Grosso malinteso

di frosty lily
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Pavel strinse i denti.

''Maledizione...''

Uscì dalla casa lasciando la porta aperta e corse dietro alla ragazza, che già era sparita dalla sua vista.

''Mi ha fregato... mi sa che l'ho sottovalutata...''

Riuscì a vedere un taxi che sfrecciava via nella notte.


 


 


 


 

''Argh... mi trovi sempre...''

''Sempre e comunque, Dacia...''

''Da quanto tempo non usi quel soprannome?''

''Da... da quando hai ottenuto l'indipendenza, si.''

Dasha non replicò. Fissò insistentemente la pioggia sul finestrino e Chișinău che le scorreva davanti.

''Perchè correvi?''

Eccola, la domanda da un milione di dollari. Stava in attesa per aggredirla, come sempre.

''Non sono affari tuoi'' voleva dirgli, ma le uscì un: ''Mi è entrato în casa un tizio strano.''

''E perchè a me dai i pugni e a lui no? Potevi stenderlo, se volevi...''

''Non sarebbe stata una buona idea. Aveva l'aria di uno che ha molte risorse nascoste.''

''Tu no?''

''Come caspita fai a incastrarmi sempre?''

''Sapessi''

Dasha rispose con uno sbuffo seccato.

''Comunque è stato quasi impulsivo.''

Vlad alzò le mani ''Certo, mica lo decido io cosa devi fare se incontri un malintenzionato, no?''

''Dove stiamo andando?''

''All'aeroporto.''


 


 


 


 


 

Helga si strinse nelle spalle.

''È ora che torni a casa.''

Emil si sentì pugnalato al petto.

''Come vuoi.'' disse semplicemente ''ma prima...''

Prese un respiro profondo. Helga lo guardava interrogativa.

''Vieni a bere qualcosa?''

Maledizione sei un fottuto fifone, Ice, dovevi dirglielo...

''Ok!'' esclamò Helga ''Ma non mettiamoci troppo!!!''


 

In un bar del centro


 

''Mmm...'' commentò Helga gustandosi la cioccolata calda.

''Confermo.'' scherzò l'islandese.

''HELGAAAA!!!!''

La bavarese venne travolta da un tornado con un ricciolo di lato.

''Ouch... Isotta mi strozzi!!!''

''Ops, scusa... è che è tanto che non ci vediamo!!!''

Rispose la ragazza mentre il ricciolo prendeva la forma di un cuoricino

Solo in quel momento notò l'albino.

''Heeey, chi è questo bel ragazzo??'' esordì per attenuare l'imbarazzo.

''Mi chiamo Emil, o Islanda come preferisci.'' rispose lui cercando di mostrarsi maturo ''Piacere''

''Il piacere è tutto mio... sai, somigli tanto a Norge!!!''

Ahi!!! Nervo scoperto... pensò Helga preoccupata.

''I-io non somiglio a lui.'' Islanda era quasi bordeaux.

''Certo come no'' ridacchiò Isotta.

''Isotta per favore...'' sibilò Baviera a denti stretti.

L'italiana capì e si zittì all'istante.


 


 


 


 


 


 


 

Si svegliò nel buio più totale.

Era seduta sopra qualcuno, ma non era in grado di capire chi.

Si mosse leggermente.

''Sshh...'' sussurrò qualcuno.

''Nee-san?''

''Sshh...''

Miku capì e rimase zitta.

Un rumore di passi in avvicinamento.

Una chiave che veniva inserita nella serratura dell'armadio metallico.

Un giro.

Due .

Tre.

I passi che si allontanavano.

La porta sbattuta nervosamente.

''Oh-oh...''


 


 


 


 

* Angolino dell'autrice*


 

Rieccomi dopo un secolo e mezzo!!!

ED è TORNATA MIKU!!

Miku: Sei tu che non avevi idee... -.-''

Io: *le tappa la bocca col nastro adesivo* Ignoratela^^





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