You let go completely
{I found myself deeply in love}
«And who are you?»
Il ritmico rumore della scarpa di Cote che ticchetta sul
pavimento potrebbe venir scambiato per un evidente sintomo di nervosismo,
comprovato dal fatto che tra poco debba sostenere un’audizione, ma sarebbe
errato trarre questa conclusione.
Cote De Pablo vorrebbe soltanto che il tempo passasse più
in fretta, mentre ripete mentalmente forse per la milionesima volta il copione
per quella scena che dovranno provare.
Sposta il peso sull’altra gamba, stranamente non a
disagio nei vestiti di Ziva David, così larghi e
insoliti per lei, quando la porta si apre e vede l’altra candidata uscire
insieme all’attore con cui ha provato e che dirige quell’audizione, Michael Weatherly.
Ride leggermente quando nota i suoi sorrisi fin troppo
appariscenti e le sue ciglia che sbattono più del dovuto, segnali evidenti di
un tentativo di flirt con l’attore che le sta spiegando che verrà contattata da
loro in caso di una valutazione positiva della sua candidatura.
Dopo aver salutato passa davanti a Cote, lanciandole un
improbabile sguardo di sfida e un ultimo sorriso verso Michael che lui,
stavolta, non si preoccupa di ricambiare.
Lui è ora concentrato verso Cote, la indaga con gli occhi
e aspetta paziente che lei si alzi.
«Lei è Cote de Pablo, giusto?»
«Sì, sono io.» dice lei, tendendo la mano verso di lui.
«Difficile che mi sbagliassi, in effetti.» risponde
Michael, stringendole la mano e sorridendole. Cote è dubbiosa
sull’interpretazione che dovrebbe dare a quella risposta, per cui evita
qualsiasi domanda e si limita a sorridere.
Iniziata l’audizione, Cote è concentrata e le sembra di
stare facendo una buona impressione, quando Michael va completamente fuori dal
copione: si alza, toccandole leggermente i capelli e dicendole: «Sai, sei molto
carina. In un certo senso, mi ricordi Salma Hayek.»
Sfoggia uno dei suoi sorrisi migliori, lasciando Cote
totalmente disorientata.
“Ha appena
improvvisato per dirmi quanto sono carina? Sta tentando sicuramente di
sabotare la mia audizione.” è l’unico pensiero che riesce a fare la sua mente.
Gli rivolge uno sguardo tagliente, incerta se venga da
Cote o da Ziva, e riprende la scena, ignorando
totalmente la sua improvvisata e cercando di recuperare la concentrazione.
Michael ride nuovamente e torna nella scena, concludendola dopo alcuni minuti.
Cote, dopo i dovuti ringraziamenti, esce dalla stanza,
andando verso i camerini. Si cambia velocemente, innervosita dalla piega che
hanno preso le cose.
L’atteggiamento poco professionale di Michael non le era
affatto piaciuto ed era convinta che l’avesse fatto per danneggiarla in qualche
modo.
Dopo aver preso le sue cose, si dirige verso l’uscita,
ragionando che dovrà chiamare un taxi per raggiungere il suo albergo.
«Ehi Cote.»
«Ehi, Michael.» dice lei, voltandosi e sorridendo
forzatamente.
«Chi aspetti?» le chiede, avvicinandosi.
«Nessuno. Ora chiamo un taxi e torno in albergo.»
«Posso darti un passaggio io.»
Cote si volta leggermente stupita, non comprendendo
quella situazione. «Non voglio disturbarti.»
«Non disturbi. Andiamo, la mia macchina è quella bellezza
blu parcheggiata in fondo.» le dice, indicandola e muovendosi verso di essa,
facendole cenno di seguirla.
Senza chiedersi proprio perché, i piedi di Cote si
muovono verso quella direzione: in fondo se la prenderanno per quel posto,
diventerebbero colleghi e perciò è un bene iniziare a conoscersi.
Il tragitto dallo studio all’hotel non è eccessivamente
lungo, ma basta perché l’opinione di Cote su Michael si ribalti completamente.
«Tony non avrebbe potuto non dirti quel complimento.»
«Cosa?»
«Il complimento che ti ho fatto mentre recitavamo.»
