L’espresso per
Oguorz
Premessa…
Avete
presente quella caratteristica della comunità magica di
essere
piuttosto tradizionalista e arretrata rispetto al mondo Babbano? Del
tipo “mi vesto come nei secoli passati perché fa
figo” e “anche se sono
in un luogo totalmente privo di magia nell’aria non mi
azzardo a
toccare il telefono, potrebbe mordermi! Meglio aspettare per una
settimana il gufo che va e torna… Sì
sì, più sicuro”. Ecco, non è
cambiato niente.
O meglio, sì, qualcosa è cambiato, ma davvero
poco;
i maghi sono sempre gli stessi e la pensano allo stesso modo. E da una
parte non li si può biasimare.
Perché, ecco, alcune privazioni sono
necessarie: la magia e l’elettricità si
contrastano a vicenda, quindi è
normale che quest’ultima non
sia utilizzata nelle case dei soli maghi. Ma al giorno d’oggi
la
tecnologia ha fatto troppi passi avanti per essere ignorata,
soprattutto dai ragazzi Nati Babbani che vivono in case Babbane con
famiglie Babbane; credetemi, io sono uno di loro, ed è
proprio
inevitabile, considerando che non c’è nessun
rischio. Vedete, visto che
prima dei diciassette anni non possiamo utilizzare la magia fuori da
Hogwarts le nostre case ne sono sempre prive, e così
possiamo sfruttare
le tecnologie e gli strumenti moderni come… non
saprei… gli smartphone
e internet, per esempio, senza avere problemi.
Naturalmente vengono
fatte molte polemiche e accese discussioni riguardo a ciò,
soprattutto
negli ultimi anni: alcuni nerdazzi, tipo me, che però sono
anche maghi,
hanno inventato alcuni modi per aumentare, con la magia, le
possibilità
offerte da alcuni mezzi avanzati utilizzati dai Babbani, come, appunto,
internet, e altri maghi (o streghe) adulti ritengono la cosa
inappropriata e pericolosa, ma di questo vi parlerò in
seguito.
Primo settembre 2014
Attraverso
tranquillamente, come al solito, la barriera del Binario 9 e
¾ e mi
trovo tra la folla davanti all’Espresso per Hogwarts. La mia
civetta,
Mags, si agita nella sua gabbia facendo un tale rumore che molte
persone si girano e mi guardano male. Rispondo con uno sguardo pieno di
disprezzo.
Inizio a
cercare i miei amici in mezzo alla gente, e subito individuo Claire
parlare con Charlie e Isabel. Vado svelto verso di loro pensando al
modo in cui, nel tempo, ci siamo avvicinati.
Claire Winchester e
Isabel McFlour sono del mio stesso anno e Grifondoro, come me.
Charlotte Queen è del settimo anno e prefetto dei Corvonero.
Oltre a
noi, gli altri “vipz” sono i Corvonero Iris Harper
e Andy Marks,
entrambi del terzo anno. Infine c’è Matt, Matthew
Landry, l’unico
Serpeverde del nostro gruppo che… beh, Matt è un
caso a parte. Altri
tipi che ogni tanto si uniscono a noi sono Hajar Dubois, di origini
francesi, Bandit MacDoom e
altri amici di amici vari.
All’inizio
eravamo solo io, Isabel e Charlie: siamo diventati amici durante il mio
primo anno durante una punizione, ma ci siamo avvicinati di
più quando
sono arrivati Iris e Andy, l’anno dopo. Claire, invece,
l’abbiamo
conosciuta davvero solo l’anno scorso. Prima, infatti, mi
sembrava una
persona piuttosto antipatica e credo che lei pensasse lo stesso di me.
Subito noto i capelli biondi di Charlie. «Stai davvero
bene!» le dico.
«Grazie» risponde
lei, sorridendo.
«Nick, deficiente!» mi accoglie Claire, col suo
tono scherzosamente acido. «Cioè, almeno il primo
settembre… un giorno all’anno, uno…
Potresti anche cercare di arrivare a un orario decente. Adesso
troveremo solo gli scompartimenti peggiori, ed è colpa tua,
come
sempreee». Claire è una ragazza sul metro e
settanta, dai capelli ricci
e castani, gli occhi scuri e il naso a patata.
«Ah be’, certo,
naturalmente. E quali sarebbero gli scompartimenti migliori?»
chiedo io, iniziando a caricare i bagagli.
«Quelli vicino alla vecchia dei dolci, ovvio»
risponde Isabel, imitando le mie azioni.
Insieme
saliamo sull’Espresso di Hogwarts e troviamo subito il nostro
scompartimento, quando Charlie dice di dover andare alla riunione dei
prefetti.
«Ah, già, me n’ero scordato »
dico.
«Ritirati, Nick» fa Claire, sedendosi.
«A dopo, ragazzi » saluta Charlie, e se ne va.
