Boogie Man
Titolo: Boogie Man
Fandom: One
Piece
Tipologia: Flash
Fiction [ 689 parole fiumidiparole ]
Personaggi:
Black-Leg Sanji, Roronoa Zoro
Rating:
Giallo
Genere: Generale,
Suspence (ma dove?)
Avvertimenti:
Shounen ai, Assurdità sparse
Phase Liquid: #09.
Sangue
Tabella/Prompt: Estate
› 09. Sandali
Tabella/Prompt:
Halloween party › 09. L'uomo nero
Prompt:
Stanza in penombra contestmania
Sette colori per un fandom: Pacchetto
verde › 01. Speranza
500 prompt per una challenge: Prompt
n.249 ›
Ansia
The season challenge: Autunno
› Halloween
La sfida dei duecento prompt:
132. Terrore
ONE
PIECE ©
1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
Sanji
avanzò con fare circospetto nella cucina della Sunny,
trovando strano che la stanza fosse in penombra.
Una ventina di minuti prima, aveva aiutato Nami-san a trascinare quegli
ubriaconi dei loro compagni fino ai loro letti - avevano fatto baldoria
fino a notte fonda, e nessuno di loro aveva mancato l'occasione per una
bella bevuta - e aveva quindi lasciato le luci accese, così
da poter finire di sistemare la cucina, lavare piatti e pentole e
potersene andare infine a dormire. Non si spiegava dunque
perché adesso fossero spente, ma si limitò ben
presto a scrollare semplicemente le spalle e a chiudere la porta dietro
di sé, dando la colpa di tutto ad un guasto interno. Poteva
anche essersi fulminata una lampadina, no? Quindi perché
diavolo avrebbe dovuto preoccuparsene?
Facendo unicamente affidamento sulla
luce della luna che filtrava dall'oblò, prese il grembiule
che aveva abbandonato sullo schienale di una delle sedie e se lo
infilò, lasciandosi sfuggire uno sbadiglio. Gli sarebbe
davvero piaciuto andarsene a dormire - per quanto quel caldo non
aiutasse per niente a chiudere occhio, ma stanco com'era ci sarebbe
riuscito comunque -, però come cuoco aveva dei doveri e
doveva portarli a termine. I suoi momenti di tranquillità
sarebbero arrivati poi.
Imprecò a denti stretti,
però, quando mise un piede in fallo e scivolò su
qualcosa, cadendo con sedere sul pavimento; cercò a tentoni
la causa della sua caduta e aggrottò la fronte nel rendersi
conto che si trattava dei sandali di Rufy, sbuffando. Ah, accidenti a
quell'idiota. Doveva esserseli tolti quando si era messo a ballare,
più ubriaco di una cocuzza, sopra al tavolo insieme ad Usopp.
Nell'alzarsi, avvertì sotto
le mani qualcosa di viscido, e
sollevando il palmo si rese conto che era qualcosa che sembrava tendere
al rosso,per quanto non riuscisse ancora a capire cosa. Anche se... ma
che diavolo...? Era sangue, quello? Forse qualcuno si era ferito con
una delle bottiglie rotte - che tra l'altro si era già
premurato
di buttare prima ancora di portare a letto quegli idioti - e non se
n'erano accorti? Deciso più che mai a controllare, fece
retro
front e si diresse verso la porta, ma fu proprio in quel mentre che un
rumore richiamò la sua attenzione, facendolo accigliare. E
adesso che cavolo succedeva? Nel voltarsi, però, rimase
impalato
sulla soglia e impallidì, osservando la sagoma che si
muoveva
nell'oscurità; ebbe appena il tempo di vedere due occhi
rossi
che lo fissavano prima che le gambe prendessero il sopravvento e, senza
nemmeno aspettare qualche segnale dai nervi, si ritrovò a
correre come un forsennato nella camerata dei ragazzi, speranzoso che
quel mostro non lo stesse inseguendo; svelto, si infilò
senza
tanti complimenti sotto le coperte, in linea più distretta
nel
letto di Zoro, che imprecò a denti stretti per quel brusco
risveglio.
«Ohi, che diavolo ti piglia,
stupido cuoco?»
Sanji non rispose subito, stringendosi
prima addosso a lui.
«Ricordi la strega di cui ti ho parlato tempo fa?»
Zoro sbuffò. Ah, merda.
Eccolo che
ricominciava con le sue cazzate. «Di nuovo con questa
storia?»
«Sta' zitto e
ascoltami!» squittì in un moto
di panico, più in ansia di quanto non lo fosse stato qualche
istante prima. «Adesso in cucina c'è un suo
amico».
«Fammi indovinare,
è l'uomo nero?» lo prese in giro lo spadaccino, ma
l'espressione che si dipinse sul volto del cuoco lo lasciò
accigliato e a dir poco perplesso. «Ma che, fai sul serio?
Non sei più un moccioso, non dovresti credere a queste
stronzate», rimbeccò, e Sanji non ci
pensò due volte a tappargli la bocca con una mano.
«Shh, potrebbe
sentirci». Sembrava fare sul serio, cosa che rese il Vice
Capitano ancor più scettico. «Adesso dormiamo, va
bene? Ma tu tieni le orecchie e gli occhi aperti!»
Zoro avrebbe anche ribattuto se solo il
cuoco, proprio come un moccioso, non si fosse accoccolato sul suo petto
e non si fosse bellamente nascosto, crollando addormentato in un
attimo. Con un sospiro, allo spadaccino non toccò altro da
fare che tentare di riprendere sonno a sua volta, sorridendo di
nascosto, però, nel lanciare una rapida occhiata verso il
letto di Chopper. Vuoto, per essere precisi.
A quella piccola renna affamata doveva
un grosso favore.
_Note inconcludenti dell'autrice
Lode alla
mia velocità, se proprio così la vogliamo chiamare
Siamo giunti addirittura al cinquantunesimo capitolo di questa
raccolta, quando al principio avevo deciso di fermarmi a trenta shot e
poi a cinquanta. Beh, a questo punto credo che continuerà in
un
infinito loop temporale fino a quando le mie subdole membra cadranno
(cit)
Scleri miei a parte, comprendo di essere... uhm... un bel po' in
ritardo per quel che riguarda Halloween, ma ammetto che questa era una
storia che sarebbe dovuta essere postata tempo fa ma che, per un motivo
e per un altro - specialmente varie partenze impreviste e non - non ho
poi postato. Beh, l'ho fatto adesso, lol
Commenti e
critiche, ovviamente, son sempre accetti.
A presto! ♥
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