Salve a tutti miei lettori ^^ Io e
il mio correttore di bozza mentre
continuavamo la stesura di “In a night of rain”
abbiamo iniziare a vagare con
la fantasia, tanto che ne è uscita una nuova storia U_U Noi
abbiamo scritto il
primo capitolo, avremmo piacere di sapere i vostri commenti, e se vi
piace
ditelo che scriviamo il continuo XD Non preoccupatevi
dell’altra che andrà in
parallelo con questa non abbiamo intenzione di abbandonarla U_U
Vi lascio alla lettura di questa nuova storia sperando che vi piaccia;
mi raccomando commentate in tanti!!! Baci da Siana e dal mitico
correttore ^^
"I don't
understand...
... I am surrounded by people but I feel alone...
...I
don't see anybody...
...
I see shade that is yours...
...You
come me against...
...
I look you and the heart becomes populated me..."
Killing me softly
Mi
alzo per scostare le tende blu
notte dalla finestra e permetto alla luce del sole di entrare in camera
mia...
Do
una veloce occhiata fuori,
distrattamente e torno a sedermi dietro alla scrivania perfettamente in
ordine
e non per volere mio, riprendendo la lettura del romanzo... Mi perdo a
fissare
il vuoto... Quanto odio studiare noiosissime cose e leggere libri di
cui non mi
interessa niente...
Sposto
lo sguardo lentamente su un
pettirosso agile, che saltella da un rametto all'altro, forse in cerca
di
qualcosa da mangiare...
Lo
osservo ancora, mentre si
allontana...
Sento
l'aria tiepida e fresca, a
dispetto di questa stanza, calda anche per le troppe sigarette fumate,
respiro
a piedi polmoni e mi appoggio sulla scrivania di legno e guardo fuori
della
finestra...
Guardo
i miei dipendenti nel campo,
con il vecchio aratro... Mi soffermo un attimo, mi sembra di rivivere
la mia
infanzia, sentendo il profumo delle stoppie che bruciano...
Sposto
lo sguardo verso la montagna.
Istintivamente alzo lo sguardo verso il cielo illuminato dai raggi del
sole...
Completamente
assorto nei miei
pensieri mi risveglio da questo momento incantato, solo
perchè una brezza
gentile mi porta il profumo della campagna in fiore...
Chiudo
velocemente il libro pesante
come un mattone e lo ripongo nella libreria apposta, decidendo di
andare a
farmi un giro per la prateria... Con una giornata così
stupenda non posso di
certo perdermi a studiare...
Non
sono tipo da stare a leggere
romanzi per mio piacere, colpa del mondo in cui vivo... Ricco fino
all'ultimo
capello... Schifosamente ricco... Quasi sempre a casa da solo a
studiare,
studiare e... Studiare.
Prendo
le ultime cose e scendo le
scale velocemente... Non vivo in una villa... Sembra più una
specie di castello
con tecnologia avanzata.
Mi
ci perdo anche io in questa
casa... Più di 4 piani di cui io ne conosco solo la
metà... Non me ne frega
molto più del dovuto.
Scendo
nel garage sotterraneo, dopo
aver passato le guardie davanti al portone che ormai mi salutano di
malavoglia
dato che mi vedono da quando sono nato.
Ed
ecco di fronte a me il motivo
delle guardie davanti al garage... La mia piccola aston martin
vanquish...
L'eleganza
fatta a macchina... Forme
e particolari degli interni contribuiscono a rendere questa automobile
unica...
Un piccolo regalo da mamma e papà per scusarsi per non
esserci mai...
Dai
caratteri aggressivi quanto
classici... Il suo motore è in assoluto la vera anima di
questa piccola
creatura coupè... Da 520 cavalli... Raggiunge da solo i 320 km/h
ed è capace di
scattare da 0
a
100 km/ in 4 secondi...
Il
mio piccolo fenomeno a cui non
rinuncerò mai...
Salgo
in macchina e accendo il motore
che manda un profondo ringhio spaventoso, un sorriso sghembo mi balena
sul
viso; Premo il pulsante e il garage si apre e davanti a me la libera
strada.
