Atto primo – scena prima
(Lisbon)
Sono al centro della stanza con un microfono in mano, un’auricolare che mi telecomanda e lo sguardo perso nel vuoto.
Sto per vomitare.
«Buon pomeriggio», dico. Anzi, sussurro.
Nessuno mi sente o sembra notarmi. Perfetto.
«Più forte», mi suggerisce Jane. Ha ragione.
Riprovo, alzando il tono di voce.
«Buon pomeriggio. Il mio nome è Teresa Lisbon. Sono una medium sensitiva».
La gente si zittisce, mi guarda incuriosita e si avvicina formando un cerchio intorno a me.
È il mio pubblico.
La nausea mi abbandona e la voce non trema più.
So cosa devo fare.
Sono pronta.
Inizia lo spettacolo.
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