Scritta per il
compleanno di Shu (ormai è una tradizione che io scriva
qualcosa come regalo per il tuo compleanno XD) e per il one true
writing meme di...4 anni fa? ahahaha per la serie chi non muore si
rivede...)
Questa è la
versione corta dell'idea che mi era venuta fin dal giorno che mi avevi
dato il prompt. Non sono mai riuscita però a scriverla bene
e anche questa versione accorciata non è che mi soddisfi
troppo...diciamo che si nota che è un po' sbrigativa. Ma se
non l'avessi scritta così probabilmente sarebbero passati
altri 4 anni XD Spero che ti piaccia almeno l'idea di base
>_<
Detto questo, perdonami
per il ritardo del fill, buona lettura ma soprattutto Buon Compleanno!
Prompt by shu_maat
: Doumeki/Watanuki/Himawari, "Festival scolastico"
LA RECITA
Fu dopo l'ennesima corsa lungo il corridoio della scuola durante la
quale fu costretto ad evitare almeno altri 30 studenti che correvano in
direzione opposta alla sua che Watanuki formulò un pensiero
che non avrebbe mai pensato di poter articolare.
«Non mi lamenterò più per i lavori al
negozio...stare a scuola durante la preparazione per il festival
scolastico è molto più distruttivo»
Ed era solo il primo giorno di organizzazione... Schivò un
altro gruppetto di studenti che arrivava di gran carriera portando uno
striscione appena decorato sulle spalle e si indirizzò verso
le scale. Durante la discesa evitò una ragazza che saliva
con in braccio una pila di documenti più alta di lei,
cercando di non compromettere il suo equilibrio e infine, quando giunse
all'ultimo gradino, prese nuovamente il corridoio e arrivò
sano e salvo alla sua meta.
Bussò alla sala professori e dopo aver avuto il permesso, vi
entrò velocemente.
Da un'altra parte della scuola nel frattempo, Doumeki e Himawari
stavano facendo il loro dovere nell'organizzare le varie
attività del festival. Era compito del consiglio studentesco
controllare che tutti gli spettacoli e le manifestazioni fossero
strutturate entro i tempi e che le idee che venivano proposte non
fossero troppo bislacche prima di essere presentate all'ultima
approvazione da parte dei vari professori coordinanti. Ed era proprio
ad uno di questi professori che Watanuki si era diretto poco prima. La
sua missione consisteva nel farsi dare l'ok per la recita scolastica
organizzata dalla loro classe insieme a quella di Doumeki. Sarebbe
dovuta andare Himawari a chiedere il benestare del professore, ma
ovviamente il ragazzo si ero offerto di prendersi l'incarico lasciando
quindi l'amica ad altri doveri più immediati.
Watanuki uscì con il foglio dell'approvazione e un lungo
sospiro. Si ributtò nel andirivieni degli altri studenti nel
corridoio e con abilità navigata si fece spazio tra l'uno e
l'altro, arrivando nuovamente alla classe dove gli altri lo aspettavano.
Entrò sventolando il foglio, mentre Himawari e Doumeki
alzavano gli occhi dai loro documenti.
«Abbiamo l'approvazione» decretò
Watanuki deponendo il foglio sopra alla pila dei progetti acccolti.
«Bravissimo Watanuki-kun!» battè le mani
la ragazza sorridendo con trasporto. «Domani faremo un
assemblea con entrambe le due classi e decideremo i ruoli. Adesso
invece possiamo iniziare i preparativi. I vari club di artiginato si
erano già dati disponibili per i costumi e le scenografie.
Andrò ad avvisarli che possono cominciare seguendo la
scaletta che avevano già stabilito in precendenza.»
Doumeki annuì. «Con l'approvazione della recita
abbiamo finito le valutazioni delle attività, possiamo
dichiarare conclusa la riunione del comitato studentesco»
concluse il ragazzo alzandosi e invintando tutti a tornare a dedicarsi
alle loro attività per il resto della giornata.
