Sterek Hogwarts
Che bel
maglione.
Caro Stiles, spero
che questi mesi di scuola stiano andando bene.
Ti scrivo questa lettera spicciola e veloce per darti un aggiornamento:
a causa dell'ultima incursione alla Gringott, devo fare un turno
straordinario.
Il giorno di Natale. So cosa stai pensando, ma stavolta tocca a me e
non posso abbandonare
gli Auror sotto il mio comando durante le operazioni. Spero che mi
perdonerai.
Melissa ha detto che ti ospita volentieri, ma so che non ami passare il
Natale tra i Babbani.
Fammi sapere cosa decidi di fare - il mio regalo ti arriverà
all'indirizzo che vorrai!
Ti voglio bene,
Papà.
10
Dicembre
Stiles
Stilinski fece una smorfia e rispose rapidamente a suo padre. Non aveva
bisogno di pensarci più di tanto, avrebbe passato il Natale
ad
Hogwarts: non era completamente solo, sapeva che anche Lydia era
costretta a rimanere a scuola, perchè sua madre era su una
causa
importante con l'intero Wizengamot. Non gli piaceva stare nelle feste
senza suo padre, gli ricordava quando la mamma si preoccupava durante
le sue missioni, in tempi meno tranquilli.
Passare il Natale a casa McCall, poi, significava non usare la magia,
non parlarne (Melissa non si sentiva proprio a suo agio) e sentire i
racconti di Scott su Allison - un'autentica
tortura. Pensandoci, non aveva mai passato il Natale ad
Hogwarts. Magari si sarebbe divertito.
Mandò la risposta a suo padre tramite un gufo della scuola e
si
avviò verso i giardini con un libro sotto braccio,
intenzionato
a studiare fino all'ora di cena.
A quanto pare, qualcuno lassù doveva avercela con lui.
Derek Hale si stava allenando a giocherellare con il boccino sotto un
albero, con la testa di Erica poggiata alle gambe e Boyd che gli stava
parlando di chissà cosa. I loro sguardi si incrociarono per
qualche secondo, il tempo di farlo diventare rosso pomodoro e
sgattaiolare qualche metro più in là. Non si
erano
più visti, dopo che l'aveva lasciato in infermeria un mese
prima, perchè gli incontri col branco si erano diradati e
Stiles
era stato troppo occupato per presenziarvi: non era mica un lupo
mannaro, lui. Stava, inoltre, seguendo delle lezioni speciali con
Deaton per migliorare la sua trasformazione in Animagus e la ronda
serale lo stendeva definitivamente. Si chiese quanto poteva reggere un
ritmo giornaliero così intenso - magari quelle vacanze di
Natale
erano una manna dal cielo.
Derek Hale lo stava ancora guardando. Accarezzava i capelli di Erica
con una mano, annuiva alle parole di Boyd, ma guardava lui.
Stiles si sentì stranamente compiaciuto di quel
trattamento di favore e, con un sorriso storto, si stese sull'erba col
suo libro di Storia della Magia Moderna.
"Studi con questo bel sole? Dio, sei così... simile a noi!"
scherzò Lydia, sedendosi accanto a lui sull'erba.
"Già, sono stato smistato male" si tirò a sedere
e le diede un bacio sulla guancia. "Ho una bella notizia per te"
"Mirtilla Malcontenta è finalmente sparita?"
"Nope" alzò un sopracciglio. "Passerò il Natale
qui a scuola!"
Lydia sorrise apertamente. "Oh, non giudicarmi male, ma sono felice.
Almeno non sarò sola con gli sfigati" poggiò la
testa
sulla spalla di Stiles.
"Speriamo che nevichi. La temperatura è decisamente alta,
ultimamente, non trovi?"
"Già. I giardini sono pieni e c'è gente che passa
qui
gran parte del proprio tempo" occhieggiò a Derek. "Hai visto
chi
c'è di fianco a noi?"
"Ignorali" disse Stiles, chiudendo il libro con un tonfo. "Come
vorresti passare il Natale, Lydia?"
Lydia si morse il labbro inferiore. "Nella tenuta dei Martin,
circondata da Elfi domestici che mi versano vino rosso ogni volta che
sbatto le palpebre" Stiles scoppiò a ridere. "E Jackson che
torna dall'America" sospirò. "Tu?"
Stiles ci pensò su qualche minuto, tanto che l'amica temette
si
fosse appisolato. "Mi piacerebbe... un camino, tanti cuscini...
cioccolata calda, un albero piccolo ma tanto illuminato. Un ambiente
familiare, non so se mi spiego. Lo scambio dei regali a mezzanotte e
tanti... baci" arrossì.
"Oh, Stiles" Lydia si strinse al suo fianco. "Questa storia ti sta
sfuggendo di mano"
"Lo so"
24
Dicembre
Non pensava che
l'avrebbe mai detto, ma Hogwarts semi vuota era bellissima. L'aria
natalizia, la neve magica che scendeva dal soffitto e i tipici maglioni
di Natale che avevano sostituito le divise. Stiles amava passeggiare
per la
scuola, assaporando le feste come non aveva mai fatto da quando era
morta sua madre - tutto questo perchè erano rimasti solo una
cinquantina di studenti e l'atmosfera era decisamente più
intima.
