Anger is the most powerful emotion

di Cassie78
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-Noi non usciamo da qui senza prima aver deciso!- dissi io risoluta poggiando le mani sul tavolo.
-Non c'é niente da decidere! Abbiamo già deciso!- disse Oliver mettendosi di fronte a me e guardandomi duro.
-Nonono! TU hai deciso IO non ho parlato!- gridai puntandogli un dito contro.
-Ok allora parliamo!- disse lui incrociando le braccia sul petto.
-piccioncini perché non risolvete tutto questo- disse Roy che ci stava indicando ruotando il dito- fuori...- aggiunse indicando la porta.
-NO!- gridammo io e Oliver all'unisono guardandolo.
-almeno su qualcosa sono riusciti a mettersi d'accordo!- disse Dig ridendo. 
Lo fulminai poi tornai a guardare Oliver.
-tu vorresti che io venissi a vivere a casa tua lasciando il mio attico in modo definitivo?!- chiesi io.
Lui annuì sorridendo.
-e secondo te io lascerò il mio attico così?- dissi schioccando le dita.
-si!- disse Oliver sollevando le spalle come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Tu sei..- dissi io avvicinandomi ma mi bloccò.
-l'uomo che ami si lo so!- disse lui sorridendo soddisfatto.
-un idiota!- dissi io fulminandolo con lo sguardo.
-ehi questa è la mia proposta. Accetti?!- chiese speranzoso.
-accetto? Mi stai chiedendo se accetto?- chiesi io con dei toni un po' più alti - credo tu abbia qualche problema di logica. PRIMA si fa la proposta e solo DOPO che avessi accettato avresti dovuto prendere la mia roba da casa mia e portarla nella tua!- affermai io puntandogli un dito sul petto.
-amore pensavo di farti una sorpresa!- disse lui alzando le mani. In risposta gli diedi un pugno sulla spalla. E lo superai.
-questo é un si?- chiese lui massaggiandosi la spalla.
-si- mormorai di spalle a lui.
-come scusa?- chiese lui avvicinandosi a me.
-si ho detto si- dissi io sbuffando. Odiavo dargliela vinta. Ad un certo punto sentii due forti braccia abbracciarmi da dietro.
-Si! Ha detto si eh ci siete anche voi come testimoni!- disse lui stringendomi forte a se e facendomi ridere.
-Sembrate due bambini!- disse Diggle scuotendo la testa e ridendo.
Ad un tratto mi sentii sollevare da terra mi ritrovai sulla spalla di Oliver.
-che diavolo stai facendo?mettimi subito giù!- chiesi io tutt'altro che calma
-no ti sto portando a casa!- disse lui avviandosi verso le scale.
-Ci so arrivare anche da sola a casa tua!- 
Nessuna risposta. Se possibile mi infuriai ancora di più.
Una volta arrivati nel parcheggio del locale mi posò a terra vicino alla sua moto e mi porse il casco.
-No! Assolutamente No! Ho la mia moto guido la mia e tu la tua!- dissi avvicinandomi alla mia bellissima moto. Lo vidi scuotere la testa rassegnato.
-facciamo a chi arriva prima?-chiesi io sorridente.
-e il premio sarebbe..?- chiese lui curioso
-decideremo una volta arrivati. Ma non preoccuparti tanto vinceró io- dissi mettendomi il casco e salendo in sella alla moto.
Guardai Oliver attraverso il vetro nero del casco.
-tre- dissi
-due-disse lui
-VIA!- gridai e partimmo a tutto gas.
Sfrecciammo con le nostre moto per le strade della città poco trafficate visto l'orario.
Lanciai uno sguardo ad Oliver che proprio in quel momento svoltò a sinistra in uno di quei vicoli interni.
Accelerai ancora di più insospettita da quel gesto.
E avevo ragione ad essere insospettita! 
Quando arrivai a casa Queen lui era già lì appoggiato tranquillamente alla moto a braccia conserte che mi guardava con quel sorrisetto soddisfatto.
Spensi la moto scesi e sbuffai togliendo il casco.
-hai barato!- dissi io.
-no sono stato furbo, è diverso. Conosco OGNI strada o scorciatoia che porti a casa mia- disse avvicinandosi a me e mettendomi le mani sui fianchi- e se non sbaglio c'è ancora una cosa da sistemare. - aggiunse sorridendo.
-e sarebbe?- chiesi io mettendogli le mani sul petto.