La giornata continuò quindi con tutta la frenesia tipica di
quei momenti e la sera arrivò fin troppo presto. La scuola
andò pian piano tornando silenziosa, come a ricaricare le
batteria per l'indomani, quando una nuova mattinata l'avrebbe
riportatata nuovamente nella rumorosa preprazione dei lavori per il
festival.
La mattina dopo infatti fu come se nessuno si fosse mai fermato un
attimo durante la notte. Come già anticipato il giorno
precedente, le due classi erano state chiamate per la decisione dei
ruoli della recita.
In cattedra Doumeki e Himawari avevano preso in mano la cosa come
rispettivi capoclasse. Fu il ragazzo che battendo la penna su tavolo
diede inizio alla riunione, nella quale subito si presentò
un problema.
«Ci sono troppi maschi, non riusciamo a coprire
tutti i ruoli femminili...» fece notare un ragazzo
guardandosi attorno con fare preoccupato.
Himawari controllò la lista dei ruoli e quella delle due
classi e le fu chiaro che effettivamente la favola che dovevano mettere
in scena richiedeva più ragazze di quanto la due classi
potessero mettere a disposizione.
«Hai ragione» concluse un po' abbattuta
portandosi la mano al mento in un mento pensieroso.
Nella classe calò il silenzio per qualche minuto
finchè una studentessa dai lunghi capelli alzò la
mano e proporse ciò che alle orecchie di Watanuki fu
l'improponibile!
«Io avrei la soluzione...» disse lei con
un sorriso, come colpita da un'improvvisa epifania.
«Mia madre mi ha raccontato che quando era piccola nella sua
scuola decisero i ruoli tirando a sorte. Tra l'altro la favola era la
stessa...»
«Daidoji-san, sei un genio!» esplose una voce dal
fondo della classe.
Watanuki avrebbe voluto bloccare quella follia se non fosse che
Himawari sembrò entusiasta anch'ella della proposta.
La decisione fu dunque presa e una volta fatte le estrazioni, i ruoli
furono decisi. Le casistiche furono le più varie, ma i ruoli
del principe e della principessa andarono effettivamente ad un maschio
e una femmina. E per l'irritazione di Watanuki i due ruoli furono
proprio di Doumeki e Himawari. A lui invece la sorte fece dono del
ruolo della strega cattiva. Siceramente già ora rabbrividiva
al pensiero della reazione di Yuuko quando glielo avrebbe raccontato...
a patto che quella strega non lo sapesse già.
Sospirò, guardando il copione sui cui campeggiava il titolo
"la bella addormenta nel bosco". Alzò gli occhi guardando in
cattedra, dove i due suoi amici stavano ricontrollando tutti i ruoli e
le varie occupazioni dei componenti della classe. Ovviamente non tutti
avrebbero partecipato come attori, c'era bisogno di chi si occupasse
delle luci, del movimento delle scenografia, della musica e
naturalmente c'era bisogno del narratore, parte che fu data a
Daidoji-san. Watanuki abbassò nuovamente gli occhi, cercando
di mantenere una facciata di calma, mentre dentro di sè
urlava di rabbia al pensiero che Doumeki avrebbe dovuto baciare la
bella Himawari.
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Come previsto quando arrivò al negozio Yuuko sapeva
già tutto e non ebbe alcuna remora nel ridere profusamente
quando Watanuki gli fu davanti. E come se non bastasse anche Mokona
rincarò la dose saltellando qua e là dando
preziosi consigli al ragazzo su come affrontare il suo difficile ruolo
di attore.
«Verrò a vederti nelle tue vesti di
strega» rise la donna fregandosi le mani in anticipazione.
Watanuki si voltò di scatto con le lacrime agl'occhi.
«No la prego. Mi risparmi almeno la sua presenza»
«Oh Watanuki...sono molto offesa. Non vuoi che venga? Ho
capito bene?»
