Divina e Celeste Libertà

di Naomi55
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Apristi gli occhi. Profumo fresco di libertà. Siffatto odore in vita tua solo un tempo assai remoto conoscesti. Sura sorride, non è più pallida di morte. La riesci a toccare di nuovo e la sua pelle è calda e morbida. Dubiti dei tuoi sensi, ma in egual modo le prendi silente la mano e ti lasci guidare nell'immenso giardino dove ti risvegliasti. Splendido è ciò che vedi. L'Indomito Gallo e Neevia non son più madidi di polvere e sangue, ma infine stretti in un abbraccio. In un angolo di paradiso riesci a scorgere Gannicus. Con le sue donne brinda alla più gloriosa delle vittorie e ride. Barca, Auctus e Pietros amandosi si compiacciono. La promessa di libertà condivisa è stata mantenuta. Duro dall'alto protegge il fratello; sangue bollente scorre in Agron e l' amante. Han finalmente deposto le armi, la loro quotidianità di baci solo sarà dominata. Solo ora veramente vivono, solo ora veramente sono liberi. Mira corre ridendo sul fiorito prato divino ed una lacrima le riga il volto incredulo: " Ho vinto " bisbiglia. Il lanista, non più serio in volto, volgendo in alto lo sguardo, lascia cadere la frusta e piange sorridendo; quale luogo migliore dove risvegliarsi dopa la morte in battaglia? Improvvisamente ti giungono alla mente i dannati: Glabro, Batiato e la moglie, il figlio di Crasso, Ashur. Se lì non sono, all'inferno, tra fiamme divampanti e vento ardente passeranno l'eternità. Per assai poco tempo il tuo animo, seppur libero dalla vendetta, ha compassione di loro. La verità ti giunge alla mente: giustizia è stata fatta. Ti basta guardar la tua sposa in volto per dimenticare orrore e disgrazie. Per l'immensa distesa celeste, non più "Spartacus", non più "Il Portatore Di Pioggia" ma il tuo vero nome un eco sussurra.




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