Dejavu
Alla mia autrice di AuRikku preferita, Rihanna-Aurora, anche se
probabilmente non lo saprà mai visto che scrive in Inglese xD
Rikku era solo una bambina troppo cresciuta.
Sapeva perfettamente di essere tale e si comportava di
conseguenza.
Lei era quella leggera, ingenua, infantile.
Era quella che portava allegria saltellando in cerca di
attenzione.
E una parte di lei desiderava davvero essere considerata,
ma nessuno lo faceva mai.
“Stai buona Rikku”, “Calmati
Rikku” la gente non faceva
altro che ripeterglielo.
Però appena diventava seria tutti si chiedevano se fosse
malata.
Così lei continuava a interpretare il ruolo che si era
scelta, quello di ragazza bambina Al’Bhed, un po’
sboccata e sempre allegra.
E cercava di guadagnarsi la loro fiducia, la loro
attenzione, il loro affetto.
Quanti di loro lo avessero capito non lo sapeva.
Yuna sicuramente no, era troppo concentrata sulla sua
missione.
Tidus era troppo tonto per accorgersi una cosa come
quella.
Wakka la guardava ancora come se fosse un aliena che
meritava solamente la pena di morte e se poteva additarla come eretica
lo
faceva volentieri.
Lulu non sapeva nemmeno se si fosse accorta della sua
presenza.
Kimahri dubitava parlasse e notasse qualsiasi cosa
all’infuori
di Yuna.
E poi c’era lui.
Auron per lei era un enigma costante.
Era un essere strano, ogni tanto si scopriva a fissarlo,
come in trance.
Non aveva il sorriso amichevole di Tidus o lo sguardo
accusatorio di Wakka.
Lui era diverso.
I capelli neri, leggermente brizzolati, quel viso
vissuto, quell’unico occhio nocciola che chissà
quante cose aveva visto, tutto
di lui sembrava ipnotizzarla.
La cosa ridicola era che avrebbe potuto tranquillamente
essere suo padre.
Una sera Yunie le aveva detto che era normale, era una
bambina e vedeva in lui una figura paterna.
Ma non era così.
Rikku meglio di chiunque altro se ne rendeva conto.
Si era presa una cotta.
Una sbandata colossale per un uomo adulto.
Si era allontanata dagli altri e stava camminando sulle
rovine di quella una volta era stata Zanarkand.
Mancava poco alla fine del loro viaggio, molto poco.
Si muoveva lentamente, guardandosi attorno.
Poi il vento si alzò e una folata inaspettata le
buttò
della sabbia negli occhi che iniziarono a lacrimare.
Istintivamente li chiuse e riparandosi il volto con le
braccia fece qualche passo indietro, andando a sbattere contro
qualcosa, o
meglio, qualcuno.
- Tutto bene? – la voce calda e severa di Auron la colse
alla sprovvista.
Che cavolo ci faceva lì?
Perché appariva sempre nei momenti più infami? Ci
faceva sempre delle grandi
figure di merda.
Annuì senza riuscire ad aprire le palpebre.
- Certo, mi è solo entrata della sabbia degli occhi
–
disse sorridendo, o almeno, sperando di riuscire a farlo visto che le
faceva un
male cane.
- Fammi vedere – disse lui, con un tono che non ammetteva
repliche – Guardami –
Rikku sorrise inconsciamente, pensando a una scena simile
vissuta tempo prima.
-
Guardami. Apri gli occhi – Le aveva detto quel giorno con la
sua voce
calda e ferma allo stesso tempo.
E
lei timidamente, ne aveva aperto uno, fissandolo.
Lui
aveva sorriso, divertito.
-
Come pensavo –
-
Non va bene vero? – aveva chiesto lei ben conscia di quello
che avrebbe
visto.
- Ne sei certa? – aveva risposto lui
che a questo genere di cose non
dava importanza.
- Al cento per cento -
Rikku
aveva sorriso, allegra come e più del solito.
Rikku aprì piano gli occhi le bruciavano e sebbene
vedesse tutto appannato a causa delle lacrime che le solleticavano gli
occhi le
sempre di vedere un sorriso sul volto di Auron.
- Nh, non è nulla. Basterà un goccio
d’acqua -
La ragazza continuò a lacrimare finchè non
sentì il dolore passare.
L’uomo alzò gli al cielo, tra
l’esasperato e il
divertito.
In fondo lo sapeva benissimo.
Rikku era così, non ascoltava nessuno, fingeva di essere
qualcuno che non era con una facilità spaventosa.
Andava avanti a testa alta, sempre allegra per non dare
preoccupazioni agli altri.
- Avevo detto con un po’ d’acqua, non frignando
– sbottò
sorridendo.
Le passo la manica della casacca sul volto umido,
portando via le ultime lacrime.
Quindi le appoggiò la mano sul capo.
- Andiamo –
Rikku sorrise.
Si aggrappò al suo braccio, pur sapendo che la cosa lo
faceva innervosire.
- Andiamo –
Anche se dove non l’aveva ancora capito.
Angolino
della pazza:
Uh uh, temo di essere andata OOC, odio l'OOC, soprattutto se non
è voluto! Questa è la prima AuRikku che scrivo,
anche perchè mi sono innamorata di questoi pairing
esattamente oggi. Ebbene sì, è stato un colpo di
fulmine. Ho letto una shot tradotta semplicemente divina e mi sono
spulciata Fanficton.net alla ricerca [fruottuosa] di qualcosa che mi
soddisfasse e ora sto gongolando. In realtà dovrei smettere
di scrivere cose a caso e concentrarmi su Harry Potter e One Piece, che
se non continuo le long qualcuno mi uccide, ma soprattutto devo
riuscire a scrivere per tempo le shot per i contest. Mi
chiedo perchè diavolo continui a iscrivermi se poi la
scadenza mi inibisce.
Cretina io <_<
Un bacio a tutti!
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