«Esattamente. Ha capito benissimo...» ammise con
tono aspro, vedendo che le lacrime non sembravano funzionare.
Il ragazzo si aspettò un pianto greco a quella affermazione
ma si stupì quando voltandosi verso la donna la
trovò a fissarlo con uno dei suoi rari sguardi seri.
«D'accordo Watanuki, ma fai attenzione...agli spiriti maligni
piacciono gli spettacoli, soprattutto quando c'è tanta
gente...»
Watanuki tremò. L'aria nel negozio si fece tesa prima che i
lineamenti di Yuuko non si rilassassero in un sorriso pericoloso che
preannunciò la richiesta di una nuova dose di alcool e dolci
in cambio del suo importante consiglio.
Watanuki urlò e protestò, poi si rinchiuse in
cucina e ripensò a quando pensato solo il giorno prima.
«Mi sbagliavo... non c'è nulla di peggio che
lavorare qui dentro...» decretò alzando il fuoco
sotto il pentolino dove il sakè andava scaldandosi...
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I giorni passarano e nonostante tutto, i ragazzi si diedero da fare per
i loro vari ruoli e anche Watanuki si mise d'impegno nel preparare la
sua parte, nonostante alle prove fosse sempre irritato nel vedere i due
amici troppo vicini per i suoi gusti.
Alla fine giunse il giorno della recita.
La palestra era gremita e nonostante la favola fosse ben conosciuta e
nemmeno troppo originale come scelta, l'idea di avere i ruoli tirati a
sorte fu un motivo di grande curiosità per tutti coloro che
presero posto nella grande stanza. C'erano ovviamente tutti gli
studenti delle altre classi ed erano stati invitati anche tutti i
familiari. Il sipario era ancora calato quando tutte le sedie erano
state occupate. Gli spettatori erano anche più di quanto ci
si sarebbe aspettati.
Watanuki uscì da camerino trascinando i lunghi indumenti
neri e arrivo dietro le quinte dove vide già pronti gli
altri attori. Non c'era traccia nè di Himawari nè
di Doumeki però. Il ragazzo si guardò attorno,
sistemandosi alla meglio il corvo impagliato che aveva sulla spalla.
Non li vide.
«Beh in fondo loro scendono in scena dalla seconda parte in
poi» commentò tra sè e sè
togliendosi gli occhiali e riponendoli nella tasca dei pantaloni sotto
la lunga veste nera.
L'ora di inizio si stava avvicinando. Gli studenti dietro le quindi si
stavano preparando tutti ai loro posti. Alle luci erano pronti, i
ragazzi dietro i grandi teloni scenografici stavano dando gli ultimi
ritocchi, gli attori ripassavano a mente le loro battute e in alto,
nella sala dello speaker, Daidoji-san fece il segno dell'ok al
professore coordinatore quando questi alzò lo sguardo verso
di lei.
Tutto era pronto.
Il sipario si alzò.
Il primo atto scorse via con velocità e gli applausi alla
fine della scena furono molti proprio diretti a Watanuki, che
interpretò la strega cattiva con tutta la
teatralità di cui fu capace. Agli applausi in sala diretti a
lui comunque si accodarono ben presto anche quelli di Himawari che gli
si presentò davanti pochi istanti dopo la fine del primo
atto.
Era già vestita con i suoi abiti di scena. Il vestito lungo
e luminoso le calzava a pennello. Il bustino stretto metteva in risalto
le sue forme senza però esagerarle. I ricami e i pizzi che
le adornavano le braccia e il dorso della mani erano delicati e in
armonia con l'ampia gonna bianca e rosa che cadeva perfettamente nella
giusta lunghezza, seguendo i movimenti della ragazza con grazia ed
eleganza. I capelli neri non erano più annodanti nelle sue
solite codine ma sciolti lungo la schiena, adornati con tantissime
perle lucenti che li facevano risplendere. La ragazza notò
come l'amico la stesse guardando, soffermando lo sguardo soprattutto
sui capelli e, per quel motivo si portò una mano ad
accarezzarli.