Accelero
e guardo l'ambiente al di
fuori dei finestrini schizzare via quasi impossibile da osservare... I
prati
sono colorati come gli arcobaleni di mezz'autunno, disturbati da un
dolce
capriolo in cerca della sua mamma. Un odore di fiori si addentra
nell'aria. Il
vento leggero mi scompiglia i capelli e li smuove... Alzo gli occhi,
scendendo
dalla macchina una volta arrivato a destinazione e il sole me li fa
chiudere
delicatamente mentre cerco di guardare l'infinità del
cielo... La pace che
regna in quel piccolo bosco e la scuderia che mi si para di fronte
immersa nel
nulla...
Sento
dolcemente il calore del sole
che mi si accosta sulla pelle lattea, non esco molto spesso e per me
è tutto
nuovo questo silenzio... Solo il gradevole suono che fa ruscello poco
distante
si sente nell'aria.
Mi
avvicino silenziosamente alla
porta d’ingresso della scuderia e due border collie mi
corrono incontro
facendomi le feste... I miei cani di scuderia dato che essa
è di mia proprietà,
dove ci lavora la persona più importante della mia vita.
Percorro
il lungo corridoio immerso
nei cavalli che escono con la testa dal loro box, curiosi di vedere chi
gli fa
visita.
-
Ehi Isabel, sempre a spalare fiande
– Mi appoggio alla porta del boxe semichiusa, dove
all’interno si trova una
piccola ragazza... Non troppo alta né troppo piccola...
Magrolina più del
dovuto, quasi a rischio d’ anoressia dato che le si contano
le costole, dai
capelli neri e
mossi lunghi fino a metà
schiena legati in due codini.
-
Guarda un po’ chi si vede, come mai
mattiniero piccolo principe? La balia ti ha buttato giù dal
letto?- Mi domanda
sarcastica guardandomi con quegli occhi verde smeraldo in cui mi ci
perdo
sempre... Anche se ci conosciamo da sempre ama stuzzicarmi sul fatto
che io sia
ricco sfondato mentre lei lavora per la scuderia dei miei genitori per
mantenersi... Si occupa di lei della scuderia, i cavalli sono la sua
grande
passione, come la mia d’altronde.
-
Gentile come sempre, a volte mi
chiedo chi t’insegna le buone maniere – Rispondo
guardandola lavorare... Il suo
lavoro viene svolto sempre perfettamente, quasi tutti i giorni vengo a
farle
visita, stiamo insieme ormai da quasi tre anni e siamo sempre andati
d’amore e
d’accordo, con tutte le promesse che ci siamo fatti di stare
insieme per
sempre... L’unico nostro grande ostacolo è che io
sono ricco mentre lei... Si
può definire una di quelle ragazze normali, che lavorano per
campare.
-
Ehi, non tutti possono permettersi
un educatore- Esce dal box e sbatte le scarpe da tennis contro il muro
per far
cadere il truciolo attaccato ad esse... Si volta verso di me sorridendo
e
rinfacciandomi allo stesso tempo di essere stato educato alla vecchia
maniera... Se non ci fossero stati i miei genitori avrei preferito
crescere in
mezzo alla strada invece che andare in un collegio privato.
-
Come se avessi potuto scegliere, lo
sai – Rispondo fortemente scazzato sul fatto che deve sempre
rompere che io ho
avuto più educazione di lei... Ancora mi chiedo come
facciamo a stare
insieme... Io odio l’educazione, odio essere ricco e odio
questa vita
scontata... Niente brividi la notte, niente emozioni... Solo libri,
libri e
ancora libri... Mi domando se sarà così per tutta
la vita.
-Ti
va di fare un giro a cavallo? E’
una bella giornata e in giro non c’è nessuno
– Dice avvicinandosi a uno dei
cavalli... Il suo cavallo, che le ho regalato io e che mantengo con i
soldi dei
miei genitori, almeno servono a qualcosa ogni tanto... Si avvicina al
suo
lusitano color roano, il profilo della testa un po’ converso
e gli occhi
distanti, grandi ed espressivi e le sue orecchie sono piccole con le
punte
rivolte all’infuori.
