Le
porte del tempo si stagliavano dinanzi alla guardiana di Plutone,
maestose, imponenti, invalicabili.
Sailor
Pluto sospirò. Da quanto tempo era condannata a quell'eternità
di solitudine?
Sola.
Era
prigioniera del suo senso del dovere e del suo rispetto verso i
regnanti del Gold Kingdom.
Aveva
scelto lei di sopportare quel peso, eppure...
Perché
la consapevolezza non leniva il senso di vuoto che le stritolava
l'anima, anzi lo esacerbava?
Ad
un tratto la giovane donna si scosse dai suoi pensieri e, con un gesto
istintivo, strinse la presa delle sue lunghe dita attorno al suo
bastone.
- E'
impossibile fuggire al controllo della Guardiana delle Porte del
Tempo... - esclamò divertita la voce di Diamond.
Alcuni
istanti dopo, la figura elegante del principe della Black Moon si
materializzò a poca distanza dalla combattente.
- Diamond...
Devo ricordarti che sei stato esiliato dalla regina Serenity su
Nemesis? - esclamò la Guardiana e, sollevato il bastone come
fosse una sarissa, lo puntò contro il petto del principe.
Il
sorriso sul volto del giovane si accentuò. Sailor Pluto era
una guerriera molto potente e dotata d'un adamantino senso del
dovere, ma anche lei presto sarebbe crollata...
E
non sarebbe stato necessario servirsi dei suoi poteri mentali per
indurla al tradimento...
Il
suo sguardo, ad un tratto, si adombrò. I regnanti si vantavano
d'esser giusti, eppure avevano condannato il clan della Black Moon ad
un esilio crudele...
E
forse lui e Sailor Pluto non erano tanto distanti.
- Che
cosa hai da sorridere? - ringhiò la guerriera di Plutone. Come
poteva, sotto la minaccia del suo bastone, rimanere tanto calmo e
tranquillo?
- Che
cosa ne guadagni? - domandò calmo Diamond.
La
guardiana, colta di sorpresa dalla domanda, indietreggiò.
Diamond era dunque a conoscenza della sua situazione?
E
cosa intendeva fare di tale informazione?
- Sì...
So tutto. Ti è stato dato il compito di custodire le Porte del
Tempo. Sei condannata ad una eternità di solitudine. E tutto
questo perché? - la incalzò ancora Diamond.
La
ragazza fece un ulteriore passo indietro. Con calma crudele, il
principe della Black Moon le stava ricordando il suo orrendo
destino...
Perché?
- Devo
proteggerli. Perché solo loro possono garantire la pace! E
solo Queen Serenity e il suo sposo possono farlo! - rispose poi con
apparente risolutezza. In realtà quelle parole avevano aperto
una crepa nella torre di autoinganni che si era costruita...
Il
principe della Black Moon scoppiò in una risata sarcastica.
- E'
davvero ammirevole il tuo senso del dovere... Ma ti dimentichi che,
mentre loro si mostrano come la coppia felice di regnanti benevoli,
hanno condannato la Black Moon all'esilio. E, senza alcun riguardo
per i tuoi sentimenti, ti hanno costretta ad una eternità di
dolore e solitudine. Sailor Pluto, è questo che desideri? Una
falsa pace a prezzo di solitudine e lacrime? Perché non si può
basare il bene sul male. - affermò l'uomo con voce calma, seppur
vibrante di sarcasmo.
La
donna trattenne un gemito di sgomento a stento. Uno dei loro più
acerrimi nemici era venuto a conoscenza del suo segreto più
recondito...
Sailor
Pluto, da tempo, era innamorata di Endymion, sposo di Serenity.
E,
pur di proteggere il regno, non aveva esitato a tenere celato questo
sentimento negli anfratti più segreti del suo cuore.
E
un nemico era a conoscenza di tale verità.
- Cosa
vuoi?- domandò la custode delle Porte del Tempo. Dinanzi a Diamond ormai era senza
difese...
Il
capo del clan della Black Moon sorrise. Sailor Pluto era convinta che
lui l'avrebbe ricattata...
Ma
non era quello il suo intento.
- Oh
nulla. Una alleanza. Ti propongo solo questo. - affermò sornione
l'uomo e, con sarcasmo, aprì le mani, quasi volesse mostrarle
di essere disarmato.
Sailor
Pluto lo guardò, perplessa. Avrebbe dovuto attaccarlo, ma una
strana curiosità si insinuava nella sua mente...
Cosa
desiderava Diamond?
- Non
lo immagini? Voglio semplicemente che tu passi dalla parte della
Black Moon... In cambio, quando conquisteremo la vittoria, potrai
disporre di Endymion come meglio credi, mentre io potrò fare
di Serenity la mia regina. - rispose e, per alcuni istanti, la sua voce
tremò di tristezza.
Per
un po' di tempo, la guerriera rimase immobile, come stralunata. Il
suo sogno proibito finalmente sarebbe diventato realtà...
Tra
lei e il re non si sarebbe più frapposta la bella Serenity...
Il
suo senso morale si ribellava ad una tale prospettiva, eppure in quel
momento un sentimento nuovo sovrastava la sua debole voce.
O
erano tanti sentimenti nuovi?
Amore.
Desiderio. Vendetta.
Le
parole di Diamond, così franche e dirette, avevano distrutto
la finta felicità con cui si era circondata, pur di sfuggire
alla solitudine.
Perché
doveva condannarsi ad una eternità di abbandono e oscurità,
per proteggere una coppia di regnanti che non si accorgevano del gelo
a cui era condannata a vivere?
Perché
doveva difenderli dai pericoli a cui loro non sapevano fare fronte?
Perché
doveva rinunciare alla sua felicità?
Costoro
le avevano mai mostrato gratitudine?
Il
capo della Black Moon non solo si era accorto di questo, ma le aveva
fatto una proposta equa, che avrebbe accontentato entrambi.
Non
aveva preteso di nutrirsi del suo dolore per arrivare alla sua
felicità.
E,
in quel momento, se ne accorgeva con sgomento.
Come
aveva potuto essere così cieca?
Serenity
ed Endymion si erano nutriti abbondantemente della sua sofferenza per
erigere il loro regno dorato.
Ma
questo non sarebbe andato avanti a lungo.
Un
tale stato di cose sarebbe presto terminato.
Sospirò
e, con un gesto deciso, porse la mano a Diamond, che annuì con
un lieve cenno del capo e le porse la sua.
-Affare
fatto, principe Diamond.-
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