The San Fransokyo secret.

di Little_Writer1
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Capitolo 3
 
Who’s that girl?

Erano passati 3 giorni da quando Honey aveva visto la donna bionda con i suoi seguaci. “Poterebbe essere un pericolo” quelle parole le rimasero nella mente e non riusciva a scacciarle via. Ma poi ritornò alla realtà.
Si guardò nello specchio: aveva i capelli tutti in disordine e quindi decise di farsi uno changignon ( non chiedetemi il perché plz). Aprì il suo guardaroba e subito scelse cosa mettersi: un abitino arancione, calze e dei piccoli tacchi, per lei i tacchi erano tutto. Indossò per ultimo ciò che la rendeva Honey Lemon, i suoi adorati occhiali rosa perla. Guardò l’orologio e si accorse che si stava facendo tardi e subito uscì di casa.
La SFIT era sempre stata la scuola dei suoi sogni e poter esserci dentro era strepitoso. Quella scuola era fantastica: a Honey piaceva inventare nuove cose, ma più  di tutto adorava la chimica. Adorava qualsiasi tipo di esperimento chimico, era la sua passione e non ne avrebbe potuto sceglierne uno migliore. Ma forse ciò che davvero amava di quella scuola erano i suoi amici. Wasabi, il grande Wasabi. Si erano conosciuti il primo giorno, ricordava ancora quando gli aveva fatto finire l’acqua addosso, Wasabi è sempre stato gentile con lei, come un fratello. Honey lo riteneva una persona onesta ma lui era molto fifone e ed era questo che adorava di lui. Poi c’era Gogo, lei era un po’ come il detto “gli opposti si attraggono”. Si, perché lei e Gogo erano diverse eppure erano molto unite: si raccontavano tutto, qualsiasi cosa. Gogo era una ragazza dal cuore di ghiaccio ma Honey sapeva che in fondo è una ragazza insicura e piena di dubbi, loro due si erano conosciute in classe, erano capitate vicine, Honey aveva chiesto a Gogo di spiegarle un esercizio e lei subito l’ha aiutata. Da allora erano inseparabili. Poi c’era Fred, Freddie, come piaceva chiamarlo lei. E’ stato proprio lui a dargli il nomignolo Honey Lemon. Anche se Fred non era uno studente regolare, gli voleva molto bene. Lui l’ha sempre appoggiata  in tutto quello che faceva e viceversa. Fred la faceva ridere ed era un ragazzo sempre alla ricerca di ragazze, ma senza mai nessuna conclusione.  Poi c’era l’ultimo arrivato, Hiro. Honey gli voleva un bene dall’anima e non solo perché era il fratello di Tadashi, ma le ricordava il suo fratellino, morto ormai da parecchi anni. Ogni volta che vedeva Hiro, le venivano a mente tutti i ricordi che aveva del fratello. E poi c’era lui, Tadashi Hamada. Honey non sapeva precisamente perché fosse innamorata di lui. Ma una cosa la sapeva, era l’unica persona che sapeva ascoltarla. Quando aveva un problema lui era sempre lì, a consolarla. Forse era questo che l’aveva spinta ad innamorarsi di lui. Forse quando lo guardava sentiva davvero delle farfalle nello stomaco.
Entrò in classe «Buongiorno ragazzi!» disse accennando un sorriso.
«Buongiorno Honey» disse Wasabi. Lei e Wasabi avevano la postazione di lavoro vicino. «Sei in ritardo, il caffè si farà freddo» Ogni mattina Wasabi le prendeva un caffè per iniziare al meglio la giornata. Honey rise. «Mi dispiace, grazie Wasabi» lo ringraziò. Di fronte a lei aveva la postazione di Tadashi e Hiro. Tadashi stava lavorando, quindi Honey decise di non interromperlo, ma improvvisamente Tadashi alzò lo sguardo, le sorrise e la salutò agitando la mano. Honey gli sorrise; il suo cuore in quel momento avrebbe voluto scoppiare e urlare. «Quando la smetterete?» La voce di Wasabi la distrasse. «Che vuoi dire?» chiese.
Wasabi si girò verso di lei «Davvero?...insomma,  vi mangiate con gli occhi!» continuò «Va da lui e digli che ti piace»
«Tu stai andando su di giri Wasabi, Tadashi non ha tempo per..»
«Per te? Honey, se non avesse tempo per te non ti starebbe ad ascoltare anche quando dici cose stupide» la interruppe Wasabi. Ma prima che Honey potesse replicare, la porta del laboratorio si aprì e il nuovo professore, che rimpiazzava il professor Callaghan, entrò con una ragazza al suo fianco. Honey la osservò: aveva minimo la stessa età di Hiro, cioè sui 15 anni. Aveva i capelli neri ma non come la pece, e gli occhi castani. Era piuttosto bassina e un visino piccolo.
«Ragazzi, un attimo d’attenzione…» tutti puntarono gli occhi su di lei.
«Lei è la nostra nuova studentessa, Cassie» poi continuò «Trattela bene, mi raccomando».
La nuova ragazza, Cassie, fece un passo avanti e fece un mezzo sorriso al laboratorio.
«Benvenuta al laboratorio dei Nerd, Cassie» disse felice, come sempre, Fred.
«Grazie, ehm.. tu sei?» disse lei
«Oh, sono Fred, non faccio parte del laboratorio ma sono la mascotte della scuola» sorrise.
«Non darlo retta, non sa quello che dice… Piacere sono Gogo» si avvicinò Gogo
Honey decise di andarsi a presentare «Un’ altra ragazza, menomale! Ciao, Sono Honey Lemon!» disse presenta dosi.
«E’ un piacere ragazze!» disse sorridendo.
«Cassie, loro sono Wasabi, Hiro e Tadashi» disse Fred indicando i tre ragazzi. Hiro la stava fissando da molto tempo, Honey gli diede un colpo al braccio.
«Eh?.. Oh, ehm..ciao, s- s- sono Hiro» disse arrossendo.
Sia a Honey che a Tadashi scappò una risatina ed entrambi si guardarono.
«Ehm, piacere Hiro» disse Cassie sorridendo.
«Rilevazioni lesioni fisiche»  Improvvisamente una voce li fece impaurire. Era Beymax, il robot – infermiere che Tadashi aveva costruito. «Rilevazioni lesioni fisiche» ripetè
«Beymax, cosa stai dicendo?» chiese Tadashi.
«Il paziente ha segni di lesioni fisiche!» rispose Beymax.
«Quale paziente?» Chiese Honey.
«Lei!» Indicò Cassie.
 




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