Guardami.

di Hugmewinter
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Capitolo 2.

Il caldo sole delle 9 del mattino mi scaldava le gambe scoperte dalle lenzuola. Da uno spiffero della finestra entrava quell’arietta gelida in contrasto con quel bel sole. Mi alzai dal letto e vidi l’ora. La nonna sicuramente sarà già in piedi, infatti appena misi piede fuori dalla stanza sentii rumori di pentole e un odore di uova che mi portò alla mente tanti ricordi.


 5 anni fa.
< Adelaide Adelaide, vieni a vedere >
Subito mi alzai e corsi a vedere cosa succedeva fuori. Jack aveva trovato una coccinella e ora gli stava camminando su tutto il braccio.
< posso tenerla anche io? Dai dai >
< va bene però per poco tempo, voglio portarla alla mamma >

 

< Adelaide, tutto bene? >
< eh? >
Ritornai alla realtà e vidi mia nonna che mi guardava con un’espressione strana.
< si nonna scusa ero sovrappensiero >
< di sotto c’è la colazione, ho fatto le uova e lo yogurt, proprio come quando eri piccina >
< grazie mille, ho una fame >
E la giornata volò in meno che non si dica.
Erano le sei del pomeriggio, la mia ora preferita. Quando arrivano le 6, tutto è tranquillo, anche il mondo si ferma un pochino. Tutto è più cupo e calmo, come piace a me. Decisi di andare a fare un passeggiata per godermi quella calda, ma non troppo, giornata.
 
Me le ricordavo leggermente diverse, quelle stradine strette, piene di vita e dell’odore di pane sfornato. Potevi sentire mille storie, ogni persona ne aveva una, specialmente gli anziani, che di vita ne avevano vissuta ormai, e non vedevano l’ora di raccontare le loro avventure, i loro primi amori, di come si conobbero con i loro mariti. Quelle stradine cosi piccole, ma con cosi tanto amore. Erano leggermente diverse ora, molto più tranquille. I panifici non erano più aperti tutto il giorno fin dalle prime luci del mattino, ma se la prendevano con comodo. Le strade non erano più piene di gente, le orecchie non accoglievano più quelle storie. Era morto un po’ tutto.
 
< Adelaide Gonsgrow? Sei davvero tu? >
Mi sentii chiamare ma non riconoscevo la voce, mi girai di scatto.
< scusami? >
< Adelaide? > lui ripeté.
< si > dissi io un po’ confusa
< non ti ricordi vero? Sono Jack,  Jack Hermont>
Lo guardai con occhi spalancati senza emettere parola.
< giocavamo insieme, a casa di tua nonna, mia mamma faceva i biscotti, non ti dice niente? >
< certo certo, ovvio che mi ricordo, è solo che sei cambiato >
< spero in positivo ahah > e venne ad abbracciarmi.
< allora come stai? > dissi.
< non c’è male, solita cittadina, solita storia, e tu? >
< io tutto bene, passerò l’estate qui dalla nonna >
< oh davvero? Fantastico, allora dovresti uscire con noi qualche volta >
< noi? >
< io, te, Cassandra, il suo ragazzo e altri amici > disse lui.
< certo volentieri, come sta Cassandra? >
< Tutto bene, credo. Non vedrà l’ora di vederti di sicuro. >
< beh si anche io. Si è fatto tardi meglio che torni dalla nonna. >
Dissi guardando l’orologio.
< oh si certo, allora ci si becca in giro? >
< sicuramente > dissi, e lui mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò.
Era stato bello rivederlo, ma mi aveva fatto uno strano effetto, proprio come questa cittadina.


CIAO A TUTTI! Spero non siano cosi brutti questi primi due capitoli, ma devo ancora sviluppare e capire che piega far prendere alla storia. spero vi piaccia.




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