<<
Io esco.>> disse Ernest
tenendo il pallone sotto braccio<< Mi aspettano al
fiume.>>.
<<
Torna in tempo per farti la
doccia.>> gli rispose sua madre vedendolo sparire oltre
la
porta.
<<
Va bene!>> uscì dal
cancelletto e si proiettò sul marciapiede pronto per andare
ad
allenarsi. Adesso che il calcio era conosciuto era anche più
facile
e divertente giocare.
Fu mentre
pregustava il campo polveroso
ed i calci al pallone che la ragazza gli arrivò davanti.
Aveva una
divisa scolastica tutta nera e grigia decisamente non della sua
scuola e lo guardava con gli occhi viola dietro gli occhiali ovali. I
capelli erano a caschetto rosa ed ansimava come se avesse corso. Gli
mise una mano sulla spalla per appoggiarsi e si sforzò a
dire:<<
Ernest... Blade?>>.
<<
Sono io.>> rispose il
ragazzino.
<<
Meno male.>> fece un
lieve sorriso e poi svenne in avanti costringendo Blade a sostenerla.
1-
Help
Quando
riaprì gli occhi Ernest era di
fianco a lei preso a guardarla quasi preoccupato. Le aveva tolto gli
occhiali, infatti la prima cosa che disse fu:<< Ernest
Blade?
Oppure è un suo genitore?>>.
<<
No, sono Ernest.>>
rispose tra il perplesso ed il preoccupato<< Non posso
dire di
conoscerti bene come tu conosci me.>>.
<<
Io sono Ofelia Soundtown, per
i nemici Amharia.>> disse cupa guardando verso l'alto.
<<
E per gli amici?>>.
<<
Non ho amici, non più
almeno.>> abbassò lo sguardo ed
alzò le spalle<< Credo
che valga lo stesso, visto che è il mio pseudonimo nel Club
di
Mitologia.>>.
<<
Non sei della Fireing,
vero?>>.
<<
Non sono nemmeno di Inazuma,
se è per questo.>> prese un respiro
profondo<< Vengo da
Okinawa, da una scuola chiamata Bad Times Memorial.>>.
<<
Non proprio un nome
rassicurante per una scuola.>>.
<<
Okinawa è un posto cupo e
crudele, è il fulcro di tutta la criminalità del
Giappone, un posto
dove non puoi fidarti di nessuno. La Bad Times insegna ai giovani ad
essere spietati gli uni verso gli altri, anche i miei genitori sono
delle due più importanti e potenti famiglie criminali,
almeno così
credevo. Un giorno sono entrata nell'ascensore della scuola, ma
invece di salire ha iniziato a scendere e quando sono uscita ero di
nuovo al piano terra di una scuola. All'inizio non volevo crederci,
mi sono pizzicata molte volte per capire se era un sogno o no. Poi ho
visto i miei bisnonni scherzare tra loro, una cosa che da quel che
dicevano i miei era impossibile. Le loro famiglie si odiavano per il
controllo dei club scolastici e degli appalti, vederli così
legati
mi lasciò sorpresa.>>.
<<
E tu perché mi stai
raccontando tutto questo?>>.
<<
Perché sono come te.>>
si alzò a sedere<< Perché anche
Hurlay Kane e Cadence
Soudtown giocavano a calcio in quel passato dentro
l'ascensore.>>.
<<
Tu conosci il calcio?>>.
<<
Sì, ed è stato proprio
quell'ascensore a farmelo scoprire. Ma non solo, la scuola dove
andavano di chiamava Marry Times Memorial ed erano tutti amici
lì.
Non mi capacitavo, così chiesi un pallone ed iniziai ad
allenarmi
sulla spiaggia all'insaputa di tutti. Avendoli visti giocare avevo
capito che c'era ancora la possibilità di volersi bene, che
non
bisognava per forza vivere nell'odio.>> si rimise gli
occhiali
per vedere meglio Ernest<< Io non sono mai stata dalla
parte
della mia famiglia e ho sempre visto quella scuola come una prigione,
il calcio mi aveva dato la libertà a cui aspiravo da tempo.