-Bhe ho vinto la scommessa posso chiederti qualsiasi cosa no?- disse lui.
Io annuii incerta.
-Bhe allora colgo l'occasione così sono sicuro che non mi dirai di no!-disse mettendosi una mano nella tasca del giacchetto di pelle.
Io lo guardai perplessa ma poi lo vidi estrarre una scatoletta di velluto blu.
Il cuore iniziò a battermi all'impazzata mentre lui si inginocchiava davanti a me sempre tenendo lo sguardo fisso nei miei occhi. 
Aprì la scatolina e rimasi senza fiato. Era un bellissimo anello con dei piccoli diamantini incastonati e al centro un grande diamante quadrato.
Era splendido. 
-Dal giorno in cui ti ho conosciuta ho capito che eri diversa da chiunque avessi mai conosciuto così innocente, la prima di cui io sia riuscita a fidarmi dopo l'isola e la prima che ho iniziato a vedere come una persona e non come un bersaglio. Qualcosa di te mi ha colpito.- disse lui abbassando lo sguardo.
-stavo masticando una penna..- dissi io ricordando con un sorriso il nostro primo incontro.
-era una penna rossa- disse lui guardandomi e io lo fissai sorpresa. Se lo ricordava?-mano a mano che andavamo avanti il nostro rapporto si cambiava e si evolveva allontanandosi di gran lunga da quello che è il concetto di amicizia. Inconsciamente già sapevo di amarti ma solo dopo averti creduto morta ho capito quanto ti amavo!- disse lui. Le lacrime mi stavano rigando il viso e vedevo che anche Oliver aveva gli occhi lucidi ma vidi anche il dolore al ricordo della mia morte.- non sarà facile, non lo è mai stato, ma so che voglio te accanto nella mia vita. Per sempre.- disse lui.-Vuoi sposarmi...Alexandra Vladinov ?- chiese speranzoso.
Ero senza fiato. Aveva usato il mio nome, il mio vero nome, e questo significava tanto per me. Voleva dire che mi aveva completamente accettato!
Ero i preda a tremila emozioni ma quella che predominava era la felicità, ovviamente. Chiusi gli occhi e ripresi fiato.
-Si!- dissi io convinta.
Lo vidi sospirare di sollievo e sorridere. Prese l'anello e me lo mise al dito.
Poi si alzò e mi abbraccio forte e io lo strinsi a me a mia volta.
-aspetta!- disse staccandosi da me- non mi hai detto si solo per la scommessa?!- chiese sospettoso.
-No ti pare!- dissi io attirandolo a me e posandogli un leggero bacio sulle labbra- l'ho fatto per l'anello ovviamente!- dissi io.
Scoppiamo a ridere.
-a si?- chiese lui fingendosi infastidito, ma con scarsi risultati.
-già- dissi io
-bene- e così mi caricò in spalla portandomi fino alla porta mentre ridevo.
Una volta entrati mi mise a terra.
-ti amo sai?- mi disse guardandomi negli occhi con quello sguardo intenso che mi convinceva ogni volta di quanto quelle parole fossero vere. Gli misi le mani sul viso.
-lo so. E io amo te, più di quanto immagini Oliver Queen- dissi io. Non bastava quella frase per fargli capire quanto lo amassi ma glielo avrei fatto capire ogni giorno della mia vita.
Lui si fiondò con forza sulle mie labbra stringendomi a se. Schiusi le labbra lasciando entrare la sua lingua, che si unì alla mia. Mi stringeva a se possessivo e questa volta ne aveva tutte le ragioni, avevo accettato di sposarlo ed era un modo per dire "si sono tua per sempre!"
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4 anni dopo....
-amore sono a casa!- dissi io entrando a casa.
-papá!- gridò Tommy sbucando dal salotto e correndomi incontro.
-ehi campione!- dissi prendendolo al volo -la mamma dov'è?- chiesi non sentendo la voce di Felicity.
-é in bagno, sta facendo il bagno a Rosie!- disse lui sorridendomi.
-ah e tu che combinavi?- chiesi io guardandolo sospettoso.
-la mamma mi ha detto di non combinare disastri e di stare buono così giocavo ai videogiochi- disse lui con aria innocente ma in realtà era tutto tranne che un bambino innocente. Era la mia fotocopia da bambino.
-mh- gli diedi un bacio sulla fronte- continua a giocare io vado dalla mamma!- dissi mettendolo a terra.