«Ah.» non che l’avesse già capito, ma non voleva dargli
l’impressione di aver collegato subito. «Ma nel copione non c’era.»
«Lo so, ma è nello stile di Tony andare fuori rotta. E un
po’ anche il mio devo dire.»
«E la mia risposta è stata da Ziva
o da Cote?» chiede lei, sorridendo leggermente.
«Non saprei dirlo con certezza e forse è proprio per
questo che la scena che ne è uscita non è stata affatto male.»
«Mi fa piacere saperlo, Michael.»
«Mi fa piacere dirtelo, Cote.»
Lei ride, comprendendo le sue motivazioni e, in qualche
modo, il suo modo di pensare e il suo essere riuscito ad andare fuori copione,
senza realmente andarci.
«Credo di averti giudicato male, Michael.»
«E cosa avresti pensato?»
«Che volevi sabotare la mia audizione, causandomi
confusione dicendo battute a caso. Un atteggiamento poco professionale.»
«Che pessimo giudizio.» risponde lui, fingendosi
enormemente triste.
«Tu, invece, cosa hai pensato?»
Lui si gira, guardandola e sorridendole: «Oh. Cose molto
più carine.»
«E saresti così gentile da condividerle?»
«Assolutamente no.»
«Ehi!» dice lei, prima che entrambi scoppino a ridere.
Che il resto del tempo passi in battute e in un’atmosfera
molto più allegra e piacevole è qualcosa che Cote non si sarebbe mai aspettata.
«Troverò il modo per farti dire quello che hai pensato di
me.» gli dice in tono minaccioso.
«Contando che sei stata addestrata per essere
un’assassina, ho quasi paura di questo avvertimento.»
«E fai bene. Anche se non sono ancora ufficiali queste
mie tecniche.»
«Ho il sospetto che lo saranno presto.» dice Michael, in
tono enigmatico.
Arrivati davanti all’albergo, Cote scende dalla macchina,
in un umore ben diverso da quello che aveva in studio.
«Grazie ancora. Buonanotte, Michael.»
«Buonanotte, Cote.»
È lungo lo sguardo che si scambiano, curioso di nuove
scoperte e rassicurato da quelle già fatte, come se fosse scattato qualcosa che
nessuno dei due si aspettava.
Un ultimo cenno prima di andarsene, e Cote osserva la
macchina svanire nel traffico, pensando che quel colloquio può sicuramente
essere annoverato tra i più strani e belli che abbia fatto.
«One day you will dance with a man who deserves
your love.»
Cote non avrebbe mai pensato che essere a quel matrimonio
le avrebbe provocato emozioni così contrastanti.
Michael e Bojana erano
splendenti, si guardavano felici e pieni d’amore l’uno verso l’altro. Cote
stringe la mano di Diego, voltandosi e sorridendogli.
Attende, quasi speranzosa, che la voglia di fare un passo
come quello con lui le nasca nel cuore, ma nessuna scossa la scuote e si limita
a dargli un bacio, dicendosi che è ancora troppo presto.
Persa nei suoi pensieri, non si è accorta che i novelli
sposi hanno dato il via alle danze e volteggiano dolcemente, al ritmo di un
lento, al centro della sala.
Cote li guarda, quasi incantata, osservando quanto
Michael sembri felice e come sia fortunata Bojana ad
aver trovato un uomo come lui. Forse
neanche si rende conto di quanto è fortunata.
Finito il primo ballo, tutti si uniscono ai festeggiamenti
e iniziano a ballare, mentre la musica si alterna tra lenti e balli di gruppo.
Diego tenta di convincerla a ballare, ma Cote
semplicemente non ne ha voglia e resta seduta al suo tavolo, conscia che presto
dovrà comunque alzarsi, non potendo evitare le danze per sempre.
Quando parte l’ennesimo lento, Diego la guarda e le porge
la mano e lei non può che accettare. Ondeggiano nella sala, con Cote appoggiata
alla sua spalla che si guarda intorno – cercando chi, è meglio che eviti di domandarselo.
Sospira leggermente, continuando a chiedersi perché
d’improvviso l’abbia assalita quella malinconia: è il matrimonio del suo
migliore amico e lei dovrebbe essere felice per lui, dovrebbe fremere
dall’emozione vedendo la sua contentezza.
