Note: parte 14 della serie.
E anche la sua scintilla... questa flashfic ha più di due
anni e da lei sono scaturite le idee di base del tutto. Una cosa
scritta di getto, ancora molto generale, ma lo spirito c'è :) Alcuni di voi la conosceranno già, l'avevo postata sul mio lj.
Spero vi piaccia! E non abituatevi a questi aggiornamenti veloci, haha.
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Presso fuochi di campo
Il sole tramonta. E
nella pioggia se ne vanno, correndo come ragazzi alla prima fuga, con
la reggia che sbiadisce alle loro spalle.
L'acqua
è calda,
cade in torrenti. È viva, è Thor, e al primo tuono
Loki
lancia uno stridio di gazza, guizzando via nell'oscurità. Si
lascia
raggiungere sotto i rami di una quercia. Il suo re consorte lo preme
contro la corteccia e, mentre ansimano in preda al delirio,
guardandosi attraverso capelli d'alga, Thor sogghigna.
«È
pericoloso
restare sotto gli alberi durante una bufera.»
«È
pericoloso
rincorrere
il caos.»
Gli sguscia
via fra
le dita.
Tuoni e
fulmini
scuotono i boschi. Stanotte Asgard non dormirà. In queste
ore tutto
è possibile.
Alla fine
della
caccia, esausto, Loki si ferma al centro di una radura, alza il viso
e allarga le braccia per lasciare che la carezza dell'acqua gli
scorra su tutto il corpo, attraverso magia, vesti, amarezze. Non
c'è
più solitudine. Non esisterà mai più.
Dal suo petto, sincera,
sgorga una risata.
Thor lo cinge
da
dietro e gli bacia una tempia, girandolo. Sul suo volto brillano la
gioia selvaggia della tempesta e il desiderio franco degli onesti di
cuore.
«Ti
amo» grida
Loki, prendendogli il viso fra le mani.
Si baciano, e
sono
una cosa sola.
E
vissero presso
fuochi di campo e i troni, i palazzi di re incoronati
L'oscurità, G. G.
Byron
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(Lo so, la
citazione da Byron è completamente fuori contesto. Ma che ci
volete fare, è stato amore a prima vista.)
Disclaimer: no, non ho diritti
né su Thor né su Loki, non parliamo poi della
Marvel. Sigh.
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