Realtà
sofferta
Solo
un sogno, un incubo, non era la realtà.
Hiro
Hamada avrebbe tanto voluto fosse così, con un mezzo sospiro
si tira
a sedere toccandosi la fronte imperlata di sudore, si stringe nelle
spalle, chiude e riapre gli occhi un paio di volte sentendoli
bruciare di calde lacrime
“Hiro”
Nel
udire la voce rassicurante del robot si volta, Baymax si avvicina al
suo letto
“Hiro,
i miei dati indicano che...sei spaventato...Il tuo cuore batte
velocemente...la tua pressione sanguinea è elevata
sei..”
comincia
cauto il robot, ma immediatamente viene interrotto dal ragazzo che
grida
“Baymax
smettila! Sto bene!”
gli
occhi scuri pieni di lacrime trattenute con orgoglio, l'esile corpo
percosso da brividi. Baymax è ancora vicino al suo letto,
alza una
mano robotica passandola sulla testa del ragazzo in una chiara
carezza, Hiro trattiene il fiato un attimo prima di rilasciare
gradualmente l'aria cercando di calmarsi
“Va
tutto bene Hiro, io starò sempre con te”
Il
ragazzo solleva lo sguardo su Baymax, sorridendo
“Grazie”
mormora
Suo
fratello Tadashi non c'era più, l'unica persona che sapeva
incoraggiarlo a cui bastava uno sguardo per capirlo era scomparsa
dalla sua vita, gli era stata strappata via in un modo
così..
brutale. Avrebbe vissuto per sempre con quel vuoto nell'anima, niente
avrebbe sostituito quell'affetto neppure quel robot infermiere
così
attento a lui.
Eppure
il giovane Hiro sapeva di doversi rialzare, era quello che Tadashi
avrebbe voluto da lui, che non si arrendesse e che affrontasse le
difficoltà della vita...guardandole da
un'altra prospettiva.
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