Prima che possa indagare ancora il suo stato d’animo,
sente un colpo leggero sulla spalla e voltandosi vede proprio l’oggetto dei
suoi pensieri.
«Scusa Diego, posso rubartela per qualche minuto?» chiede
Michael, porgendo la sua mano a Cote.
Lui ride e, annuendo, si allontana da loro.
Cote appoggia la sua mano sulla sua spalla e sente che
lui le cinge i fianchi, mentre danzano sulle ultime note di quel lento.
Michael la guarda e lei risponde al suo sguardo,
incatenandosi ad esso e sentendo svanire tutto il mondo attorno a sé.
E per un attimo – o forse per una vita – Cote sente che è
quello il posto a cui appartiene, quelle le braccia che la dovrebbero
stringere, lei la donna che lui avrebbe dovuto baciare.
E forse lo sente anche Michael, perché il lento è ormai
finito da qualche secondo, ma nessuno dei due ha sciolto il loro contatto.
Poi ci pensa un grido, una voce a rompere l’atmosfera e
Cote si allontana, quasi scattando, e gli sorride.
«Auguri di cuore, Michael. Sono davvero felice per te.»
«Grazie Cote. Io sono felice che tu sia qui.»
Michael è sempre riuscito a capire dai suoi occhi ciò che
lei pensava, ma Cote spera davvero che stavolta non lo faccia. Non è certa
neanche lei di quello che potrebbe leggervi.
«Okay. This is not easy.»
Subito dopo aver finito l’ultima scena – la loro ultima
scena -, Cote si sente sopraffatta da mille emozioni e, come Ziva, ha paura di guardare al suo futuro. Un futuro senza
Michael.
I vari membri della troupe si sono radunati attorno a lei
e le parlano, ma lei annuisce meccanicamente, aspettando con lo sguardo finché
non vede la figura di Michael avanzare verso di lei.
Lui, scostando tutti gli altri, si avvicina a lei
abbracciandola.
«Puoi anche smettere di piangere ora, Cote.» le sussurra
nell’orecchio. Lei non si era neanche accorta che stava continuando a piangere
e si limita a ridere, asciugandosi il viso.
«Ho smesso.»
Decidono tutti di lasciare il set, per tornare in studio,
e Michael continua a tenere abbracciata Cote, timoroso di lasciarla andare via.
Si abbassa su di lei e le posa un bacio sulla guancia – ma così vicino alle sue
labbra – e sospira sulla sua guancia.
Cote legge benissimo la tristezza nei suoi occhi e il
bisogno di scappare via si fa sempre più urgente.
«Vado a cambiarmi.» dice, infatti, allontanandosi verso i
camerini una volta arrivati.
Si lava il volto, toccandosi leggermente le labbra, dove
ancora aleggia il sapore di Michael – Tony, Tony. – e vorrebbe che l’acqua
riuscisse a lavarlo via, ma dubita che sarà così facile.
Si cambia, indossando dei pratici jeans e una t-shirt quando
sente bussare alla sua porta. Apre, senza chiedersi chi sia – tra amici,
meccanici, truccatori e quant’altro potrebbe essere chiunque -, ma riconosce
quasi subito il passo.
«Michael.»
Si volta, quasi esausta da tutte quelle emozioni e quella
giornata, da quelle lacrime che non ha dovuto fingere neanche per sbaglio e
vorrebbe soltanto che tutto si concludesse – o che tutto iniziasse.
«Sei sicura di voler andare via? Non è troppo tardi.»
«No. E sai bene il perché.»
«Non so niente con te, Cote.»
La fissa, come fa sempre, quando ultimamente è diventato
così difficile distinguere quando siano Tony e Ziva e
quando Michael e Cote.
«Come nella prima scena che abbiamo recitato, anche
nell’ultima sei andato fuori copione.» dice lei, cercando di cambiare argomento.
«Quel “Okay, questo non è facile” non era previsto.»
Michael si avvicina a lei, poggiandole una mano sulla
guancia.
«Non sono andato fuori copione perché quella frase l’ho
detta per te, Cote.»
«Michael…»
«Non andartene via.»