«Quelli del primo anno mi stanno già sulle
palle» dico io improvvisamente.
«A te stanno tutti sulle palle» risponde Claire.
«Avete visto gli altri?» chiede Isabel.
«Credo di avere intravisto Matt prima, ma ora
starà facendo il fighetto con gli altri Serpeverde
» dico.
«Quelle merdine inutili» dice Claire, prendendo la
bacchetta dalla borsa. «Accio telefono di Matt!
»
Io e Isabel la guardiamo perplessi.
«Sarebbe...? »
«Un
incantesimo di appello, idiota » spiega lei. «Era
nel programma
dell'anno scorso, ma Vitious preferisce farcelo fare direttamente
quest'anno perché dice che al giorno d'oggi lo chiedono
spesso ai
G.U.F.O.… Naturalmente a casa non potevo provarlo, quindi
questa è la
prima volta. Non credo funzionerà bene, ma forse non
è necessario ».
«Non pensi sia controproducente usare la magia su un
cellulare? »
«Certo,
se fosse acceso e con la batteria e, okay che Matt è
stupido, ma non
tanto da portarsi il cellulare acceso a Hogwarts. Cioè,
credo… »
«Brava Mela » le dice Isabel.
«Così ci riprendiamo Matt da quei Serpeverde
frocetti».
«Quella cacca, andare da loro prima che da noi…
che affronto! Cioè… »
«Mela, vaffanculo » dice una voce nuova: Matt
è arrivato.
Ora,
prima di continuare, mi sembra giusto spiegarvi questa storia di
“Mela”. Be’, Claire in realtà
si chiama Melina Dolcecuore, perché l’ho
deciso io, ma lei dice a chicchessia che può essere chiamata
“Mela” o
“Argh” o “Mela Argh” o come si
vuole (da qui la battuta squallida di
chiamarla “Come Vuoi”, ma questa è
un’altra storia). Il motivo è
tutt’ora sconosciuto.
«Aw, sì, ci sono riuscita! »
«A farmi fare una figura di merda? »
chiede Matt, sedendosi vicino a Isabel.
«Esatto! » esclama Claire, tutta contenta, e io mi
metto a ridere.
«Ma poi che t’importa di quei minchioni
presuntuosi? » m’intrometto. «Lo sappiamo
che li odi e che ami solo noi vipz
».
«Non
voglio che mi sputtanino in giro. » spiegò Matt.
«Magari a persone tipo
Mela non importa di avere la reputazione nel cesso, ma a me
sì, ne »
«Senti Fatty Bolger, “ne” lo posso dire
solo io. E poi io sono una vipz,
la mia reputazione può stare anche in Cambogia, cazzi suoi.
»
«Matt, tagliati e taci, sta arrivando la tizia con il cibo
» dice Isabel.
«Ah ok».
«Qualcosa dal carrello, cari?»
«Mi scusi, ha per caso i Mars? » chiede Matt. La
signora lo guarda perplessa.
«Lo lasci perdere » dice Claire. «Il
ragazzo ha dei problemi». Isabel annuisce con decisione e io
trattengo a stento le risa.
La signora, ancora più confusa, ripete «Qualcosa
dal carrello?»
«Qualche
ape frizzola, per favore» inizio io,
«…un pacco di Gelatine Tutti i
Gusti + 1, e quattro bicchieri di succo zucca, la prego ».
«Hai tanta sete, vedo» dice Mela.
«Sei molto simpy,
Claire, ma un “Grazie, Nick” sarebbe
bastato» dico
io, mentre pago la vecchina.
«Che poi perché ti chiamiamo
“Nick”? Sa di bimbominkia» dice Matt.
«Perché “Nicholas”
è troppo lungo” rispondo io.
«Preferisci “frocetto”? » mi
chiede Isabel.
«Isabel, zitta e tagliati»
rispondo io ridendo.
«Nick, la tua risata mi fa paura, cerca di
limitarla» dice Claire.
«Sapete che l’anno prossimo il figlio di Harry
Potter viene a Hogwarts? » cambio argomento io.
«Sempre molto coerente con il discorso» dice Isabel.
«Secondo me è un truzzetto viziato»
risponde Matt.
«Io lo bullizzo»
se ne esce Mela. «Sapete poi che bello dire “Sono
il bullo del figlio di Harry Potter”! Sì
sì, ho deciso».
«Sì, dai ti aiuto!» esclama Isabel ,
ridendo.
Passarono
gran parte del viaggio a parlare di James Potter e di altre cavolate,
quando Charlie tornò in compagnia di George Hope, uno dei
prefetti di
Grifondoro.
«Sono passato solo per salutarvi,» dice,
«e per
avvertirvi di stare attenti ai Tassorosso… Si vocifera che
stiano
complottando per rovesciare le altre case e mettersi in
mostra… Io mi
aspetto anche il malocchio da qualcuno di loro, tipo Bobby. »
Tutti si
mettono a ridere (forse più avanti vi spiegherò
chi è Bobby).
