Jenice, dolce Jenice,
musa dei miei giorni,ispiratrice di risata,
colei che porta il sereno, soave ed esotico fiore,
venuto da Oriente a portare la luce.
Tu nobiliti il mondo,la tua esistenza è onore al genere umano.
I tuoi lunghi capelli, i tuoi occhi cui l’oceano
Invidia la profondità. Il tuo ammaliante sorriso.
La tua contagiosa risata e il tuo stile
Non sono meno della bellezza della tua anima.
Ah, anima tormentata è la tua, che meno di tutti lo meriti.
Tu che sei così buona, da tutti sei sfruttata.
Poiché tu sei troppo buona. E dai tuoi occhi scendono
Amare e tristi lacrime. Io ti devo il mio buonumore
E la mia felicità. Sei perfetta eppure così cieca da non riuscire a vederti.
Così cieca da non vedere quanto tu sia perfetta.
Tu, che non mai sei felice, che non ti accontenti mai di te stessa.
Tu, dolce e cara Jenice, che risplendi nel mio mondo di tenebra,
che la scacci e sopprimi, che mi salvi ogni giorno dal baratro.
A te, Jenice, io devo un grazie. E con questo io voglio dirtelo a piena voce.
Grazie.
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