A poco a
poco iniziarono ad arrivare altri ragazzi della mia scuola, persone
curiose di ciò che facevo. Certo, all'inizio pensavano che
la palla
fosse una bomba ad orologeria, poi hanno capito che era innocua ed
abbiamo iniziato a giocare assieme. Per un paio di mesi mi
sembrò di
avere degli amici in quel posto pieno di rabbia e paura. Purtroppo
però mi sbagliavo.
A poco a poco
i meno convinti si
allontanarono dal gruppo dicendo che il calcio era pericoloso e che
stavo preparando un esercito spietato per tenere il controllo della
città sotto la mia famiglia. Quei due mesi svanirono in una
decina
di giorni e mi ritrovai nuovamente sola. Fu a quel punto che la vidi,
o meglio mi vidi. Non so come, ma ero qui con te e mi sono detta
“Trova Ernest Blade ed avrai tutte le risposte che cerchi.
Anche
lui ama il calcio, ma devi fare in fretta. Ci vederemo presto,
Ofelia”.>>.
<<
“Soccorri la ragazza ed
aiuterai te stesso.>> disse Ernest<< Lei
è come te e ti
aiuterà a capire. Ci uniremo presto,
Ernest.”>> rimase
perplesso<< Il mio io del futuro mi ha detto questo
proprio in
questo momento, ma in sogno.>>.
<<
E noi adesso l'abbiamo
comunicato ai nostri io del passato.>> notò
Ofelia<< Il
tempo è un ciclo, si ripete e noi stiamo facendo in modo che
questo
momento si rafforzi, ma certo.>>.
<<
Quindi sei arrivata da Okinawa
per conoscere me?>>.
<<
Non proprio. Quando il mio io
mi ha parlato era ormai troppo tardi, almeno credo. Mi svegliai in
una stanza nera con uno schermo acceso praticamente accecante e delle
cuffie da stereo da cui proveniva una voce narrante. C'erano scene di
guerra e palloni da calcio che distruggevano tutto, inoltre non
potevo muovermi, ero legata ad una sedia. La voce narrante continuava
a sostenere che il calcio era male, che portava solo distruzione, che
sarebbe stato usato per conquistare altri popoli. Volevano farmi
credere che ciò che mi aveva aiutato avrebbe distrutto il
mio
presente, non potevo permettermelo. Ricordo che iniziarono a
fischiarmi le orecchie e che gridai con tutta l'aria che avevo in
petto che non era vero, che quello non era calcio e che non avrei mai
creduto a ciò. Dopo fu solo buio ed una parola che si
ripeteva nelle
mie orecchie: Convergente.>>.
<<
Convergente?>> domandò
Ernest<< Cosa vuol dire?>>.
<<
Che tutti i miei io delle
altre dimensioni e tempi convergono alla io presente, sono come
attratti da me fino ad arrivare ad essere paralleli. Non so altro, so
solo che sono scappata grazie ad un ragazzo da quel centro. Si
è
sacrificato per farmi uscire e devo trovare il modo di aiutarlo. Da
quello che ho capito anche lui è un
Convergente.>>.
<<
Dove si trova?>>.
<<
Non lo so, ad Okinawa, credo.
Quando sono uscita ero già qui a Inazuma.>> lo
guardò negli
occhi<< Mi aiuterai Ernest Blade?>>.
<<
Chiamami Enry e certo che ti
aiuterò, ma prima dovremo avere una squadra.>>.
<<
Perché non ce l'hai?>>.
<<
È un po' complicato.>>.
Effettivamente
da un po' i suoi
compagni si comportavano in modo strano. Egide Wintersea aveva smesso
di venire ed ogni volta che si parlava di calcio iniziava a tremare e
a dire “Non voglio incenerirmi!”. Kira Nishiki, sua
cugina, se ne
era saltata su con una sfuriata davanti a tutti: “Come puoi
Ernest!? Siamo più buoni noi ad Arti Marziali, e noi ci
picchiamo a
vicenda!”. Hao Changcheng era tornato al Club del Fumetto
dove
leggeva “Attacco dei Giganti” ripetendo
“Dimentica il calcio,
questo è meno cruento del calcio.”. Infine
Marceline Carson era
scoppiata a piangere davanti a Syon prima di scappare via dicendo
“Non ti facevo così macabro! Non voglio vedere ne
te ne quel tuo
stupido calcio, mi fate schifo!”. Inutile dire che Blaze
aveva
iniziato a fare gli allenamenti a singhiozzo. Ernest si era fatto
delle domande, ma pensava fosse una cosa passeggera.