Lydia lo aspettava per una festicciola improvvisata nella Sala Comune
dei Corvonero, che erano riusciti (non voleva sapere come) a rimediare
whisky incendiario e burrobirra in quantità.
Oltretutto, i regali erano stati stipati sotto il loro albero,
perchè a quanto pare sarebbero stati tutti presenti. Stiles
aveva già dato il suo regalo a Scott e nascosto sotto
l'albero quello di Lydia. Un solo pacchetto aveva tenuto sotto il
letto, avvolto in una carta da regalo verde: non sapeva nemmeno se
l'avrebbe consegnato, visto l'andamento della sua vita sentimentale.
Mentre era infilato per metà nel suo armadio, in cerca di
una camicia elegante e pulita, sentì grattare sulla finestra
di camera sua. Nella fretta di vedere chi gli aveva scritto,
sbattè la testa contro un'anta dell'armadio.
"Ma porca!" balbettò. "Se è papà giuro
che..."
Incubus, sempre nero come la notte, lo guardava rassegnato fuori dalla
finestra.
"Oh, per le mutande di Morgana, cosa vuole Derek adesso?"
piagnucolò. Incubus tubò in sua direzione,
indignato. "Arrivo, arrivo"
Il biglietto, in realtà, diceva ben poco. Lo invitava gentilmente a
presentarsi a al settimo piano, di fronte al dipinto di Barnaba il
Babbeo. La Stanza delle Necessità, pensò subito
Stiles. L'aveva usata infinite volte per aiutare Scott con la sua
licantropia. Che fosse successo qualcosa?
"Dannazione" imprecò, lasciando perdere la camicia e
infilando in fretta e furia il primo maglione sformato che si
trovò davanti. Era rosso e con una buffa renna che beveva il
tè, regalo della mamma di Scott. Prese il pacchettino verde
sotto il letto e lo infilò velocemente in tasca - magari,
tra un casino e l'altro, avrebbe avuto il coraggio di darglielo.
Corse al settimo piano, ma Derek non era lì. La Stanza delle
Necessità era lievemente accostata, però, e
Stiles si guardò in giro, prima di entrare. La visione lo
lasciò senza fiato: la stanza si era trasformata in un
salottino pieno di cuscini e un divano a due posti rosso fuoco, il
tutto illuminato da un camino acceso. Era tutto a misura d'uomo, dai
colori caldi e con una leggera musica di sottofondo (quello era un grammofono?!), l'ambiente
rustico che Stiles aveva sempre sognato.
Seduto sul tappeto davanti al camino c'era Derek, che stava immergendo
marshmallows in due tazze di cioccolata calda.
"Che bel maglione" ghignò, quando lo vide.
"Non... tu..." boccheggiò Stiles. "Cosa..."
"Non farti venire un attacco di panico" lo raggiunse, porgendogli una
tazza. "Offerta di pace, Stilinski. Siediti!"
"Tutto questo... per me?" domandò, rosso in viso. Forse
l'aveva sentito parlare a Lydia, quella mattina in giardino. "Sul
serio?"
"Non farti troppe illusioni, eh" fece spallucce, ma sorrise.
Si sedettero di fronte al camino, con la schiena poggiata al divano e
circondati da quelli che a Stiles parvero mille cuscini. Il silenzio li
cullò per qualche minuto, finchè Stiles non si
allungò per posare sulla guancia di Derek un bacio leggero.
"Grazie" sussurrò.
"Mh. Io volevo solo fare sesso, ma la cosa deve essermi sfuggita di
mano" gli scappò una risatina. che coinvolse anche Stiles, e
per poco non fece cadere la cioccolata calda sul tappeto pregiato sotto
di loro.
Il Grifondoro non riuscì a trattenersi oltre e coinvolse
l'altro in un bacio lascivo, bagnato, a cavalcioni su di lui. Poteva
raccontarsi tutte le bugie che voleva, ma amava Derek Hale
profondamente, come non aveva mai fatto in vita sua, e l'idea di
passare il Natale senza di lui l'aveva buttato giù
più del previsto.
"Ho un regalo per te" mugugnò, mentre Derek gli mordicchiava
il mento.
"Uhm, cominciamo a parlare sporco, eh?" gli accarezzò il
cavallo dei pantaloni, particolarmente gonfio, ma Stiles lo
fermò divertito.
"Non intendevo in quel
senso, per Merlino. Ho davvero un regalo per te" estrasse
dalla tasca dei jeans il piccolo pacchettino. "Apprezza la carta verde,
ti prego. Ho quasi avuto un attacco di bile mentre lo incartavo"
Derek fece una smorfia e, senza far spostare Stiles dalle sue
ginocchia, aprì velocemente il suo regalo. Si
ritrovò tra le mani un accendino argentato, di quelli che si
aprivano a scatto, con un'incisione sul davanti: Fuori dai piedi -S
"Sai, è la prima cosa che mi hai detto, quando
mi hai trovato fuori la Stambera Strillante" si schiarì la
voce. "In realtà non sapevo se dartelo o no, mi sembrava
troppo... cioè, intimo. Anche se penso ancora che
dovresti smettere di fumare. Quindi, ecco, avevo pensato di tenermelo
come ricordo perchè... che tu lo voglia o no, sei una delle
cose più belle che Hogwarts mi abbia dato" prese un respiro.
