Ho fame … Ho tanta fame …
Striscio per terra … le mie gambe non funzionano, e mi domando se sono ancora attaccate al mio corpo …
Striscio per terra usando le braccia, e posso sentire crearsi le abrasioni, l’asfalto rovinato si sta portando via la mia pelle piano piano …
Le lacrime mi stanno rigando il viso continuamente … chiunque mi avrebbe chiesto chi mi da la forza … forse la fame …
Ho davvero tanta fame … nel distretto non c’è più nessuno, sono andati tutti via … alcuni però sono ancora qui … i loro esili corpi sono ancora qui … perchè ci fanno questo? Abbiamo soltanto fame … se avessi la possibilità mangerei volentieri altri alimenti … ,a mi danno il voltastomaco …
Striscio fuori da quel vicoletto buio, ce ne sono altri … c’è tanto sangue, fresco e secco … perchè ci fanno questo? Perché siamo diversi? Ma forse di emozioni ne abbiamo, e più di loro …
Il sole spunta da uno dei palazzi … mi fa male agli occhi tutta questa luce … occhi che ancora non hanno ripreso la loro sembianza normale.
Tutto è grigio, scolorito, senza tempo, come noi del resto, e in quel momento, mentre striscio, il tempo si è fermato.
Striscio in questo distretto raso al suolo, non so bene cosa io stia cercando … salvezza? Cibo? Compagnia?
Non riesco a muovere le gambe, striscio verso il cancello metallico che si intravede in lontananza, quell’uscita del distretto, ben attrezzata e difesa, come se dovessero proteggerla da dei feroci mostri … è questo che siamo davvero?
Striscio verso quell’uscita, che tanto non apriranno mai. |