Mi avviai verso il bagno e udii subito la risata della bambina. Aprii la porta e Felicity era lì sorridente con i capelli raccolti che faceva il bagno alla piccolina. Vederla mi faceva ancora lo stesso effetto. L'amore per lei non era diminuito, se possibile era aumentato.
Mi fermai sullo stipite della porta ad osservare la scena sorridendo poi mi schiarii la gola facendomi notare. Lei si girò sorridendomi con uno di quei sorrisi smaglianti che amavo.
-bentornato- disse lei. Io mi avvicinai e la baciai dolcemente sulle labbra. 
Poi mi girai verso mi figlia che era nella vasca che giocava con una paperella e mi avvicinai dandole un bacio sulla testa.
-ciao piccolina- dissi accarezzandole la testa. Lei mi guardò continuando a giocare con la paperella. Ovviamente lei non mi rispose forse non mi aveva neanche capito, aveva solo pochi mesi ed era bellissima. Da quando la prima volta l'avevo presa in braccio, così picciola e fragile, mi ero innamorato di lei.
-ehi Inizio ad essere gelosa di come la guardi- disse Felicity dandomi una botta sulla spalla e tirando fuori dall'acqua la bambina.
-ehi devi abituarti a dividere il mio cuore con un'altra donna!- dissi prendendo un asciugamano e avvolgendo Rosie.
-lo stesso vale per te, anche tu devi iniziare ad abituarti all'idea che il mio cuore é diviso tra due uomini!- disse lei facendomi la linguaccia.
-touché- dissi fingendo una faccia ferita.
-a proposito dell'ometto che sta dilla, sai qual'è il suo desiderio?- chiese lei- vorrebbe che stasera sia Arrow a portargli i regali, e non Babbo Natale- disse lei.
-stai scherzando?!- dissi io sbalordito- quindi Roy vestito da babbo natale lo scorso anno non é stato abbastanza convincente?!- chiesi ridendo e lei con me.
-sei il suo idolo Oliver- disse lei sorridendomi
-lo so. É una cosa che mi rende felice ma allo stesso tempo mi fa paura. Almeno se dovessi deluderlo come padre ho sempre speranza di rifarmi come Arrow- dissi ridendo. Lei si avvicinò a me e mi diede un bacio sulle labbra.
-tu non lo deluderai mai, sei un padre fantastico.- disse lei. Poi prese Rosie dalle mie braccia e uscì dal bagno sorridendomi prima di chiudere la porta.
Quella donna era unica, riusciva a far uscire il meglio di me. Era la mia luce. 
Uscii dal bagno e andai nella camera da letto per cambiarmi, a breve sarebbero arrivati gli ospiti per la cena di Natale.
Mentre mi cambiavo fui attirato dalla foto sul comodino. Quella del nostro matrimonio.
Ritraeva me e Felicity mentre ci baciavamo. Sorrisi al ricordo di quel giorno, non ero mai stato nervoso come allora. 
Solo quando avevo visto Felicity splendida nel suo bellissimo abito bianco tutto ricamato che mi veniva incontro mi ero finalmente calmato.
Qualche mese dopo era rimasta incinta. C'era stato un timore generale inizialmente, da parte di entrambi, per via della vita che facevamo ma poi la felicità ha preso il sopravvento.
Avevamo litigato a lungo sul fatto che lei non doveva più entrare in alcun modo al covo per la sicurezza di lei e del bambino, ma testarda com'era non aveva voluto ascoltarmi e le concessi di restare ai computer.
Questi anni erano stati tranquilli ed era andato tutto alla perfezione e più di una volta mi ero ritrovato a darmi dell'idiota per aver provato a negarmi il lusso di essere felice con la donna che amo. Anche ora che ero sotto la doccia.
Quando uscii dal bagno c'era Felicity davanti allo specchio che si stava mettendo gli orecchini. Non appena si accorse di me si girò sorridendomi.
-allora che ne pensi?- chiese girando su se stessa.
Non avevo parole per descriverla, era splendida. Aveva un tubino rosso che fasciava alla perfezione il suo splendido corpo. 
-Wow- dissi io avvicinandomi- credo che quel vestito sia illegale in alcuni paesi- dissi mettendole le mani sui fianchi.
-hai detto la stessa cosa per il vestito nero che avevo messo per il ballo di beneficenza- disse lei.