Quando George se ne va, Matt lo imita spiegando che altrimenti i
Serpeverde avrebbero capito che era lì.
«Si vede che fa tutte queste scene per lei» dice
Charlie. «Ma lei non se lo caga,
poverino…»
«Lei chi?
» chiedo io.
«Parkinson,
obvs» risponde Claire. «Potremmo includerla tra noi
vipz, se non ci
odiasse… Questi Purosangue sono più stupidi di
Bolger».
«Adesso
che ci penso» dico io, «Matt è il figlio
di un Magonò e di una Babbana
(è curioso che sia un Serpeverde, tra l’altro),
è per questo che non lo
considera».
«Sì, ma…»
cominciò Isabel, ma viene interrotta dalla porta dello
scompartimento
che si apre. Un’altra nostra amica Grifondoro, del sesto
anno, entra e
chiede: «Ciao ragazzi! Avete per caso visto George Hope? Gli
devo
parlare di una cosa…»
«Sì Agnes, era nello scompartimento dei
Prefetti con me» risponde Charlie, «Non mi ricordo che ha detto...»
«Ah! Grazie Charlie» risponde Agnes Hellway
sorridendo, poi se ne va richiudendosi la porta alle spalle.
Per
un po’restiamo in silenzio, poi io dico di aver bisogno di
alzarmi un
attimo ed esco dallo scompartimento. Mi guardo intorno per un
po’, poi
vedo Andy e Iris dall’altra parte del corridoio parlare con
una ragazza
mora che mi colpisce subito. A prima vista, si direbbe orientale (per
gli occhi a mandorla, il piccolo naso e l’aria delicata) ma
appena la
si sente parlare chiunque cambierebbe idea; la ragazza, che comunque ho
già intravisto (e sentito) varie volte nei corridoi di
Hogwarts, ha di
solito una voce alta e squillante, in aggiunta a un accento particolare
e un modo di parlare veloce e allegro. In questo momento, tuttavia, la
ragazza pare sconsolata e persa, triste e in cerca di qualcuno che la
aiuti. Andy e Iris stanno per andarsene e lasciarla sola, quando li
fermo per salutarli. Dopo i vari saluti e aggiornamenti, chiedo alla
ragazza; «E tu sei? »
«Ehm…
Alice, Alice Blueheart» risponde lei con tono incerto.
Capisco che mi
trova strano. Le sorrido e continuo: «Se cerchi uno
scompartimento, nel
nostro c’è posto».
In un primo momento Alice pare sul punto di rifiutare, ma poi qualcosa
sembra farle cambiare idea.
«Ehm…
Va bene! Tu come ti chiami? Non ti vedo spesso in giro » dice
mentre ci
avviamo verso lo scompartimento. Le sue parole non mi convincono, ma il
suo tono ora è più tranquillo e confidenziale.
«Oh, sono Nicholas
Flakes. » rispondo, poi mi rivolgo un’ultima volta
a Andy (Iris era già
rientrata nel suo scompartimento). «E voi, ragazzi, volete
passare a
fare un saluto agli altri? »
Andy
esita per un secondo e poi risponde: «Meglio di no, Nick, il
vostro
scompartimento sembra già abbastanza affollato anche senza
di noi». Non
lo dice in maniera antipatica, ma sorridendo. «Ci vediamo
dopo al
binario! ». Detto questo, il moro segue Iris.
Io
e Alice entriamo a nostra volta nello scompartimento vicino alla
Signora dei Dolci (che per comodità ora chiameremo sempre
così) e la
presento agli altri.
«Aaah! » esclama Claire dopo le presentazioni.
«Tu sei l’amica di quella ragazza simpi che
l’anno scorso era mia vicina a Erbologia…
Com’è che si chiamava? Alice anche lei? »
«Sì, sono proprio io, abbiamo lo stesso nome. Ora
purtroppo la sua famiglia si è trasferita in Francia e lei
va a Beauxbatons… »
«…e ti senti sola? » azzarda Charlie. Io
squadro incuriosito le facce degli altri.
«Beh… sì, diciamo che non sono
abituata… Ora gli altri amici che prima erano di entrambe
continuano a escludermi e boh… »
«Capito tutto, » fa Claire, «sono
merdine, insomma. Ma non preoccuparti. Ora hai il privilegio di stare
con noi vipz. Vuoi
mettere a confronto? »
Alice, finalmente, inizia a ridere e a rilassarsi.
Continuiamo
a parlare per un po’ di questo e quello quando ci rendiamo
conto di
essere quasi arrivati. Poco dopo scendiamo e saliamo sulle carrozze che
ci avrebbero condotti fino all’imponente e familiare castello.
Anche se ancora non ce ne siamo resi conto, questo viaggio è
stato molto significativo.
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