Himi dormiva profondamente accanto al
suo piccolo Pocotà che
ronfava beato. All’improvviso, un piccolo bagliore dorato
guizzò nella stanza,
rischiarandola tenuemente; poi la strana luce si mosse rapidamente,
come
animata da vita propria e si tuffò dentro il leoncino di
pezza emettendo una
strana energia; qualche istante dopo balenò di nuovo fuori,
magicamente, e
scomparve di colpo.
.
. .
“Possibile che debba essere
in ritardo anche il primo giorno
di scuola?!” Himi correva a perdifiato, cartella in spalla e
toast della
colazione ancora in bocca. Come al solito non aveva sentito la sveglia,
ma
quella mattina, a quanto pareva era in buona compagnia “Ehi
maschiaccio! Ehi!!!
Attentaaaaaaa!!” Si girò di scatto e Dai Dai le
passò a mezzo centimetro, filando
come una scheggia sulla sua bicicletta e frenando di colpo poco
più avanti. Le
strizzò l’occhio con aria divertita.
Himi gli andò incontro,
furibonda “Ma sei matto! Stavi per
ammazzarmi!”
“E dai quanto la fai
lunga!” Rise, provocandola “Dai salta su
altrimenti farai ancora più tardi”.
Nonostante le avesse fatto prendere
un accidente, decise di
accettare il passaggio, si sedette dietro di lui e con aria di
noncuranza
replicò “Accetto solo perché sono in
ritardo”
Daichi sogghignò tra
sé e sé “Okay pronta? Reggiti
forte!!”
Cominciò a pedalare a
tutta velocità mentre lei gli si
stringeva stretta stretta. Continuava a dirgli di andare piano,
perché
altrimenti si sarebbero schiantati da qualche parte, eppure in cuor suo
capiva
di non essere mai stata al sicuro come in quel momento. Si
sentì di colpo,
libera e felice di stare lì con lui. “Come vorrei
che tutto questo non finisse
mai…” Le sue parole erano talmente diverse dai
suoi pensieri… Non aveva ancora
trovato il coraggio di confessargli i propri sentimenti; non sapeva
spiegarsene
il motivo, forse aveva paura di rovinare la loro amicizia, o forse
più
semplicemente non ne era capace, o non era abbastanza forte.
Fattostà che lei
per lui rimaneva sempre quell’adorabile maschiaccio con il
fiocco magico… o almeno
era ciò di cui lei era fermamente convinta…
Arrivarono a scuola in pochi minuti,
appena in tempo prima
che suonasse la campanella e che entrasse il professore.
“Buongiorno a tutti
ragazzi! Oggi vi presento una nuova
compagna di scuola. Mi raccomando cercate di farla inserire nella
classe nel
migliore dei modi!” detto questo entrò una ragazza
molto carina, minuta, dai
lunghi capelli scuri, la pelle bianchissima, di porcellana, e dagli
occhi di un
colore particolarissimo: erano grandi e viola con tante piccole
pagliuzze
dorate. “Salve a tutti io sono Natsume Minako e mi sono
trasferita da poco qui
con la mia famiglia!”
Himi dal fondo del suo banco,
mordicchiava una penna con
aria pensosa, scrutando la nuova arrivata… Chissà
perché quella situazione le
pareva di averla già vissuta… Ma certo, come
dimenticare Yuka, la cara amica di
Dai Dai e tutto quello che era successo poi… Sembrava
passata una vita da
allora, e quanto ne era stata gelosa! Sorrise girandosi a guardare il
suo amico
tutto perso in chissà quali pensieri, guardando la ragazza
ferma in piedi
accanto al professore.
Minako si andò a sedere
proprio vicino a lei e per un attimo
i loro sguardi si incrociarono: Himi fissò quegli occhi di
un viola tanto
particolare, ma avvertì una sensazione curiosa, che non si
seppe spiegare lì
per lì. Solo quando le strinse la mano per presentarsi
capì che la sensazione
non era piacevole: aveva una mano gelida, come se nel corpo non le
scorresse
una goccia di sangue. Lei le sorrideva cordialmente, ma c’era
qualcosa di freddo,
e misterioso e molto molto strano che non la convinceva pienamente.