«Aurora dovrebbe avere i capelli biondi eh?» chiese
con una punta di rammarico.
Watanuki negò con trasposto agitando la testa a destra e
sinistra «Non importa - disse - Himawari-chan sei perfetta
cosi come sei. Sei bellissima!»
Lei sorrise contagiata dal sorriso ancor più ampio di
Watanuki. Il ragazzo però si rabbuiò
all'improvviso.
«Se penso che quell'idiota di Doumeki dovrà
baciarti...» si lasciò scappare, con malcelata
irritazione.
«Sarà solo un bacio sulla guancia, non scaldarti
tanto»
I due si girarono al suono della voce e alla ragazza mancò
un battito. Watanuki notò l'improvviso sbigottimento di
Himawari e non potè darle torno, in fondo quando Doumeki si
fece avanti vestito da principe e con quel suo passo calmo e sicuro,
anche lui rimase per un momento di sasso. Gli sarebbe mancato solo il
sorriso per essere lo stereotipo del perfetto principe azzurro delle
fiabe.
«Stai benissimo Doumeki-kun!» si riebbe la ragazza
dopo il primo attimo di stupore. Al suono delle sue parole anche le
altre ragazze si girarono verso il nuovo arrivato e tutte, nessuna
esclusa, eruttarono con sguardi e gridolini eloquenti della loro
approvazione.
Doumeki sembrò non subire alcun disturbo dalla cosa, ma
Watanuki cominciava a leggere meglio gli sguardi dell'amico e
notò come in realtà fosse leggermente a disagio
in quella situazione.
Gli si avvicinò, trascinandosi appresso il lungo
mantello nero. «Ti conviene che sia solo un bacio sulla
guancia, perchè se ti permetti qualcosa di più te
la farò pagare cara.» disse infine agitando le
dita delle mani come a simulare un incantesimo.
«Peccato che ti avrò già infilzato
quando arriverà quel momento...» rispose lui con
un sogghigno.
Watanuki grugnì «Vedremo...potrei sempre
decidere di modificare la trama aahahahha»
rise allontanandosi verso il camerino, lasciandosi dietro quella
scherzosa minaccia non sapendo che quelle parole sarebbe presto
diventate realtà.
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Il secondo atto iniziò e come da copione Himawari si
ritrovò addormentata in un castello coperto da rovi, in
attesa del bacio del suo principe, il quale, sempre secondo copione,
entrò in scena poco dopo, accompagnato da molteplici
applausi.
Si presentarono le fate e spiegarono la situazione al principe, mentre
la strega cattiva da dietro le quinte si meravigliava
dell'abilità di Doumeki nella recitazione. Vero era che
l'aveva già visto alle prove, ma con costume e scenografia e
musica era ancora più perfetto. E quando lui
sguainò la spada si domandò se Haruka-san oltre
al tiro con l'arco avesse insegnato al nipote anche a tirar di spada.
Mentre si preparava ad entrare in scena anch'egli, si prese nota
mentale di ricordarsi di domandarglielo la prossima volta che lo avesse
incontrato in sogno.
Entrò teatralmente facendo svolazzare le vesti nere e
indicando con disprezzo Doumeki.
«Sei giunto principe... ma non ti permetterò di
salvare la principessa. Venite miei seguaci fermatelo con ogni
mezzo» urlò alzando le braccia al cielo.
Da ogni entrata del palco sbucarono altri studenti truccati da
mostriciattoli con corna e code e vestiti neri come la notte. Attorno a
loro si alzò un fumo innescato da altri studenti appostati
sotto il palco.
