You can't buy Happyness but You can buy Tea
Disclaimer:
Qualcosa è mio, ma le bevande no.
Note:
scritta per il p0rn!fest #8 con il prompt
Caffè/Tè, sesso bollente
You
can't buy Happyness but You can buy Tea
L'arrivo
di Tè in quella dispensa era stato qualcosa di
più unico che raro.
Prima nessuno l'aveva mai voluto, in quella casa non erano in grado
di comprendere la bellezza delle sue foglie in grado far imbrunire
l'acqua bollente che lo avvolgeva, il piacere di sentire la bustina
vellutata sotto le proprie dita prima che questa venisse
elegantemente posta nella tazza o nella teiera preposta.
Prima
di lui c'era stato solo posto per l'altro.
Una
creatura che Tè non aveva mai potuto sopportare. Per quanto
simili,
Caffè era troppo rozzo perché Tè, con
il suo esercito di Earl
Grey, English Breakfast, Prince of Wales e Intense Premium –
e solo
per citare i suo generali prediletti - potesse prendere in
considerazione una polvere marroncina dal profumo intenso e tostato
che tutte le mattine invadeva ogni armadio della cucina. Solo Pu Erh
provava una vaga simpatia per lui ma si trattava di lievi
affinità
elettive dettate unicamente dalla tostatura e stagionatura dei
chicchi di uno e delle foglie dell'altro.
Viste
le abitudini degli inquilini del luogo, incontrarsi non era un
rischio che né l'uno né l'altro avevano mai
rischiato di correre,
fino a quella mattina in cui una tazza con dentro una bustina di
Darjeeling venne lasciata sul ripiano della cucina accanto a una
tazza piena di Caffè fumante.
Té
percepì all'istante l'odore pungente dell'altro e la cosa lo
stizzì
enormemente. Aveva sempre odiato le fragranze eccessive, le trovava
volgari e fuori luogo. Ciònonostante aveva dovuto chiudere
un occhio
con Indian Chai... faceva parte della famiglia e comunque il profumo
di chiodi di garofano e cannella non era così pungente.
“Ehilà!”
disse improvvisamente una voce amichevole che attirò
l'attenzione di
Tè che, però, non appena accortosi essere
Caffè, finse di non aver
sentito.
“Ehi?
Hello? Good morning?” disse Caffè cercando
inutilmente di emulare
il nobile accento britannico che di solito contraddistingueva
Tè e i
suoi maggiori estimatori.
“Non
credo sia necessario farci perdere tempo reciprocamente” fu
l'unica
risposta che diede Tè prima che dell'acqua bollente andasse
a
ricoprire interamente la bustina di Darjeeling, facendolo arrossire
sia per il calore che lo avvolgeva, sia per l'eccitazione che l'atto
in sé comportava.
Tè
ansimò lievemente mentre era lì in infusione e
attendeva impaziente
il suo cucchiaino di zucchero... si sentiva gli occhi di
Caffè
addosso e la cosa lo imbarazzò notevolmente. Non era
abituato a
essere guardato ma giurò che in quello sguardo non c'era
l'odio che
generalmente riservava lui a Caffè, anzi... sembrava quasi
ammirazione.
Avrebbe
voluto rispondergli con una frase sferzante ma si sentì
afferrare
per la tazza e versare dentro lo zucchero e un velo di latte prima di
essere trangugiato in tutta fretta (con la coda dell'occhio dive che
a Caffè era toccata la stessa sorte per mezzo di altre mani)
ed
essere sbattuto nel lavandino. Solo che Tè non
toccò il freddo
metallo del lavandino, ma qualcosa di caldo, bollente ed avvolgente
con un aroma che gli diede alla testa. Il gemito che sentì
provenire
dal liquido scuro attorno a sé gli fece capire che senza il
minimo
pudore era entrato – senza però effettivamente
volerlo – dentro
Caffè. Quest'ultimo emise un gemito più forte
quando Tè cercò di
divincolarsi ed uscire dalla tazza in cui era caduto ma ogni volta
che cercava di muoversi, Caffè non faceva altro che gemere
più
forte, sudando e cambiando colore. Tè, inebriato anche lui
dal
calore avvolgente di Caffè, si mosse con più
decisione, strappando
a Caffè un gemito strozzato. Nonostante l'acqua bollente
Tè sudò
freddo nel momento in cui anche lui sentì una scarica di
piacere
coglierlo di sorpresa...
“Io...”
fece per dire Tè con il fiato corto, ma una mano
afferrò la tazza
in cui era caduto dentro Caffè, unendoli ancor di
più di quanto
entrambi non avessero già fatto, prima che la ceramica
venisse
capovolta e svuotata del suo contenuto, lasciando che Tè e
Caffè
prendessero la loro strada, giù, per le tubature.
Note
dell’autrice:
Don't.
Ask.
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