Ora il
racconto di Ofelia gli apriva
nuove ipotesi. Possibile che i suoi compagni fossero vittime di una
sorta di lavaggio del cervello? Anche Kira poteva essere sotto
quell'influsso? Gli altri bene o male erano ragazzini timidi e
sensibili, ma Kira era forte. Per sconvolgere lei bisognava farle
vedere qualcosa di veramente pesante, a meno che...
<<
Hanno colpito chi non ha mai
creduto fino in fondo nel calcio.>> disse Ofelia alla
fine
della spiegazione<< Quei ragazzi erano quelli
più facili da
influenzare, è quello successo alla mia
squadra.>>.
<<
Ma è stato Hao a venire da
noi, ci ha osservati incuriosito.>> le rispose
rapidamente.
<<
Essere curiosi e crederci sono
due cose diverse.>>.
<<
Immagino di sì, ma Marceline
era entusiasta all'idea del Club di Calcio. È venuta a fare
la
Manager perché ci credeva.>>.
<<
È una persona emotiva?>>.
<<
Credo sia più emotivo Syon di
lei.>>.
<<
Le piacciono i bambini?>>.
<<
Tanto.>>.
<<
Allora so come l'hanno
convinta. A me hanno fatto vedere tutti i video e ce n'è uno
dove si
vede un bambino che piange davanti a delle macerie. In quello stesso
momento il narratore dice “Il calcio fa diventare orfani i
bambini”. Studiano la psicologia del soggetto e gli fanno
credere
che il calcio sia sbagliato.>>.
<<
Sai molte cose per essere
stata catturata all'insaputa di tutto.>>.
<<
È stato Fey a dirmele.>>.
<<
Fey?>>.
<<
Fey Rune, il ragazzo rinchiuso
con me.>>.
Angolo autrice: Ciao gente, vi sono
mancata?^^
Aiden: Neanche un
po'. -.-
Il solito
simpatico.
Sol: Sono
d'accordo.-.-
Grazie.
Sol: Non ci sei
mancata.
-.-
Okay, prima di
fare tutto l'angolino con "-.-" passiamo ai ringraziamenti.
Aiden: Per cosa,
sentiamo?
Per la recensione
all'ultimo capitolo di Jikan Eleven, che domande. v.v
Felicity_Rune ha recensito e mi ha
fatto anche gli auguri. ^^
Aiden: Ma se non te
li ha fatti nemmeno in questa fic! O.o
Dettagli. v.v
Ora dobbiamo
pensare Convergent e a cosa è successo a Fey. ;)
Fey: *da
qualunque posto si trova* IO TI ODIO! >.<
Aiden: Mettiti in
fila. -.-
Sol: Esattamente.
v.v
Bene, spero che
questo primo capitolo vi sia piaciuto e grazie in anticipo se metterete
la storia tra Seguite/Preferite/Seguite, ma anche solo per il fatto che
vi siete fermati a leggere! ;)
Non
aggiornerò molto spesso(sono in tempo di esami, per cui
troverò il tempo solo per i capitoli che ho finito), ma
cercehrà di non mancarvi troppo.
Grazie ancora a
tutti quelli che hanno seguito Jikan Eleven e hanno letto Jikan Extra-Nella testa dei giocatori,
inoltre ancora grazie a Felicity_Rune per la scorsa
recensione. ^^
Ci leggiamo
presto, ciao ciao!^^
JKEdogawa, Aiden Froste e Sol Daystar
P.S. : Ehi! Ci sono anch'io, Fey
Rune! Non dimenticarti di me e ricordati: appena esco di qui ti uccido,
Sfasciarealtà! >.<
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