No one knows what it's like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes
No one knows what it's like
To be hated
To be fated
To telling only lies
Nessuno sa come ci si sente
Ad essere l'uomo cattivo
Ad essere l'uomo triste
Dietro gli occhi azzurri.
Nessuno sa come ci si sente
ad essere odiato
Ad essere accusato
di dire solo bugie.
“Guardo le luci che scorrono ignare sotto di me nella notte e mi chiedo... mi chiedo cosa voglia dire essere una persona normale, una persona felice, con una casa, una famiglia, un lavoro. Cosa sia tornare dalla propria moglie la sera, ascoltare i propri figli, ridere, gioire. Essere amato.
Non lo so, non è il mio destino saperlo. Perché io sono un uomo crudele, sono un uomo triste. Dietro ai miei occhi scuri vi è il riflesso del demone e la vita normale mi è preclusa. Io sono un uomo da odiare, un uomo da accusare di aver costruito un impero sulla morte e sulla menzogna. Io sono l’uomo cattivo, ragazzino, e nessuno può sapere cosa significhi e cosa si provi ad esserlo! Lo sai vero, anche se guardi nei miei occhi senza mai abbassare i tuoi?”
But my dreams
They aren't as empty
As my conscience seems to be
I have hours, only lonely
My love is vengeance
That's never free
Ma i miei sogni
non sono così vuoti
Come sembra essere la mia coscienza.
Ho ore, in totale solitudine
Il mio amore è una vendetta
Che non è mai libera.
“Eppure anche io ho un cuore da qualche parte, nascosto a tutti, soprattutto a me stesso. E in questo luogo che non so trovare io sento, so, che ci sono ricordi e sorrisi e sogni... sì, sogni, di un tempo passato che è morto da molti anni, ma che qualcosa dentro di me (sarà la coscienza? Quella che mi si accusa di non avere?) si rifiuta di lasciar andare.
Ho fatto della vendetta la mia ragione di vita, volevo una rivalsa e ne sono diventato lo schiavo, ho incatenato ad essa la mia anima e non ho più via di scampo, lui è dentro di me, sempre, e per quanto possa cercare di esserlo non resto mai solo... la mia vita è legata a lui e la mia vendetta è la catena della quale non mi posso liberare.”
No one knows what it's like
To feel these feelings
Like I do
And I blame you
No one bites back as hard
On their anger
None of my pain and woe
Can show through
Nessuno sa come ci si sente
A provare questi sentimenti
Come faccio io,
e me la prendo con te
Nessuno si trattiene così tantov
dalla sua rabbia.
Nessun mio dolore né disgrazia
Può trasparire.
“Tu non puoi capire cosa si agita dentro di me, come mi sento quando la mia vita mi si para davanti, quando mi scosto da te e divento lontano, quando ti ferisco per farti allontanare, quando ti dico che non sei altro che un errore, che non ti amo e non ti amerò mai, per non sentire quel dolore in fondo al cuore, per non provare ancora dei sentimenti. Già, i sentimenti. Quelli che ho giurato di non provare più, quando ho perso lei, per sempre. Quelli che considero una debolezza, una malattia da eradicare il più profondamente possibile. Quegli stessi sentimenti che lei aveva fatto nascere, dopo che mio padre, tuo nonno, ragazzino, li aveva quasi del tutto uccisi. Quei sentimenti che credevo definitivamente morti (ma lo sono davvero?) per mano di Ogre e, ancora, per colpa di quell’uomo che mi ha generato.
Ci sono momenti in cui la rabbia si impossessa di me e vorrei distruggere tutto quello che incontro. Momenti in cui la furia mi annebbia e mi acceca, momenti in cui vorrei perdere il controllo. Ma non lo faccio, no ragazzino, non sono un debole, io. Ho imparato, nel peggiore dei modi, a non mostrare mai nulla di quello ho dentro, a non esporre mai una debolezza ai miei, numerosi, nemici. Tu invece non ne sei capace e io posso leggerti dentro con una facilità sconvolgente, sai? Ma è meglio che impari in fretta, se non vuoi che qualcuno peggiore di me se ne approfitti e ti distrugga.”
But my dreams
They aren't as empty
As my conscience seems to be
I have hours, only lonely
My love is vengeance
That's never free
Ma i miei sogni
non sono così vuoti
Come sembra essere la mia coscienza.
Ho ore, in totale solitudine
Il mio amore è una vendetta
Che non è mai libera.
“E’ ironico che il mio più grande desiderio sia vendicarmi di un uomo che in fin dei conti mi somiglia abbastanza da odiarmi quasi quanto io odio lui. Ed è tragico che questa brama, che questo bisogno quasi doloroso, siano al tempo stesso la mia linfa e il mio veleno. A volte temo che mi consumeranno l’anima fino all’ultimo briciolo di vita e che una volta che avrò distrutto mio padre e il mio odio si sarà esaurito, morirò anche io.
