui e John, bloccando
ogni proposito incendiario. Pyro alimentò le fiamme con
ancora più potenza in modo da distruggere lo scudo creato da
Sherlock il quale cominciava a cedere sotto la forza del potere
dell'altro, quando John prese la mano del moro. Il solo contatto gli
diede un'emozione così forte che riuscì a creare
un scudo di una tale potenza che scagliò contro il muro
tutti i mutanti che si trovavano nelle vicinanze.
Sherlock si guardava le mani attonito, incapace di credere che quel
potere fosse scaturito da lui. Si voltò verso John che a
stento si rimetteva in piedi.
Il biondo rise e gli strizzò l'occhio - Non occorre che dici
niente, so di essere il tuo super potere -
Sherlock non potè che ridere di rimando.
Nel frattempo anche gli X-Men erano giunti nella scuola capitanati dal
professor Xavier e stavano riportando l'ordine mettendo in fuga il
nemico.
- Dov'è Moriarty?- chiese Sherlock guardandosi attorno.
- Quel vigliacco sarà fuggito - rispose John.
- Non credo - fece Sherlock. Nella mischia aveva visto Jim correre
fuori dalla sala ma non all'esterno. E c'era ancora la bomba da
disinnescare prima che fosse troppo tardi.
- John fai evacuare la scuola se non ci pensa mio fratello - E poi
divenne invisibile e corse via, sicuro di aver compreso dove si
trovasse Jim.
John non fece in tempo a capire in quale direzione era andato Sherlock
che si trovò atterrano da Moran.
- Ok adesso basta - gridò John usando il suo potere come
aveva suggerito Sherlock. Sebastian rotolò a
terrà con un braccio rotto, piangendo dal dolore.
- Così va meglio - fece John guardandosi attorno nella
speranza di vedere il moro, ma non c'era nessuna traccia. John avrebbe
voluto strangolarlo, perché Sherlock credeva che la sua vita
valesse meno di quella del biondo al punto che si preoccupava sempre
che John fosse al sicuro e poi senza problemi si buttava nel pericolo?
- John dov'è Sherlock? - chiese Mycroft giungendo
alle sue spalle.
- Non riesce a vederlo? - chiese speranzoso.
- Evidentemente no - rispose seccato.
- Credo sia andato a cercare Jim o la bomba..o entrambi -
Mycroft fece cenno alla sua assistente e subito dopo si misero a far
uscire tutti dalla scuola, mentre i nemici se la davano a gambe,
Magneto compreso, probabilmente conscio che la bomba sarebbe esplosa a
momenti.
Nel frattempo Sherlock era corso sul tetto della scuola, sicuro che Jim
sarebbe stato lì.
- Ciao Sherlock, sapevo che avresti capito - fece affabile Jim, seduto
sul parapetto.
- Bè sono già caduto da un tetto virtuale, ora
vuoi che cada da uno vero? - chiese Sherlock camminando lentamente in
direzione di Jim.
- Bè onestamente cominci a infastidirmi e c'è una
bella vista qui su -
- Per quale motivo dovrei farlo? -
- Non lo so, forse perché c'è una bomba nella
scuola e se non lo farai salteremo tutti per aria? Che tristezza vero?
Tutta questa fatica e il piccolo John e il tuo caro fratello moriranno -
- Come faccio a sapere che non menti, che non la farai esplodere
comunque? -
- E' già attivata - fece Jim - Ma se ti butti
provvederò a disinnescarla, non ho tutta questa
voglia di morire ma non ne ho nemmeno paura, curioso no? -
Sherlock guardò il vuoto sotto di lui e poi rivolse
nuovamente lo sguardo a Jim.
- Tic tac il tempo scorre. Allora Sherlock saltiamo tutti in aria o
muori solo tu? Sta a te la scelta -
Angolo
autrice
Buona
Vigilia!!!
Siamo
in dirittura d'arrivo per cui restate con me per il gran finale!
Un
bacione e alla prossima, per l'ultima volta in questa ff.
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