Ha
il collo di giuste proporzioni
arcuato e ben attaccato, la groppa arrotondata e la coda è
attaccata bassa e
fluente.
Mentre
la guardo sellare il suo
cavallo mi avvicino al mio arabo purosangue... Un cavallo nobile e
bello, dai
movimenti armonici e corretti. Di colore morello, e pelle sottile ed
elastica,
ricoperta da peli corti e lucenti... Il suo zoccolo è
piccolissimo e
durissimo... Nevrile, sobrio e poco esigente... Veloce e leale, mio
compagno di
gioco da quando sono in questa villa.
-
Fra poco è il tuo compleanno – Mi
dice voltandosi verso di me una volta finito di aver messo
l’imboccatura al
cavallo, mentre io sono chinato per terra a mettere le fasce blu al mio
cavallo... Maledetta che mi deve ricordare che tra poco è il
mio compleanno...
L’unica cosa positiva di tutto ciò è
che ho ricevuto una macchina niente male.
-
Ti prego non ricordarmelo – Mi alzo
lentamente tirandomi su leggermente i pantaloni dato che per poco li
perdo e mi
avvicino a lei prendendola per i fianchi e mettendola contro il muro
del box
alle sue spalle... Mi guarda sorridendo, un sorriso pieno di
divertimento e
molto velocemente si sposta sotto il mio braccio e torna dalla sua
cavalla.
-
Cos’è? Paura di invecchiare? Guarda,
hai già il bastone della vecchiaia – Scappa dalla
sua cavalla sorridendo
cristallinamente, come tanti campanelli che tintinnano... Con
velocità e
agilità sale sul cavallo prendendo le redini alla mano e
infilandosi i guanti
senza dita, aspettando che anche io compio la stessa azione.
-
Tu hai già le rughe nonnina – Mi
avvicino a Jamyr, il mio piccolo cavallo dal cuore d’oro...
Ho conosciuto tante
persone, tante ragazze, ma continuo ad amare i cavalli... I miei
amici... I
miei campioni... Il mio primo amore... Non credo loro siano felici
così come
sono... E se tutti imparassero a dagli quello che si meritano? Amore?
Affetto?
Fedeltà? Amicizia? Libertà? Loro non ci fanno
mancare niente... E se anche loro
avessero dei sogni?
- Ehi
come ti permetti! Non
ho le rughe – Sbotta facendo la finta offesa Isabel
avvicinando il suo cavallo
al mio, mentre io con agilità monto sul mio e nello stesso
tempo osa anche
darmi una frustata sul fondoschiena... Ah si? Vuole la guerra, e guerra
sia,
questa sarà solo una delle tante cose che succederanno in
passeggiata.
- Sto
scherzando, mamma mia
come siamo permalose – Mi volto verso di lei e mi fa la
linguaccia con la
faccia da bambina offesa... Tipico suo, è troppo adorabile
quando si comporta
così... Non riesco a farne a meno di lei, è come
se ormai fossimo una cosa
sola, l’unica cosa è che i miei genitori non sanno
che me la faccio con una
dipendente.
-
Senti chi parla, da piccolo
appena ti dicevano qualcosa piangevi come un frignone – Dice
sarcastica in una
risata che odio appena udita... Non è affatto vero che mi
mettevo a piangere,
il massimo che facevo era gridare... Siamo sempre stati amici fin da
quando suo
padre lavorava per la mia famiglia in scuderia... Un grande uomo da cui
Isabel
ha ereditato il suo forte carattere.
- Ma
se eri tu quella che si
lamentava sempre – Rispondo partendo per la passeggiata in
mezzo ai boschi e ai
campi... Siamo uno di fianco all’altro e anche se il suo
cavallo è nettamente
più alto del mio riesco a guardarla lo stesso negli occhi e
la vedo sorridere
come una bambina... Quanto vorrei che questi momenti non finissero mai.