Eppure, quando guardo questo cielo scurissimo e così pieno di stelle come questa notte, penso che forse non tutto è perduto per me, forse posso ancora sperare in un futuro migliore, sognare... qualcosa. Oltre le mie catene, oltre all’odio, oltre alla vendetta. Quando sento la sua mano posarsi sul mio viso, oso immaginare un futuro in cui sarò libero da tutto questo. Dal mio passato, dal mio presente. Da Heiachi. Da te. Un futuro in cui portare dentro di me il ricordo di quella che avrei voluto amare e che per colpa di tuo nonno non ho potuto far altro che avere una volta, lasciandole un figlio di cui oggi si vergognerebbe. Un futuro in cui possa ancora amare.”
When my fist clenches, crack it open
Before I use it and lose my cool
When I smile, tell me some bad news
Before I laugh and act like a fool
If I swallow anything evil
Put your finger down my throat
If I shiver, please give me a blanket
Keep me warm, let me wear your coat
Quando i miei pugni si stringono, riaprili
prima che li usi e perda la calma
quando sorrido, raccontami qualche brutta notizia
prima che inizi a ridere e comportarmi come un pazzo
Se ingoio qualcosa di dannoso
cacciami le dita in gola
se tremo, ti prego dammi una coperta
tienimi caldo, lascia che indossi il tuo cappotto
“Già, perché lei era una combattente straordinaria, ma odiava la violenza. Tua madre riusciva a vincere la mia rabbia, a impedirmi perdere la calma. Riusciva a cacciarlo. Già, Devil, quello che io non posso combattere. Lei riusciva a mandarlo via da me. A rendermi libero. E quando mi stringeva riusciva a scacciare il freddo che sentivo dentro al cuore. Quel gelo che mi attanaglia e mi lascia svuotato di ogni emozione che non sia l’odio. Lei mi rendeva migliore. Era l’unica a cui ho permesso di vedere dentro di me, oltre agli occhi freddi dell’uomo cattivo. E’ stata l’unica a sfidarmi e a sopravvivere. Per lei avrei cambiato me stesso, forse, avrei combattuto ancora contro il sangue maledetto dei Mishima, ma adesso è tardi, per me. Ora non posso più tornare indietro e lei è andata via per sempre.”
No one knows what it's like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes
Nessuno sa come ci si sente
ad essere l'uomo cattivo
ad essere l'uomo triste
dietro gli occhi azzurri
“Già, alla fine il cattivo sono io, lo sono sempre stato e mi è sempre andato benissimo così. L’uomo che odia suo figlio, che tenta ripetutamente di uccidere il padre, che elimina i nemici, che corrompe, mente, che non sa sorridere, né amare. Ma, lasciatelo dire, Jin, tu sei peggiore di me. Tu hai avuto l’affetto di una madre straordinaria per quindici anni e non hai saputo far tesoro di quello che ti ha insegnato. Hai avuto l’esempio pessimo di tuo padre e di tuo nonno e nonostante l’odio che manifesti nei confronti dei Mishima, hai seguito perfettamente le orme tracciate dal nostro sangue. Stai distruggendo il mondo ed è ironico che un uomo come me si destinato ad opporsi alla tua follia.
Per quanto lo neghi, per quanto mi odi, tu sarai sempre più povero dentro di quanto lo sia io. Tu hai avuto l’incredibile fortuna di essere amato e non sai amare. Hai provato il dolore della perdita e non esiti a infliggerla su scala mondiale.
Hai il sangue Kazama, che contrasta il demone, ma ti sei dichiarato vinto in partenza. Sei un fallito, ragazzino. Non saprai mai che cosa si prova ad essere l’uomo cattivo, l’uomo triste, dietro agli occhi gelidi. Perché in te non vi è nemmeno più una scintilla di vita per capire.”
Non sapeva di quanto era lì, immobile, affacciato sul cielo nero e bellissimo. Era una notte tranquilla, non vi erano state esplosioni, o bombardamenti. Era la notte del tanabata e forse anche un essere senza cuore come suo figlio aveva voluto onorare l’incontro degli innamorati celesti, regalando all’umanità una notte di pace.
Sospirando, Kazuya si volse per rientrare. Lei stava dormendo sul divano, aveva appeso i fogli all’albero ed era crollata stringendo un cuscino, stremata. Mentre la sollevava tra le braccia per portarla a letto con sé, pensò che, forse, non tutta la speranza era perduta, se persino Jin Kazama aveva rispettato l’antica festa. E a quel pensiero le labbra dell’uomo si sollevarono in un accenno di sorriso. |