Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla Christmas Challenge.
Cap.2 In marcia
Tarzan si passò
le mani tra i capelli
sporchi e unti, afferrò un rametto e lo gettò a
terra. Jane si
passò la spazzola tra i capelli, osservando il fidanzato
tirare su
il suo perizoma, dov'era infilata per metà una lettera con
su scritto 'Da parte della regina Ariel'.
“Non se ne
parlava proprio di
vestirsi in modo civilizzato?” domandò. Tarzan
negò con il capo,
guardando il suocero a poppa della nave.
“Ho fatto
quell'errore solo una
volta” brontolò. Jane si sporse, si mise sulle
punte e gli baciò
la guancia.
“Non
preoccuparti. Mio nonno non si
sconvolgerà. Da giovane era una vera 'bestia'”
mormorò. Tarzan si
batté la mano sul petto.
“Io re della
giungla, lui re di città
francese” ribatté. Jane si voltò
sentendo suo padre sbuffare e
sorrise.
“Non dire
così. Lo sai che mio padre
ama l'Inghilterra e si sente inglese” ribatté.
Tarzan si voltò,
si abbassò e mise il viso vicino a quello di lei facendo
sfiorare i
loro nasi. Jane guardò gli occhi di lui, arrossì
e ridacchiò.
Dimenò la mano sinistra, muovendo su e giù indice
e medio. Tarzan
le afferrò il mento e la baciò, Jane chiuse gli
occhi e
contraccambiò.
“Ragazzi, mi
raccomando, non fate
così per tutto il viaggio” ribatté il
padre di Jane. Si portò
alle labbra una tazza di cioccolato bollente e socchiuse gli occhi.
Rabbrividì sentendo il barrito dell'elefante accanto a lui e
alzò
la testa, intravedendo la scimmia che teneva sul capo. Diede un altro
paio di sorsate alla cioccolata, alzando il capo.
“Ho lasciato la
mia famiglia perché
era strana e ora ne ho una più strana”
sussurrò. I suoi baffoni
bianchi si erano sporcati di cioccolata e gocciolavano.
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