Il principe impugnò meglio la spada e si lanciò
all'attacco mentre la strega aizzava i suoi guardando la scena
finchè non notò qualcosa che la fece tremare. In
mezzo al fumo finto Watanuki vide un altro tipo di fumo, molto
più denso e nero come la pece. Si portò una mano
alla bocca mentre sentiva la gola stringersi e un olezzo gli arrivava
potente alle narici. Possibile che lo avessero inseguito anche qui...
in teoria Doumeki dovrebbe avere abbastanza forza da tenerli lontani.
In quel momento gli tornarono alla mente le parole di Yuuko-san.
«Fai
attenzione...agli spiriti maligni piacciono gli spettacoli, soprattutto
quando c'è tanta gente...»
Se avesse avuto voce e ossigeno da impiegare Watanuki avrebbe
imprecato. Si accasciò a terra e la cosa non
passò inosservata all'arciere spadaccino che si fece largo
tra gli studenti truccati non più colpendoli con la spada ma
scacciandoli con le mani, raggiungendo in poche falcate Watanuki che
ormai si reggeva in ginocchio a fatica. Quest'ultimo stava
scandagliando i dintorni per capire da dove arrivassero i veri spiriti
e lo sguardo si soffermò al giaciglio dove Himawari faceva
finta di dormire ignara di tutto.
Fu in quell'istante che lo sguardo di Doumeki si divise a
metà. Da una parte vedeva Watanuki a terra, dall'altra
Himawari sotto cui una nuvola di fumo sembrava propagarsi a dismisura,
avvolgendo lei e tutto ciò che gli stava attorno.
Lasciò andare la spada, mentre gli altri finti spiriti si
domandavano cosa stesse succedendo e perchè il principe non
duellasse più con loro ma invece si fosse accasciato vicino
alla strega e stesse mimando lo scoccare di una freccia.
Il fumo finto intanto andava diradandosi e anche tra gli spettatori
cominciavano a sentirsi bisbigli e domande. Cosa stava succedendo sul
palcoscenico?... si domandavano tutti. Ai loro occhi pareva che il
principe avesse cambiato partito, andando a proteggere la strega
cattiva e, non curandosi dei suoi servitori maligni, stava per scoccare
una finta freccia verso la principessa che avrebbe invece dovuto
salvare. Watanuki riusciva a sentire le lamentele del pubblico e degli
altri dietro le quinte e stava tentando di fermare Doumeki dal rovinare
la recita in quel modo.
«Fermo idiota - tossì - se scocchi distruggerai la
recita...»
«Te lo già detto - rispose lui lanciandogli
un'occhiata fugace per poi riportarla verso il grande fumo nero che si
ergeva sempre più minaccioso da sotto il giaciglio di
Himawari - questa è una mia scelta.»
Lo sbigottimento del pubblicò aumentò a dismisura
quando dall'arco invisibile del principe tutti videro partire una vera
freccia lucente che si inchiodò vicinissima alla principessa
dormiente.
Alcune ragazze espressero il loro dissenso e Watanuki, mentre tornava a
respirare, cercò di pensare velocemente ad un modo per
salvare la situazione. Con gli occhi fece capire agli studenti
mascherati da essere maligni di sparire e tutti capirono la sua
richiesta uscendo dalla scena come da copione, mimando la sconfitta. Il
ragazzo ringraziò la veloce reazione dei suoi compagni e non
stentò a credere allo sbigottimento di questi quando, una
volta raggiunto i margini del palco, si girarono verso di lui
domandando spiegazione con gli occhi. Spiegazioni che tutti nella sala
cercavano con trepidazione. Chiaramente nessuno dei presenti a parte
lui e Doumeki avevano visto che la freccia di luce non aveva colpito
davvero Himawari, ma il grande occhio del grosso spirito malvagio che
si era dissolto come neve al sole grazie al potere spirituale della
freccia stessa.
Per tutti gli altri il principe aveva appena cercato di uccidere la
principessa, che nel frattempo aveva aperto gli occhi avendo sentito un
grosso colpo scuotere il letto su cui era sdraiata. Himawari
aprì gli occhi ma non capì cosa fosse successo.