- Ma
chi io? Ti stai
sbagliando – Mi guarda alzando le spalle e allungandosi verso
di me lentamente,
appoggia le labbra sulle mie e i nostri cavalli si toccano i fianchi
uno con
l’altro, un bacio veloce e leggero fatto di sfuggita mentre
sorride
beffardamente.
- Bah
non ho voglia di
ribattere – Rispondo con un sorriso sghembo stampato in
faccia... La guardo
spostare un ramo con delicatezza senza prenderlo in faccia...
Più la guardo e
più capisco che è lei la ragazza con cui voglio
stare per sempre... La amo più di
ogni altra cosa al mondo e forse anche per l’educazione che
ho ricevuto non
riuscirei a tradirla.
-
Caga sotto… Allora che
farai per il tuo compleanno? – Mi domanda ricordandomi per
l’ennesima volta che
è il mio compleanno... 19 anni passati a studiare in un
collegio privato, ad
imparare l’educazione in una villa fatta di maggiordomi e
cameriere... Senza
dimenticare l’educatore e la mia tata personale.
-
Solita Mega festa noiosa
con ricconi che organizzano i miei – Rispondo scazzato
all’idea della festa noiosissima
di gente stra ricca... Gente tutta per bene, con i vestiti tirati a
lucido, giacche
e cravatte e sopratutto ragazzi della mia età che vengono
solo per
infinocchiare la mia famiglia con tutta la loro eleganza... Sicuramente
non
sono cose per me.
- Un
funerale quindi – Ride
sotto i baffi delle mie disgrazie... Non gliel’hanno
insegnato che non si ride
delle disgrazie altrui? Almeno un minimo d’educazione ci
vorrebbe! La guardo
continuare a sorridere... E’ sempre stata così...
Una persona dal cuore grande..
E’ sempre stata una ragazza molto paziente e buona con
tutti... Siamo sempre
stati migliori amici anche se a volte non mi sopporta e mi grida
dietro... E’
molto socievole e non si fa condizionare dagli altri, preferisce fare
di testa
propria... E’ una sognatrice nata e anche dopo la morte di
suo padre non è
cambiata sotto nessun aspetto.
- Ma
il divertimento viene
dopo, sempre se sei libera – Dico guardandola e ridendo,
proponendo di venire a
casa mia dopo la festa… Non voglio escluderla, tutti i miei
compleanni gli ho
passati con lei, dopo tutte le feste noiose che mi organizzano, con
metà degli
invitati dalle facce sconosciute con cui devo conversare per farmi
conoscere,
scappo sempre da lei… Facciamo le ore piccole e festeggiamo
davvero il giorno
in cui sono nato…
-
Mah, dovrei pensarci, non è
nel mio stile passare il tempo con i vecchietti - Fa pensando Isabel
buttandomi
l’ennesima frecciatina… E’ il suo sport
preferito prendermi in giro, perché sa
che non mi permetto mai di insultarla…Mi viene in mente la
prima volta che l’ho
baciata… Era estate di qualche anno fa e dopo che ero
fuggito dai miei impegni,
andai come sempre da Isabel… Peccato che la trovai
addormentata dentro un box
vuoto… Da tempo ormai provavo qualcosa per lei; non potevo
fare a meno della
sua presenza, del suo profumo, della sua anima…
Mi
avvicinai a lei cercando
di non svegliarla e rimasi rapito dalla sua presenza… Senza
rendermene conto
appoggiai le labbra su quelle di Isabel e sentii che poco dopo anche
lei
destatasi dal sonno stava ricambiando il bacio…
Da li
venni a sapere che
anche lei provava qualcosa di speciale per me e diventammo ancora
più
inseparabili…
Mentre
mi sono perso a
pensare mi ritrovo a qualche passo dalla scuderia, dopo due ore di
passeggiata.
