Punto e virgola

di jas_
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Se mi fermo a pensare, la mia mente viaggia fino a te.
Il mondo continua ad andare avanti, frenetico e senza sosta. Scadenze, orari, impegni: è tutto un susseguirsi di azioni veloci, incessanti, stancanti. E nulla più delle piante che scorrono veloci davanti ai miei occhi, formando un'unica macchia verde, potrebbe dare immagine migliore.
Sono seduta sul vagone di questo treno che mi sta portando a casa. È pomeriggio tardi, credo di essere sola, e penso a te.
Penso a quando mi hai sorriso e ti sei avvicinato per darmi un bacio. Il solo ricordo è in grado di aumentare il mio battito cardiaco.
Penso alla sensazione della tua barba, al pizzicore che ho sentito sulla mia pelle resa ancora più sensibile dal freddo, al tuo "auguri" ripetuto per la ventesima volta, e a quel sorriso instancabile.
Erano le sei di mattina.
Eravamo entrambi sudati, io col rossetto completamente sparito dalle mie labbra e tu con quella giacca di pelle ad avvolgere il tuo corpo magro.
Eravamo entrambi stanchi, io con lo stomaco sottosopra per i troppi drink bevuti e tu con un treno pronto a partire che non ti avrebbe aspettato.
Eppure ti sei avvicinato a me, e sebbene il sole fosse già sorto, il mondo stesse andando avanti frenetico e senza sosta, tu ti sei concesso un minuto di pausa, proprio come sto facendo ora io nel ricordare questi momenti.
Scadenze, orari, impegni: è tutto un susseguirsi di azioni veloci, incessanti, stancanti. Anche la tua vita è così. Giornate in studio, creatività che manca nel momento peggiore, e poi l'aeroporto, e se non è l'aeroporto è la stazione, aerei, treni, ritardi, feste, notti passate tra console e backstage, alcune ore di sonno e poi via. Tutto da capo.
Ma tu hai messo un punto e virgola a tutto ciò, ti sei concesso una piccola pausa. Mi hai irritato la pelle con quella barba lunga, un “auguri” detto col cuore e con le labbra increspate, un sorriso sincero che ha coinvolto anche i tuoi occhi verdi.
E poi te ne sei andato, trascinandoti dietro quel trolley nero e le spalle esili.



Ero sul treno davvero, poche ore fa, in un momento malinconico/depresso ho aperto le note del cellulare e ho scritto queste parole.
Sarà l'inverno o l'amore ma ultimamente sono così, scrivo queste cose senza un filo logico, un po' per sfogo e un po' per ricordare con un sorriso sulle labbra quello che ho dentro.
Spero vi sia piaciuto comunque
Jas





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