Vega
Così non si può andare avanti.
Ho sbagliato, mio padre non ne andrebbe fiero; ma sto lavorando duro.
Eppure sembra che non basti.
Ho un’idea.
Mi alzo dalla sedia e chiedo all’agente Cho se può alzarsi dalla sua.
Mi guarda come se avesse davanti un extraterrestre.
Gli spiego che cadrò e voglio che lui mi prenda. Poi farò lo stesso con lui.
È la prova della fiducia.
Voglio riguadagnarmi la sua, a tutti i costi.
Mi giro e attendo.
«No», mi dice con severità; «Cadi adesso e sbatterai sul pavimento».
Sono delusa.
Ma lo rispetto ancora di più.
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