Come passa veloce il tempo in compagnia della persona che ami, uno
schiocco di
dita e tutto è finito…
Invece
quando ti ritrovi con
compiti noiosi sembra che il tempo non passi mai, lento come lo
scorrere della
sabbia in una clessidra, granello dopo granello…
- Ho
messo nel suo box Jamyr -
Dico tornado da Isabel che striglia il suo cavallo, mentre canticchia
tra se un
motivetto a me sconosciuto… Com’è bella
anche quando lavora…. I lunghi capelli
color pece ordinatamente in due codini, per non esserle
d’intralcio, il leggero
trucco che le risalta gli occhi verde come il prato…
Mi
appoggio allo stipite del
box, mentre mi perdo a guardarla lavorare.
-
Grazie mi eviti del lavoro -
Mi dice dopo un po’ sentendo la mia presenza…
Quando è assorta nel suo lavoro,
perde la concezione dello spazio e del tempo e se si accorge di te
è un vero e
proprio miracolo… Non mi da affatto fastidio, anzi
è motivo per me di poterla
guardare da ragazzo innamorato… Lei è la mia
vita, il mio mondo… Farei di tutto
per Isabel… Persino morire.
- Hai
impegni ora? - Chiedo
avvicinandomi, mettendomi dietro di lei, abbracciandola da dietro,
cingendo con
le mie braccia i suoi fianchi, mentre lei continua a spazzolare il
cavallo…Le
bacio il collo, succhiando la sua pelle delicata, mentre mugugna
qualcosa…
Lascia cadere a terra la spazzola girandosi verso di me, porta le sue
braccia
esili dietro al mio collo, iniziando a baciarmi, giocando con la lingua
sulle
mie labbra, per poi introdurla nella bocca.
- Mhh
non credo perché? - Mi
risponde dopo qualche minuto, quando si stacca da me per prendere
fiato… Ogni
volta che mi bacia, che mi sfiora, che mi tocca vado completamente nel
pallone,
e il mio povero cervello va a farsi un giro chiudendo per pausa
pranzo… Dio
come la amo… Peccato che il nostro amore è tenuto
nascosto alla luce del sole…
Fosse
per me lo griderei al
mondo intero.
-
Avrei in mente qualcosa -
Le rispondo, mentre nella mia mente mi balena
un’idea… E’ un po’ di tempo
che
non sento il suo corpo fuso con il mio… Ho voglia di
possederla, ho voglia di
sentirla gridare… Ci guardiamo negli occhi e capisco dal
sorrisino della mia
ragazza che ha inteso benissimo quello a cui sto pensando in questo
preciso
momento.
Blocco
Isabel al muro
portando le mie braccia sopra la sua testa… Mi guarda negli
occhi accennando ad
un sorriso malizioso… Mi prende per la maglia tirandomi
verso di se, catturando
le mie labbra… Spingo la lingua all’interno della
sua; La sento morbida, calda,
mentre s’intreccia, va sempre più a fondo
roteandola con la mia e le sue mani
scendono sul petto intrufolandosi sotto la mia maglia entrando a
contatto con i
miei pettorali…
La
prendo in braccio, e lei
intreccia le gambe alla mia vita, e mentre la porto
all’interno del box vuoto,
poggiandola sul fieno… Le sfilo la maglia rivelando il suo
petto nudo… Da
quando la conosco non portava mai reggi seni, li aveva sempre odiati,
dice
che le impedivano i movimenti…
La
guardo, sento le sue mani
sfilarmi la maglia e lanciarla da qualche parte… La sento
ridacchiare so a cosa
vuole parare….