«Non posso restare. Sta diventando troppo difficile.»
Lo fissa, così vicino al suo viso ed è sicura che non può
continuare ad andare avanti così.
«Non ho voglia di parlarne.»
«Tu dici di no, ma i tuoi occhi non vogliono tacere.»
Cote ride leggermente, sentendo gli occhi già umidi: «Non
stiamo recitando, Michael.»
«No, ma i tuoi occhi stanno davvero parlando.»
«E cosa dicono?»
«Mi stanno chiedendo di lasciarti andare.» dice lui,
appoggiando la fronte sulla sua e respirando il suo profumo. Il miglior profumo
che abbia mai sentito. «Ma il problema è che non ci riesco.»
«Devi.» sussurra lei, con gli occhi chiusi, beandosi di
quegli ultimi istanti. Sa che è la cosa giusta da fare, sa che fuori di lì lui
ha una moglie e dei figli, mentre lei ha
Diego.
E credeva davvero che Michael sarebbe rimasto soltanto
l’amico migliore che avesse mai avuto, il collega più strano e divertente con
cui avesse mai lavorato, ma il loro rapporto si era intensificato così tanto
che mentire a se stessa era diventato davvero impossibile.
«Non capisci.» le risponde lui, alzandole il mento
leggermente. «Non posso vivere senza di te.»
Baciarla è qualcosa contro cui non può lottare,
stringerla a sé un desiderio che va oltre ogni necessità. Cote ricambia il
bacio quasi con dolore, quasi pregando di non lasciarlo mai.
«Ma come faremo con il mondo, Michael?»
«Sei disposta a sfidare il mondo con me?»
Cote ride e piange, mescolando le sue emozioni ed
abbracciandolo.
«Con te potrei lottare contro qualunque cosa.»
Michael la stringe ancora più forte, baciandola
nuovamente e ancora una volta di più. Aveva provato, inizialmente, a respingere
i suoi sentimenti per Cote, criticandosi e odiandosi, ma quando aveva
realizzato che il suo sentimento non era a senso unico, che gli sguardi di Cote
erano per lui e solo per lui e che lasciarla andare via avrebbe significato
perderla, non aveva esitato ad inseguirla.
Perché ci sono
alcune persone che, semplicemente, si appartengono.
Fine.
Mh, che dire. Quante cose da dire. Ho da poco finito una
revisione completa di NCIS e, oltre ad amare moltissimo questo telefilm, amo
tantissimo la coppia formata da Tony e Ziva (ho tante
idee anche per delle fan fiction su di loro **). Tramite interviste, foto e
quant’altro credo sia difficile non notare la bellissima chimica e il
bellissimo affetto che lega Michael Weatherly e Cote
de Pablo.
So bene delle loro
relazioni e so che sono felici con i loro familiari e loro sono soltanto ottimi
amici, lo so. Ma scrivere è sognare *_* e, diciamo che se stessero insieme, io
sarei molto molto contenta u.u
Per cui vi beccate questa
piccola fantasia in tre momenti, dove ho volutamente mescolato il telefilm e
loro: la prima frase in corsivo viene ovviamente dal primo dialogo di Tony e Ziva, nell’episodio 3x01, dove lui le chiede chi sia.
La seconda frase viene dal
loro ballo a Berlino, nella 10x21.
La terza è ovviamente dal
loro ultimo saluto ç_ç
L’ultima frase, in
corsivo, l’ho lasciata in italiano ma è comunque una citazione da NCIS, però
non mi ricordo di quale puntata D:
Lo diceva qualche
sospettata XD
Preciso che il fatto che
Michael abbia improvvisato la frase “Okay, questo non è stato facile” non l’ho
inventato XD nello script originario era previsto che Tony dicesse soltanto la
frase dopo, per cui questa l’ha improvvisata. Io ci ho ricamato su che l’abbia
fatto per dedicarla a Cote <3
Che altro dire, ho
esagerato al mio solito con le note!
Un'ultima cosa: il titolo! È un verso preso dalla canzone di Michael Weatherly "Under The Sun" <3
Spero tanto che la storia vi sia piaciuta e spero che
vogliate lasciarmi un commentino :*
EclipseOfHeart