Rating: Giallo.
Tipologia:
One-shot.
Fandom: Twilight.
Avvertimenti: SPOILER per chi non
ha letto BREAKING DAWN.
Personaggi: Edward
Cullen, Isabella (Bella)
Cullen, Renesmee (Nessie) Cullen. [più
menzione di Jacob Black]
Genere: Generale,
Romantico, Commedia, leggermente
erotico.
Disclaimer:
Questa
storia è frutto della mia fantasia.
Tutti
i personaggi sono sotto copyright di quel genio che è
Stephenie Meyer.
Credits:
//.
Note
dell'Autore: dopo molto tempo torno a
scrivere sul fandom di Twilight. Una cosa leggera, nata da una pazza
idea di
fine novembre.
Hope
you
like it. Come sempre
critiche costruttive e commenti ben accettati.
Buona lettura,
Sara.
Qualcosa
di cui sparlare.
Got no
boundaries and no limits
If
there’s excitement, put me in it
If
it’s against the law, arrest me
If you can
handle it, undress me
Don’t
stop me now,
don’t need to catch my breath
I can go on
and on and on
When the
lights go down and there’s no one left
I can go on
and on and on
Give
it to me - Madonna
- Bella,
amore, vacci piano.- mormorò Edward con
difficoltà, mentre le sue labbra
venivano letteralmente prese
d’assalto dalle mie.
Sorrisi,
ma non smisi di baciarlo, trascinandolo verso il letto. Con un tonfo
sordo
Edward ricadde all’indietro, sul materasso.
Mi
morsi
il labbro per impedirmi di ridacchiare. Quell’aspetto
dell’essere una neonata,
la forza straordinaria, mi ritornava utile.
Il
suo
viso si corrucciò. Mi guardò, aggrottando le
sopracciglia e con un sorriso
malizioso stampato sulle labbra perfette. Il suo viso si distese quando
iniziò
a ridere.
-
Bella,
tesoro, non vorrai mica svegliare la bambina?- mi chiese in un
bisbiglio,
inarcando un sopracciglio.
Salii
sul
letto e gattonai verso di lui, mettendomi a cavalcioni sulle sue gambe.
-
Nessie
non si sveglierà.- replicai, posandogli le mani sul viso.
Mi
concentrai, tentando di ignorare le sue mani che si insinuavano sotto
la mia
maglietta e accarezzavano con gesti delicati la mia schiena.
Non
mi
sembrava che mi stesse opponendo resistenza. In ogni caso sapevo
perfettamente
come convincerlo.
Ridacchiai,
ma tornai a concentrarmi. Dopo parecchi esercizi avevo imparato a
estendere e
ad allontanare da me lo scudo protettivo. Una volta tolto di dosso
l’elastico,
lasciai che nella mia mente entrassero i ricordi di noi due, per lo
più ricordi
appartenenti alla mia nuova vita, delle notti passate insieme. Mi
soffermai sui
particolari, sapevo che non avrebbe resistito.
E,
come
mi aspettavo, quei ricordi inondarono anche la sua mente.
E
sempre
come avevo previsto, le sue labbra premettero con bramosia sulle mie di
lì a
poco.
Allontanai
le mie mani dal suo viso, lasciando che l’elastico tornasse
al suo posto.
Le
mani
di Edward scesero sui miei fianchi e mi attanagliarono con forza.
Socchiusi le
labbra e assaporai il suo profumo - quella fragranza delicata di miele,
lillà e
sole che mi aveva accolto sin dal mio risveglio in questa nuova vita -
e
permisi alla sua lingua di entrare nella mia bocca.
Mi
sfuggì
una risatina quando la sua presa sui miei fianchi si fece
più stretta e con un
gesto repentino ribaltò le nostre posizioni, facendomi
finire di schiena sul
letto.
Approfittando
di quel gemito di sorpresa, approfondì maggiormente il
bacio, con una frenesia
che non avevo mai sperimentato prima.
Il
movimento fu troppo brusco e troppo forte per il letto - molto simile
di quello
di Isle Esme - che cedette e finì a terra con un tonfo
rumoroso.
Edward
smise di baciarmi per un attimo e subito sentii la mancanza del nostro
contatto.
-
Emmett
avrà qualcosa di cui sparlare.- sussurrò piano,
senza reprimere un sorrisetto.
Cercai
di
ignorarlo, ma quelle parole vennero seguite da un ringhio basso ma
aspro che mi
nacque in gola. Emmett aveva già rischiato.