Mi
abbasso sui suoi seni e
inizio a baciarli con foga, mordendo i suoi capezzoli, mentre con le
mani
scendo sui suoi pantaloni slacciandoli e con un unico sforzo sfilare
sia i
jeans che il perizoma nero che ha…
Ora
è completamente nuda
sotto di me… Dio come amo questo corpo…
L’ho vista praticamente crescere sotto
i miei occhi… Intanto sento che sotto ai piani bassi il mio
fratellino vuole
essere liberato… Non ancora, troppo presto, aspetto che
Isabel inizia a fare qualche
giochetto che a me eccita tanto…
Però
prima meglio
accontentare la piccola combina guai, se no altro che piacere per
me…
Scendo
con la testa sulla sua
femminilità, stuzzicandola con la lingua, cosa che le piace
tanto e ogni volta
inizia a gridare in preda al piacere. Mentre gioco di lingua, introduco
due
dita all’interno di essa, entrando ed uscendo con
velocità, mentre lei muove il
bacino a ritmo per provare ancora più piacere…
Dopo
un po’ mi alzo da lei e
la sento che scivola lentamente sotto di me armeggiando con i miei
jeans…
Sbottona prima il bottone e poi fa scendere lentamente la
cerniera…
Con i
suoi movimenti
sensuali, cala lentamente sulle mie gambe muscolose i pantaloni e i
boxer…
Dio
il fratellino si è già
indurito senza far niente… Mi stendo sul fieno in modo che
Isabel può svolgere
il suo lavoretto; Prende tra le mani il mio membro portandolo alla
bocca rosea,
la lingua che stuzzica la punta mi fa andare nel pallone più
totale…
Quando
mi ritengo più che
soddisfatto, la prendo per i fianchi portandola sotto di me,
penetrandola con
forza entrando dentro di lei…
Una
spinta, due, tre sempre
più con velocità, mentre i nostri sospiri e le
nostre mani vagano per i nostri
corpi accaldati…
Sento
il paradiso avvicinarsi
sempre di più, l’apice del piacere e anche Isabel,
da suoi sospiri e dal suo
continuo ripetere il mio nome, sta per venire anche lei…
Pochi
minuti, spingo ancora
più forte fino a quando lei non grida con tutta la voce che
ha, e io non sento
il caldo liquido riempire la sua femminilità…
- Non
vorrai rimanere tutto
il giorno lì nuda – La guardo sdraiata sul fieno
comodamente nuda, mi fissa con
sguardo divertito e le sue labbra si curvano in un sorriso malizioso...
Forse è
troppo magra ma a me non interessa il suo aspetto fisico anche se non
ha molto
seno quant’altro... La amo per quello che è e
nessuno potrà mai cambiarlo.
- Non
saprei, se mi fai
compagnia – Risponde maliziosa mentre io mi metto a
trafficare con i miei jeans
per rimettermeli, cosa alquanto difficile dato che inizio a saltellare
per il
boxe in preda al bottone bastardo che non si vuole allacciare... Lei
comodamente sdraiata si guarda la scena ridendo, ancora nuda, cosa che
se entra
qualcuno pensa che stiamo girando un film porno.
-
Sempre pronto per te,
perché non vieni a dormire da me stanotte? – Le
propongo allungandomi verso il
pavimento e raccogliendo la camicia bianca che poco prima Isabel ha
lanciato
nella foga del momento... Inizio ad abbottonarla bottone dopo bottone
mentre
penso ai vari giochi che si possono fare prima di dormire dato che
abbiamo la
villa tutta nostra, come sempre.
-
Dormire o intrattenerti con
altre attività? – Centra il punto al volo lei,
è troppo simile a me per pensare
cose sconce senza che se n’accorga... E’
praticamente impossibile... Alzo lo
sguardo su di lei e raccolgo i suoi jeans per terra lanciandoglieli
nella
speranza che si rivesta il più in fretta possibile.
- Se
conosci altri modi per
farmi divertire sono lieto di conoscerli – Rispondo con un
sorriso sghembo
aiutandola ad allacciarsi la maglia a fiocco dietro la schiena mentre
lei si
raccoglie i capelli in una coda alta velocemente per poi scappare da
sotto le
mie mani correndo a prendere gli stivali color beige.
- Ne
conosco molti… Sicuro
che posso venire? – Mi domanda per una volta seria, chinata
per allacciarsi le
stringhe degli stivali... Me lo domanda sempre se le è
permesso entrare nella
mia residenza... Sempre sorvegliata da guardie e cani e sopratutto
antifurti
che al passare di una foglia si mettono a suonare.
