Conchiglie

di _Misery
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« Quando ho spezzato il ramo della siepe, dicesti che saresti venuto via;
batto i piedi alla tua porta, perché ritardi?
[...] Vieni da me! Vieni da me! Vieni e riunisciti a me!
C'incontreremo in un giardino di ricino e camelie, mio amore!
»
Kangwondo Arirang - Youn Sun Nah
 
XIV.    Beloved Mr. Song,



 
sono tornato a casa e non c’era nessuno; la vecchia domestica, giù in paese, dice che di mio padre non è rimasto neanche uno spettro, perciò non dev’essere infelice dove si trova ora.
Stamattina ho scorto il tuo viso tra i gigli incolti. Ricordi cosa dicevi – che ti sembravo una di queste corolle bianche e indifferenti? Ma il fuoco ha divorato la nostra nave e con essa metà del mio corpo, l’equipaggio riposa in fondo al mare; io mi nascondo in queste stanze vicino ai boschi, rabbioso mezzo demone, e tu non me lo dirai più.
Non ti spedirò mai questa lettera, non mi rivedrai: mi ucciderebbe. Ma spero di poterti sussurrare ancora una canzone prima della nostra morte, e sarebbe comunque dolce, sarei comunque felice.







 

Arirang è praticamente l'inno "ufficioso" coreano, tanto è popolare ed amata; ce ne sono più versioni e, ad ora, non ne ho ancora trovata una che non mi piacesse troppissimo. Ciononostante non determina per forza il contesto di questa piccola storia un po' smielata, solo è una canzone che mi fa stringere il cuore ogni volta.
 




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