-
Deve
solo provarci- bisbigliai in risposta, minacciosa.
Tornai
a
cercare le sue labbra, avvicinandolo a me dopo aver infilato una mano
tra i
suoi capelli ramati.
La
sua
mano, ancora dietro la mia schiena, si spostò sul davanti,
accarezzandomi la
pancia, per poi risalire verso il mio seno. Afferrò in un
pugno il tessuto,
pronto a strapparlo via e lanciarla lontano nella stanza.
Una
mia
mano afferrò la sua camicia con troppa forza, facendo
saltare i primi bottoni,
mentre l’altra scendeva nello spazio tra di noi, fino ai suoi
jeans.
- Mamma, papà?
La
voce
di Renesmee ci fece sobbalzare. Eravamo talmente occupati con quello
che
stavamo facendo che non la sentimmo arrivare.
Edward
si
bloccò, con la camicia semi-strappata e una mano ancora
sotto la mia maglietta.
Dal canto mio restai immobile come una statua qualche secondo, mentre
la mia
mano restava aggrappata ai miei pantaloni.
Merda, pensai. Non
avevo nemmeno
bisogno di guardare Edward per capire che anche lui aveva pensato la
stessa
cosa.
Mi
schiarii la voce e tentai di ricompormi, cercando di ricacciare dentro
il fuoco
che ci aveva travolti. Mi alzai dal letto e mi sistemai la maglietta,
tutto in
meno di un secondo. Raggiunsi mia - nostra
- figlia e la presi in braccio, girandomi poi verso Edward. In due mesi
si era
alzata ancora, raggiungendo l’altezza di una bambina di
quattro anni.
Ringraziai
il cielo. Era riuscito a mettersi a posto.
-
Cosa
stavate facendo?- chiese incuriosita Renesmee, con la sua vocina dolce.
Mi
fissò
con i suoi occhioni color cioccolato, in attesa di una risposta.
-
Ehm..-
iniziai, nel panico più totale. Guardai Edward, in cerca di
aiuto, totalmente
imbarazzata.
Se
avessi
potuto arrossire, in quel preciso momento sarei stata bordeaux. E lo
stesso
Edward, a giudicare dalla sua espressione.
Si
schiarì la voce, ma non riuscì a dire niente.
-
Stavamo….giocando.- disse
infine. E
per una volta una sua bugia non era credibile.
Ridussi
le labbra ad una fessura, evitando di ridere a quella scusa tanto
ridicola. Lo
sguardo di Nessie andò da me a Edward, e viceversa.
-
Posso
andare a giocare con Jacob?- domandò, con un sorriso.
-
No!-
esclamammo io ed Edward in sincrono, spalancando gli occhi.
Renesmee
ci fissò divertita per un attimo.
-
Tesoro.-
le dissi, con un sorriso. - Perché non vai a casa dalla zia
Alice?- proposi,
sapendo che andava pazza per Alice.
- E
dalla
zia Rose?- aggiunse Edward, avvicinandosi con un sorriso incoraggiante.
Nessie
ci
fissò per qualche secondo e fece un cenno deciso con la
testa. La lasciai
andare e la seguimmo fino alla porta della nostra casetta, osservandola
sparire
verso casa Cullen.
- Se
quel
lupo tocca mia figlia, giuro che lo ammazzo.- bofonchiò
minaccioso Edward non
appena Nessie sparì dalla nostra vista. - Giuro che lo
ammazzo.- ripetè deciso.
Gli
accarezzai
piano la testa e sospirò piano, prima di baciarmi ancora,
nel meno casto dei
modi, scatenando nuovamente quel fuoco travolgente.
E
iniziammo da dove ci avevano fermati, senza riuscire ad arrivare nella
nostra
camera.
E
forse
sì, quella volta Emmett avrebbe avuto qualcosa di cui
sparlare.
01/07/2009 Never ending story Awards (tra parentesi i giudici che hanno votato la mia fiction nelle determinate categorie
- Best Ficlet [Princes_of_the_univers e Ljl30stm]
- Best Comedy [Princes_of_the_univers, SeXy_KiTtY e Ljl30stm]
- Best Funny Character [Princes_of_the_univers]
- Best Couple [Princes_of_the_univers, SeXy_KiTtY, Valetrinity89 e Ljl30stm]
- Best Fanfiction [Princes_of_the_univers]
Grazie ai quattro giudici che hanno valutato le fiction.
Princes_of_the_univers, SeXy_KiTtY, Valetrinity89, Ljl30stm.
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