- Si,
non c’è nessuno almeno
ci facciamo compagnia – Mi allaccio anche io le All Stars
nere ed esco dal boxe
seguito da lei... La blocco contro il muro portando le mani
all’altezza del suo
viso e mi guarda sorridendo alzandosi leggermente sulle punte dei piedi
come
una ballerina, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
-
Grazie... Sai, da quando è
morto mio padre mi sento un po’ sola – Risponde con
voce triste appoggiandosi
al mio petto con la testa, mentre io la stringo in un abbraccio dolce
per una
volta... Lei non fa proprio parte di una famiglia benestante, suo padre
è morto
prima che compiesse 18 anni così abbiamo deciso, anzi ho
deciso di assumere
lei, anche per il fatto che è la mia ragazza.
- Lo
so… Dai ora vado, gli
impegni familiari mi aspettano – Mi stacco
dall’abbraccio e la guardo
intensamente negli occhi... Al solo pensiero che devo tornare a
studiare e
compilare carte su carte dividendo tutto in scaffali mi viene
l’angoscia e la
paranoia... Un normale 19 enne non dovrebbe essere costretto a tale
vita.
- Ma
non ti annoi? Sempre
dietro a fogli di carta e impegni… Molto meglio i cavalli
– Risponde
riprendendo il suo dolce sorriso... Anche a me sarebbe piaciuto stare
dietro ai
cavalli, come amici e come compagni e non come di professione dato che
i miei
mi mandano di forza ad imparare il dressage nell’alta scuola
in Spagna.
-
Credimi l’avrei fatto anche
io… Ci vediamo più tardi – Le do un
ultimo bacio a fior di labbra avviandomi
verso la mia macchina a passo spedito... Non ho proprio voglia di
tornare in
quelle quattro mura, da solo come un cane... I miei non si sono mai
preoccupati
di starmi accanto, prendevano una tata e mi affidavano a lei, quello
che sono
diventato è solo grazie ad altri non a loro che si fanno
vivi ogni morte di
Papa.
- A
dopo principino – La
sento ridere dietro di me mentre torna al suo beneamato lavoro...
Almeno lei
ama per quel poco che le da il suo lavoro... Avrei preferito anche io
passare
il tempo immerso nella natura, imparare dagli animali non dalle persone
chiuso
dentro ad una stanza... Sono dell’idea che loro insegnano di
più.
-
Antipatica – Rispondo
salendo in macchina e accendendo il motore e guardando la mia ragazza
rincominciare a pulire la scuderia da brava lavoratrice... Non se ne
approfitta
mai del fatto che io sia il suo ragazzo, il suo lavoro lo svolge con
cura e
perfezione, non c’è da lamentarsi su questo punto
di vista.
Torno
a gran velocità alla
villa, come sempre silenziosa è immersa nel
verde… Tutti i domestici sono a
svolgere il proprio lavoro, chi alle cucine, chi si occupa della
lavanderia,
chi di pulire tutte le camere…
Tanta
gente e nessun amico
per me… Mi manca già Isabel e la sua
compagnia…
-
Buon giorno signorino,
Passato una buona mattinata? - Mi saluta il
mio maggiordomo; Lo conosco da fin quando sono nato,
organizza tutti i
miei impegni; studio, sport, feste… Tutto quello che gira
intorno alla mia
noiosa vita. Vestito sempre impeccabilmente con il tipico smoking nero,
sembra
uno di quei pinguini del polo nord; Ma a differenza sua i pinguini
almeno sono
simpatici e carini.
-
Molto piacevole - Rispondo
educatamente, andando verso le cucine per prendere qualcosa da mettere
sotto lo
stomaco… Quando vado a cavallo dopo ho una fame da
lupi… Albert non apprezza
che vada nelle cucine personalmente, quando c’è
qualcuno che può portarmi il
cibo direttamente in camera, ma ho sempre odiato farmi servire e grazie
al
cielo Dio mi ha dato gambe e piedi da utilizzare.
