Carta e Penna

di Hana Pond
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AUTUNNO
 
“Che brutta..” Il suo sguardo era perso nel vuoto, rivolto verso la distesa di alberi spogli.
“Cosa?” Chiese lei guardandolo incuriosita.
“Tutto. La vita.” Rispose lui lasciandosi cadere sul manto di foglie arancio.
Lei piegò la testa di lato curvando gli angoli della bocca in una specie di sorriso. “Sbagli sai?” la sua voce si era fatta seria “La vita non è brutta. Sicuramente è una stronza ma di certo non è brutta. Cioè guarda tutto questo. Le foglie colorate, il cielo grigio, il vento, il profumo dell’autunno.. è tutto meraviglioso.”
“Bene, allora la vita è una gran stronza.” Concluse lui tirandosi su a sedere. Lei scoppiò in una sonora risata che lo lasciò sconcertato. “Cazzo ridi scusa?” Le chiese con un leggero tono di rimprovero nella voce. Lei prese una foglia tra le mani e iniziò a spezzettarla “Dovresti imparare a godertela di pù questa vita stronza.” Iniziò a dire con un fil di voce “Tanto lo sappiamo che non sarà mai bella e perfetta come vorremmo quindi non ha senso essere tanto tristi. Canta a squarciagola, balla sotto la pioggia, bacia chi ami. Sfrutta questa vita imperfetta che ti è stata data.” Si guardarono, gli occhi scuri di lui dentro quelli azzurri porcellana di lei “Ma soprattutto sorridi, perché sei bello quando sorridi.”


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Quando la lesse capì subito che stavo parlando di noi. Mi prese la mano e mi sussurrò un "grazie".
Fu l'ultima volta che me lo disse. 




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