-ricordo di averti anche proibito di uscire con quel vestito, quella sera ho fulminato con lo sguardo parecchi uomini- dissi io chinandomi a baciarla mentre lei sorrideva.
Portai la mia mano alla lampo del vestito ma lei mi fermò.
-non ora signor Queen stanno per arrivare degli ospiti, vai a vestirti!- disse lei facendomi l'occhiolino e avviandosi verso la porta. Io alzai gli occhi al cielo.
-signora Queen- la richiamai io. Lei si girò interrogativa -facciamo i conti più tardi- dissi io con un sorriso malizioso.
La vidi arrossire ed uscire dalla stanza sorridendo. Il fatto che riuscissi ancora a farla arrossire mi dava una certa soddisfazione e mi ritrovai a sorridere.
Dopo essermi vestito scesi giù giusto in tempo per sentire il campanello ed andai ad aprire.
-Buon Natale- dissero in coro. Erano Dig, Layla con la piccola Felicity, Roy, Thea e Sara.
-Buon Natale anche a voi- dissi salutandoli e facendoli entrare.-venite Felicity è in salone con i bambini.- dissi avviandomi verso la grande sala.
-ciao ragazzi- disse lei mentre finiva di sistemare la tavola. Poi si avvicinò a salutare tutti.
Parlammo un po' tutti insieme prima di cena fino a quando il campanello non suonò di nuovo.
-deve essere Papá- disse Felicity.
Lei si alzò e andò ad aprire e io la seguii.
Quando aprì la porta ci trovammo davanti il padre di Felicity a cui lei saltò letteralmente al collo. Non si vedevano da molto.
-buon Natale Nicolas- dissi io porgendogli la mano. 
-buon Natale Oliver- disse lui stringendomi la mano sorridendomi.
-ti ho portato una sorpresa tesoro- disse poi rivolto alla figlia.-RAGAZZI!- disse a voce alta.
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-SORPRESAAA!!- da dietro mio padre sbucarono i ragazzi. Austin, Damian e Dimitri.
Subito corsi ad abbracciarli per quanto ero felice di vederli.
-ma voi non eravate in missione?- chiesi io.
-scherzetto- disse Austin. E ridemmo tutti insieme.
-dai entrate, dilla in salotto ci sono gli altri- dissi facendoli passare. 
Una volta entrati io mi fermai all'entrata del salone ad osservare la scena sorridente.
Roy e Dig giocavano con la piccola Felicity e con Tommy mentre mio padre teneva in braccio Rosie e gli altri gli stavano intorno sorridendo e giocando con la piccolina.
Oliver si avvicinò abbracciandomi da dietro.
-a cosa pensi mi chiese!- vicino all'orecchio.
-che sono felice come non avrei mai pensato di poter essere. Ci sono qui con noi tutte le persone che amiamo. Sará davvero uno splendido Natale!- dissi io sorridendo e girandomi verso di lui.
-lo penso anche io- disse lui.
-ti amo Oliver- dissi io.
-anche io ti amo- disse lui chinandosi a baciarmi.
Era davvero tutto quello che volevo, tutto quello di cui avevo bisogno ed era tutto mio, per sempre.

FINE

Ciao a tutti! Ebbene siamo giunti alla fine. Spero che l'ultimo capitolo vi sia piaciuto e che sia stato all'altezza delle vostre aspettative ;) 
Prima però volevo chiarire la storia del nome. Alexandra...Felicity...molti mi avevano chiesto se Oliver avrebbe mai chiamato Felicity con il suo vero nome e lo ha fatto, quando le ha fatto la proposta. Allora perché nella parte dopo lui la chiama ancora Felicity? Giusta osservazione anche se effettivamente Oliver non l'ha mai chiamata ad alta voce Felicity. Questo nome era solo nella sua testa questo perché per lui resterà sempre Felicity e poi anche perché io stessa non volevo stravolgere troppo la storia "reale" della serie tv , avrebbe fatto strano anche a me se Oliver si fosse riferito a lei con un'altro nome ;) spero di aver chiarito.
Ora che siamo alla fine voglio davvero ringraziare tutti coloro che hanno recensito la mia storia ma anche tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite, le seguite o quelle da ricordare. Spero davvero che la mia storia vi sia piaciuta. Grazie ancora davvero a tutti quanti. 
Ora lascio a voi i commenti su questo finale! Fatemi sapere.
Un bacio.





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