ZING...
Seto sapeva di essere
bravo a trovare scuse,
lo faceva ogni giorno: per
liberarsi dei ciarlatani, per giustificare il suo comportamento a
volte infantile, assentarsi da scuola durante le lezioni più
noiose e discolparsi da azioni che in realtà aveva compiuto...
a volte con voluta cattiveria...
Erano divenute parte della
sua routine da tempo e ormai erano tanto radicate in lui da non
riuscire a liberarsene.
Zing...
Per l'ennesima volta nel
corso di quell'interminabile ora di inglese, un piccolo proiettile di
carta lo centrò in mezzo alla schiena rimbalzando sulla sua
divisa impeccabile prima di cadere a terra.
Era la sesta cartuccia che
lo colpiva, nonostante il pavimento attorno al suo banco fosse ormai
cosparso di piccole palline di carta.
Seto mantenne
un'espressione impassibile, ignorando tenacemente quel fastidioso
cagnaccio che (se lo sentiva) stava ghignando un paio di banchi
dietro di lui.
Non poteva ucciderlo...
Zing...
Un sopracciglio del
ragazzo scomparve sotto la folta frangia castana in un involontario
moto di stizza. Quell'idiota doveva aver aggiustato la mira della sua
stupida e rozza catapulta.
C'erano troppi testimoni,
non poteva ucciderlo...
Zing...
Aveva centrato in pieno la
sua testa ed era quasi certo che quella dannata pallina di carta si
fosse incastrata tra i suoi capelli. Strinse con foga la matita
costringendosi a respirare a fondo per mantenere la sua espressione
distesa e impassibile.
Non poteva comunque
ucciderlo, era il migliore amico del suo eterno rivale... non poteva
rischiare di compromettere le capacità di Mouto con un
lutto...
Zing...
Aveva quasi terminato di
organizzare un nuovo torneo di Duel Monsters, sarebbe stata una
manifestazione senza precedenti, aveva invitato tutti i duellanti più
bravi del mondo, compreso Mutou naturalmente. Nessuno sapeva ancora
del progetto in atto. Non poteva mandare tutto all'aria per colpa di
un bamboccio...
Zing...
Seto nascose le mani sotto
il banco per nascondere i tremiti di rabbia che le scuotevano.
A differenza di qualcuno
aveva una dignità da difendere... per questo non poteva
alzarsi per strangolarlo...
Driiiin!!!
Il suono della campanella
fu come una manna dal cielo per il presidente, che in un attimo
raccolse le sue cose e si passò una mano tra i capelli per
togliere eventuali corpi molesti. Con un cenno del capo salutò
l'insegnante e si diresse spedito all'uscita, dove lo aspettava la
limousine. Fece ben attenzione a non voltarsi mai indietro.
Aveva un'azienda da
mandare avanti lui, non aveva tempo ne voglia di eliminare tutti gli
irritanti problemi che si paravano sulla sua strada, si disse mentre
prendeva posto sui lussuosi sedili di pelle.
O forse, trovava
divertente quello sconclusionato ragazzo con cui non faceva altro che
battibeccare. Forse lo considerava un amico, disse una vocina che
somigliava vagamente a quella del fratello.
Seto scosse la testa
scacciando quegli assurdi pensieri e una pallina di carta cadde sul
tappetino ai suoi piedi.
L'impresario la fissò
con odio e la prese tra le mani. Al diavolo le scuse, quel pomeriggio
avrebbe elaborato la sua vendetta... e sarebbe stata lenta e
dolorosa.
- - -
Il mio angolino :)
Ciao a tutti, questa è
la prima di un insieme di one-shot che vedranno come protagonisti i
nostri cari amici (più Kaiba, lui non ha amici, solo
follower). Come avrete notato il filo conduttore conduttore saranno
le onomatopee (per chi non lo ricordasse: “L'onomatopea
o anche onomatopeia è
una figura retorica che riproduce, attraverso i suoni linguistici di
una determinata lingua, il rumore o il suono associato a un oggetto o
a un soggetto a cui si vuole fare riferimento, mediante un
procedimento iconico tipico del fonosimbolismo.”
definizione presa da Wikipedia).
In questo caso la figuara
retorica è zing, ovvero, il suono tipico
dello sfrecciare di un proiettile.
Grazie per aver letto la
mia storia e lunga vita a Jono e al suo ingegno,
a presto,
Mavis
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