Cercò lo sguardo dei due amici e si preoccupò a
morte quando vide il volto ancora sofferente di Watanuki.
Intuì che doveva essere successo qualcosa e si
guardò intorno finchè, quando anche i due ragazzi
non erano ancora riusciti a pensare a nulla per salvare la recita, dal
nulla una nuvola di oscurità si materializzò.
Tutti guardarono verso quella nuova divagazione dalla trama e i tre
ragazzi sul palcoscenico riconobbero subito la figura che si
cominciò a distinguere quando la nuvola iniziò a
diradarsi.
«Moko...»il grido di Watanuki fu strozzato dalla
mano di Doumeki che si posò sulla bocca dell'amico mentre si
era abbassato per aiutarlo ad alzarsi.
«I miei complimenti principe - iniziò Mokona che
stava appoggiato a dei lunghi trampoli nascosti da un mantello nero da
cui usciva solo una piccola parte della sua testa e le lunghe orecchie
- mi hai smascherato. La strega cattiva che voi pensavate fosse il
nemico era in realtà una delle fate buone del regno che io
avevo soggiogato al mio volere perchè bramavo questo
castello e la vita della principessa Aurora. Ma tu, maledetto, hai
scoperto il mio inganno e sei riuscito a salvarle entrambe»
I tre non poterono ribattere che intorno a Watanuki si diffuse una luce
chiarissima e quando questa si dissolse il ragazzo si vide cambiato
d'aspetto. Himawari lo guardò stupita, Doumeki che ancora lo
reggeva per un braccio, alzò un sopracciglio squadrando
l'amico dalla testa ai piedi. Watanuki dal canto suo si trattenne
dall'urlare e fiondò lo sguardo verso gli spettatori. In
fondo non si stupì per nulla di vedere Yuuko, appoggiata
pigramente al muro della palestra con un sorriso a 32 denti e due dita
alzate in segno di vittoria.
La guardò per un altro veloce istante prima di tornare ad
osservare il proprio vestito. Giallo e pieno di pizzi, la gonna ampia
con ricami e balze ovunque. I capelli li vedeva di striscio ma li
sentiva lunghi e pesanti sulla testa, gli arrivavano fino al sedere ed
erano acconciati in qualche maniera strana, ne era sicuro. Nella mani
poi, per concludere l'outfit, teneva una bacchetta magica gialla
anch'essa.
Le avrebbe dimezzato la razione di sakè per una settimana
per quello...anzi no, per un mese almeno.
Mokona nel frattempo aveva ripreso la parola. Con voce possente stava
mettendo una pezza alla recita, dando una spiegazione dell'accaduto.
«Ora che con la tua freccia hai dimezzato il mio potere non
riesco più a mantenere il controllo sulla fata. Dannazione, per
questa volta avete vinto voi, ma non me ne dimenticherò. -
disse mentre nuovamente una nuvola di fumo lo avvolgeva - Anche se
dovessi metterci millenni prima o poi avrò questo regno
nelle mie mani. ahahahahahahahah» e con una risata
agghiacciate sparì nel nulla lasciando i tre ragazzi alle
prese con una recita da concludere.
I tre guardarono verso Yuuko sulla cui spalla era riapparso Mokona e
mentre la strega della dimensioni faceva segno ai tre di andare avanti
Himawari prese la palla al balzo.
«Principe avete salvato me e il regno. Non potrò
mai ringraziarvi abbastanza» iniziò con enfasi.
Doumeki fu preso alla sprovvista e potè solamente annuire
per l'irritazione massima di Watanuki che gli schiacciò un
piede approfittando della copertura della grande gonna, mentre seguiva
la scia di Himawari.
«Sconfiggendo lo spirito malvagio anch'io sono tornata di
nuovo me stessa. Perdonatemi principessa, per tutto il male che vi ho
fatto.» incalzò prendendo le mani dell'amica tra
le sue.
