Lisbon
Patrick è al telefono con l’agente immobiliare.
«Io e la mia ragazza stiamo cercando casa», spiega.
È solo un trucco per poter analizzare la scena del crimine.
Eppure un piacevole brivido mi sorprende.
Un sorriso ebete si dipinge sulla mia faccia, diventata improvvisamente color porpora.
La sua ragazza.
Suona bene.
E, tutto sommato, lo sono davvero.
Solo che non l’aveva mai detto.
Mi guarda, complice e sorridente.
Distolgo lo sguardo, emozionata.
Quando interrompe la telefonata mi volto verso di lui.
Per un attimo una bolla di sapone ci avvolge.
Vorrei stare così per l’eternità.
Invece dobbiamo andare.
Ma non dovremo fingere. |