“Tu sei
Daichi non è vero?” chiese Minako a DaiDai con
aria innocente quando si
presentarono e lui assentì. Minako disse loro di essere la
figlia di un
importante uomo d’affari e che si era trasferita in
città da pochissimi giorni:
era figlia unica e non aveva molti amici, dunque sperava di farsene di
nuovi
qui. Tutti la trovarono molto carina e cordiale, tuttavia
c’era qualcosa che a
Himi non convinceva pienamente: non riusciva proprio a spiegarselo,
perché a
prima vista Minako non aveva nulla che non andava, ma era una
sensazione strana
che la lasciava inquieta.
Dai Dai invece sembrò
subito molto colpito da lei, forse
perché era affascinato dal fatto che avesse viaggiato
così tanto, o perché
aveva degli occhi così particolari ed espressivi,
fattostà che per tutta la
durata dell’intervallo non fecero che chiacchierare e anche
dopo finite le
lezioni lui si offrì di riaccompagnarla a casa in
bicicletta.
Himi raccontò a Monica e
Isabel, una volta uscite da scuola,
l’arrivo di Minako e di come Daichi ne fosse rimasto
così affascinato
“Probabilmente è rimasto solamente incuriosito dal
fatto che abbia già fatto il
giro del mondo in così poco tempo.. Io non mi preoccuperei
troppo fossi in te”
le disse Isabel con
aria saggia “Già,
quell’antipatico può fare ciò che
crede… Non siamo mica fidanzati, no?!”
Monica e Isabel si guardarono con aria complice, poi
scoppiarono a ridere
insieme… A volte la loro amica era talmente buffa! Era
così chiaro quali
fossero i sentimenti di Himi, eppure cercava sempre di nasconderli in
qualche
modo. Nonostante tutto rimaneva il maschiaccio di sempre. Tornando da
scuola si
fermarono in gelateria e davanti a una bella coppa di gelato al
cioccolato,
Himi si dimenticò in fretta di quegli occhi viola, della
mano gelida e della
strana sensazione.
Minako abitava in una casa
bellissima, con un giardino molto
curato e Dai Dai ne rimase molto colpito “ Cavoli che bella
casa! Ma è enorme!”
aveva le stesse fattezze della vecchia casa abbandonata, ma ovviamente
questa
era molto più recente e si vedeva che qualcuno vi abitava.
“Grazie per il passaggio
Dai Dai! Ci vediamo domani a
scuola!” gli fece un cenno con la mano e per un attimo lui
potè sentire emanare
dai suoi capelli color corvino il profumo dei fiori d’estate.
Si sentì
imbarazzato come mai gli era successo prima d’ora…
Minako era talmente bella e
femminile, ogni cosa che diceva o faceva era piena di grazia ed
eleganza, e
tutte le cose che gli aveva raccontato finora lo avevano affascinato
enormemente. Gli pareva una creatura talmente diversa dalle altre,
persino da
Himi… Come se, come se provenisse da un altro mondo..
Sembrava più adulta e
molto più sofisticata di loro, e tornando a casa non fece
che pensare a lei e
al profumo di quei capelli… Mai aveva provato una sensazione
del genere, gli
pareva quasi di camminare su una nuvola. Ma che gli prendeva? Si
sentiva
talmente strano, ma allo stesso tempo una sensazione di benessere
sembrava
pervaderlo. Quel viso lo tormentò per tutto il tempo
sovrapponendosi a tratti
con quello della sua piccola Himi…
Non appena entrò in casa
Minako posò la cartella da una
parte e si tolse le scarpe con un calcio; la casa era vuota, buia e
silenziosa…
come sempre del resto.
Quasi sobbalzò, avvertendo
una presenza misteriosa accanto a
sé.. Una figura comparve dalla penombra della
camera… Il volto era oscurato…
Minako si voltò a guardare quell’ombra
seminascosta. “Allora, l’hai trovato?”
Lei assentì
“Sì ed è il sogno più puro
che abbia mai
avvertito”.
“Bene. Allora procedi come
sai”.
Lei sorrise. Un sorriso malefico. Di
trionfo.
Questa è la mia prima
fanfic sul mio anime preferito : )
Probabilmente non è un granchè, ma mi attirava
troppo l’idea di continuare la
bellissima storia di Himi e Dai Dai!
Ps Ho scritto anche il primo capitolo
di un mio originale se
vi va leggetelo! E criticateeee!! Si chiama Aldilà
dell’infinito
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