"Dì qualcosa, ti prego"
Derek stava ancora guardando l'accendino. Alzò lo sguardo
sull'altro e Stiles potè giurare di vedere una luce, nei
suoi occhi, che non aveva mai visto prima.
Consapevolezza, avrebbe
detto Derek. Rivelazione. Perchè quel regalo non era altro
che l'espressione materiale di un fatto che il licantropo non aveva
ancora preso in considerazione: sentimenti.
Aveva una relazione e non se ne era nemmeno accorto.
Quando era diventato qualcosa di più che semplice sesso,
Derek non sapeva dirlo, ma era successo e se ne stava rendendo conto.
"Suppongo, dal tuo sciopero del silenzio, che deve esserti piaciuto"
scherzò Stiles.
"Guarda sul divano" mormorò Derek. "Sotto quel cuscino"
Stiles alzò un sopracciglio, ma fece come ordinato.
Trovò un pacchetto, malamente avvolto in una carta regalo
rossa.
"Apri" gli disse. Il ragazzo deglutì e strappò
l'involucro. Derek gli aveva regalato un maglione verde bottiglia. Verde bottiglia. E
con un lupo stilizzato sul davanti.
"Oh" Stiles deglutì. "Devo considerarlo una specie di...
stai per caso... marcando il territorio?"
"Perchè, tu no?"
Si guardarono per qualche secondo, per poi abbandonare i regali in un
angolo e baciarsi violentemente.
Il miglior. Natale. Di.
Sempre.
25
Dicembre
"Che bel maglione,
Stiles" fece Lydia, ghignando. "Davvero di un bel verde"
"Si, vero?" il ragazzo gonfiò il petto per mostrarlo meglio.
"Decisamente" la ragazza schioccò la lingua sul palato e gli
porse il suo regalo. La Sala Grande era un campo di battaglia a causa
dei vari regali scambiati e Stiles individuò un paio di
scope nuove che avrebbero fatto borbottare d'invidia Scott. "Ti sei
perso una bella festa, ma forse non dovrei chiederti dov'eri"
"No, lascia perdere" sorrise e la ringraziò per la piuma
nuova. Lui le aveva regalato un ciondolo a forma di goccia molto
elegante, che Lydia aveva subito indossato.
"Almeno il pranzo di Natale lo passi con tutti noi? Ci stringiamo al
tavolo dei Tassorosso"
In quel momento, Derek Hale spalancò le porte della Sala
Grande ed entrò, avvolto in un morbido maglioncino nero.
Quando Stiles vide con cosa stava giocherellando al posto del boccino,
sentì lo stomaco fare un doppio giro della morte. Il suo
accendino. Lo faceva scattare e poi lo richiudeva distrattamente.
Era così sexy. Ed era suo.
Derek si voltò verso di lui ed imbastì una
smorfia soddisfatta quando vide che indossava il suo maglione. Quella
stessa mattina, prima di uscire dalla Stanza delle
Necessità, glielo aveva infilato a forza, anche se era
ancora umido dalla doccia.
"Stiles?"
"Mh?"
"Perchè Derek Hale sta venendo verso di noi?"
"Cosa?"
Perso nelle sue turbe mentali, Stiles non si era accorto che,
effettivamente, il capitano dei Serpeverde stava puntando al loro
tavolo, come se non facesse altro tutte le volte. "Ciao e auguri"
salutò distrattamente Lydia, che ricambiò
perplessa. "Bel maglione" fece verso Stiles.
"Me l'ha regalato il mio ragazzo. Carino l'accendino"
"Si, beh, me l'ha regalato il mio ragazzo"
"Siamo proprio due maghi fortunati"
"Decisamente"
Mesi dopo, gli studenti di Hogwarts avrebbero ricordato l'episodio come
Il Miracolo di Natale
del secolo. Quando Derek Hale, capitano dei Serpeverde,
aveva baciato Stiles Stilinski, prefetto Grifondoro, davanti a tutti.
Se non era un miracolo quello!
cheekbones' corner:
Le feste mi rendono troppo buona #sorrynotsorry o forse è la
febbre. E' decisamente la febbre. Punto uno, le feste sono passate
senza note particolari (sì, sono una di quelle che aspetta
Capodanno per ubriacarsi perchè ha una vita super piatta);
punto due, devo ancora studiare troppo e vedo la mia laurea che si
allontana sempre di più; punto tre, ho già
menzionato la febbre?
Insomma, mi serviva un po' di Sterek!Hogwarts Fluff. SOOOB. Spero che
abbiate apprezzato, nonostante tutto :"3
Ora, sì, corro a studiare. Sì. Davvero.
Baci,
A.
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