«Oh mia buona fata - le fece eco Himawari - sono felice di
sapervi dalla nostra parte. Sono sicura che insieme alle altre tre fate
riusciremo a proteggere questo regno dall'oscurità, ora che
anche voi potrete aiutarci nell'impresa.»
«Ne sarò felice. Sono sicura che d'ora in poi il
regno sarà pieno di felicità e
prosperità, ora che la sua principessa ha trovato
l'amore» concluse Watanuki mettendo le mani di Himawari in
quelle di Doumeki e facendo segno alle sue spalle agli altri studenti
dietro le quinte affinchè calassero il sipario su quella
tragicomica favola andata in scena.
I ragazzi colsero l'invito e il sipario cominciò a
distendersi. Dalla stanza dello speaker Daidoji-san era rimasta senza
parole ma vedendo il sipario chiudersi si riprese e non trovando il
punto da cui leggere nel copione concluse nel modo più
classico:
«...e tutti vissero felici e contenti»
Con queste semplici parole il sipario si chiuse e il silenzio
regnò sovrano per qualche istante finchè un
timido applauso dal fondo della sala ne scatenò uno ancora
più grande e tutti finirono per battere le mani, ancora un
po' confusi ma intrigati dalla movientata fine della storia.
Dietro il tendone rosso intanto Watanuki era crollato a terra, esausto
sia fisicamente che mentalmente. Doumeki e Himawari gli furono subito
vicino e lo aiutarono ad alzarsi nuovamente, mentre gli altri ragazzi
arrivarono in un turbinio di voci a chiedere spiegazioni.
Himawari sorrise a tutti e chiese se era piaciuta la loro idea di
movimentare un po' le cose. I compagni e i professori coordinatori si
guardarono e sentendo gli applausi fuori si misero a ridere annuendo
profondamente.
Himawari si voltò verso i due amici facendo il segno della
vittoria e Watanuki trasse un lungo sospiro di sollievo.
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Quando i tre uscirono da scuola trovarono ai cancelli Yuuko e Mokona ad
aspettarli. Watanuki si scagliò contro entrambi.
«Yuuko-san!!! Quel vestito era orribile!!»
«EEEH? Ma come se stavi benissimo?» si difese lei.
Doumeki annuì e Himawari rise quando l'altro ragazzo
prevedibilmente urlò contro l'amico il quale, anch'egli
prevedibilmente, si copri le orecchie con le mani.
Tutto era tornato normale. I tre si avviarono verso casa uno fianco
all'altro tra risate e urla di rito. Arrivarono all'incrocio al quale
Himawari solitamente prendeva un'altra strada e mentre lei spariva
lungo la via Watanuki tornò a rivolgersi alla strega.
«E comunque Yuuko-san si aspetti la razione di
sakè dimezzata per un mese».
«Che cosa? ma se vi ho salvato la recita?»
replicò lei con doti drammaturgiche da diva consumata.
«In fondo ha ragione» commentò Doumeki
riprendendo a camminare a fianco dell'amico.
«E non mettertici anche tu! Il tutto è iniziato
perchè tu hai scagliato quella dannata freccia»
«Se non lo avesse fatto quello spirito ti avrebbe divorato
caro il mio Watanuki» concluse la strega con un tono
più serio del solito.
Il ragazzo si zittì, mordendosi la lingua, sapeva che la
strega aveva ragione, ma gli rodeva il fegato sapere di essere in
perenne debito con l'arciere. Lo guardò storto, anche se
avrebbe dovuto ringraziarlo in fondo. Tentò di cercare le
parole per farlo, ma Doumeki fu più veloce di lui.
«Inari zushi» disse solamente.
«Come?» chiese l'altro dubbioso.
«Per ringraziarmi...dell'inari zushi andrebbe bene, se vuoi
puoi aggiungerci anche delle crocchette di patate»
E le urla che riecheggiarono per la via diedero la sicurezza a Yuuko
che, si, tutto era tornato normale ancora una volta.
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