-
Sono contento per lei,
dov’è stato? - Mi chiede mentre mi segue come un
segugio attento ad ogni mia
azione, ad ogni mio comportamento che poi riferisce come sempre ai miei
genitori… Ormai sono abituato alla sua fastidiosa presenza
che per me appare
come un fastidioso ronzio di una mosca.
- A
cavalcare - Rispondo
chiaro e conciso… Apro la porta della cucina; Oddio cucina,
si potrebbe
definire un vero e proprio studio di cucina, dove lavelli, ripiani e
utensili
da cucina regnano sovrano… I cuochi sono all’opera
per preparare il pranzo del
giorno, mentre io mi fiondo nel frigo alla ricerca di qualcosa di
fresco;
Prendo la birra, la stappo e inizio a bere direttamente dalla
bottiglia, sotto
lo sguardo scrupoloso di Albert.
- Ah
signorino è arrivata una
lettera dei suoi genitori per lei - Comunica il pinguino porgendomi
l’agenda
con i miei impegni della giornata… La apro scorrendo la
pagina del giorno,
neppure un ora libera tutta per me… Ma chi ha mai chiesto
tutti questi impegni?
Sbuffo sonoramente, ricordandomi della misteriosa lettera dei miei
genitori.
-
Ogni tanto si fanno vivi… Che
vogliono? - Chiedo annoiato più che mai… Non si
fanno mai sentire, neppure per
chiedermi se sono vivo o morto, sanno solo ricoprimi di regali per
farsi
perdonare delle loro ripetute assenze… Invidio Isabel che ha
avuto una famiglia
che le ha sempre voluto bene, e che non gli ha mai fatto mancare quello
che
ogni ragazzo desidera; L’affetto di una famiglia.
- Non
saprei non ho l’abitudine
di aprire la sua posta… Trova la lettera in camera sua - Mi
risponde
lasciandomi solo all’inizio dell’enorme scalinata;
Salgo le scale dirigendomi
verso la mia camera, rifugio da tutti, il mio luogo segreto.
-
Grazie, a dopo Albert -
Ringrazio il mio maggiordomo, per salire velocemente in camera e
leggere questa
benedetta lettera dei miei… Entro dentro la camera,
chiudendola a chiave per
non far entrare nessuno, e vedo la lettera svettare sulla mia
scrivania… Mi
avvicino ad essa prendendola tra le mani, aprendo la busta di filigrana
e
inizio a leggere il suo contenuto…
“Caro
Kai,
Spero
che tu stia bene e che i tuoi studi procedano per il meglio…
Tra poco ci
saranno gli esami d’ammissione per
l’università e speriamo di ricevere notizie
rassicuranti per il tuo futuro.
Conoscendoti
hai sempre portato buoni risultati a casa rendendoci sempre orgogliosi
di te…
A parte
queste piccole raccomandazione da padre verso figlio, spero vivamente
che il
regalo di compleanno mio e di tua madre sia arrivato…
Abbiamo
impiegato molto tempo per scegliere qualcosa che ti piace e al tempo
stesso
soddisfi le tue esigenze…
Abbiamo
optato per un’Aston Martin Vanquish, ultimo modello uscito
sul mercato che non
tutti possono permettersi…
Fanne
buon uso e mi raccomando sempre di rispettare il codice
stradale…
Ti
chiederai il motivo di questa lettera; pochi giorni fa durante il
nostro
viaggio io e tua madre abbiamo incontrato nostri amici di vecchia
data,i
McKanzie;
ti ricorderai anche tu di loro e della loro adorabile figlia…
Tu
forse non lo sai, ma fin da piccolo, Aisha, è stata promessa
in sposa a te per
far si che le nostre due società potessero fondersi in
un’unica…
Spero
che tu ora capisca quanto per noi sia importante
quest’unione, e che assolverai
pienamente questo impegno come un degno Hiwatari.
Torneremo
al più presto con Aisha in modo che possiate passare un
po’ di tempo insieme
per conoscervi meglio.
Un
saluto, mamma e papà”
La mia condanna
all’infelicità per
l’eternità… Che ne sarà
della mia
dolce Isabel?
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