Quel
pomeriggio, stranamente, la libreria è silenziosa.
Jenkins
è da qualche parte a preparare il tè,
probabilmente al gelsomino, e i tre bibliotecari sbirciano Eve,
addormentata sull’unica superfice comoda della stanza, come
ormai accade ogni due ore ogni giorno, comprese la volte in cui vanno
in missione.
“Sembra
mia nipote. Quando aveva sei mesi, non faceva che dormire
continuamente, una volta si era addormentata in mezzo a un mucchio di
giocattoli”
Ezekiele
continua a far penzolare le gambe dal tavolo, sul punto di rispondere a
Jake, quando Eve si alza, quasi di scatto, e corre in bagno, con il
viso improvvisamente pallido. Cassandra comincia a gesticolare con le
mani, rompendo poco dopo il silenzio.
“Otto
settimane e tre giorni, minuto più minuto meno. E
sì, è incinta, ma mi sembra piuttosto normale:
è una donna adulta che ha una relazione seria con un uomo
adulto e responsabile, più o meno” A Jenkins, che
proprio in quel momento rientra nella stanza, quasi cade il vassoio con
le tazze di tè caldo.
“Non
puoi esserne sicura, potrebbe solo essere
stressata…”
Jake
lo interrompe di nuovo, prendendo una tazza di tè dal
vassoio. “Mia cugina aveva gli stessi sintomi quando era
incinta. E mangiava cosa assurde, come i bastoncini con la crema alla
vaniglia”
“Io
odio la crema alla vaniglia, è troppo dolce.”
Anche
Cassandra si riscuote dai suoi calcoli, mentre Eve ritorna nella
stanza, più pallida di prima.
“E
non azzardatevi a pensarlo neanche, non chiamerò Flynn,
perché sono più che sicura che se viene a saperlo
diventerà così iperprotettivo da costringermi a
restare chiusa qui dentro e voi non siete pronti per andare sul campo
da soli”
“Ma-“
“Niente
ma, lui continuerà a cercare la biblioteca fino a che non
sarà troppo evidente da nascondere. Così
avrò abbastanza tempo per trovare una soluzione, e ora ho
solo bisogno di biscotti al cioccolato.” Stavolta opta per la
poltrona che ha fatto sistemare a Ezekiele e Jake la settimana prima
nel mezzo della stanza, sciogliendo i capelli sulle spalle.
“E sono solo incinta, non malata”
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