Strangers, friends, lovers

di Vis
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Strangers, friends, lovers

-Cleaning-
 


Nessuno l’avrebbe mai detto, ma Gajeel ci teneva a fare le pulizie: odiava il disordine e, all’inizio della convivenza con Levy, rimase stupito di quanto disordinata potesse essere una ragazza piccola e deliziosa come lo era lei.
Di fronte a vestiti accatastati sui mobili, a libri poggiati praticamente ovunque, il corvino sentiva il bisogno impellente di rimboccarsi le maniche e riordinare.
Preferiva fare le pulizie quando la turchina era all’università perché aveva appurato che quel disordine, quel maledetto disordine, per Levy era tutto tranne che confusione: la ragazza lo seguiva in ogni stanza, in ogni gesto, per assicurarsi che Gajeel non infrangesse il suo “ordine”.
Gli squittii indignati di Levy non lo aiutavano a mettere a posto, anzi: ogni qual volta che sentiva la piccola ragazza sbuffare dietro di lui o aprire bocca per parlare, alzava gli occhi al cielo e abbandonava l’intenzione di mettere a posto quel determinato oggetto per poi dedicarsi ad altro.
Per questo sistemare con Levy era disastroso per lui: abbandonando questo e quest’altro, finiva che ogni singolo oggetto -fuoriposto, a detta di Gajeel- rimaneva esattamente dove la turchina lo aveva posto.
Si mise le cuffiete nelle orecchie e impostò la musica in riproduzione casuale prima di far scivolare il telefono nella tasca dei jeans.
Muovendosi in sincronia con il ritmo delle diverse canzoni e canticchiando iniziò a sistemare l’appartemento di Levy, il loro appartamento.
 
Sospirando affondò una mano nella tasca del giubbotto, sollevata di essere a casa ben due ore prima del previsto.
Mentre prendeva il mazzo di chiavi e trovava quella per la porta di casa, ringraziò mentalmente il professore, che aveva annullato la lezione.
Certo, si augurò che non stesse male, le sarebbe dispiaciuto in quel caso.
Si massaggiò il collo con una mano mentre girava la chiave nella serratura.
Con ancora una mano sull’incavo fra la spalla e il collo, Levy guardò, sorpresa e senza parole, un Gajeel che spolverava canticchiando “I want to break free” dei Queen.
Solo quando i suoi occhi incontrarono quelli del corvino, che subito arrossì, la turchina ridendo entrò in casa; dopo aver appoggiato la tracolla a terra si diresse verso Gajeel, ridacchiando ancora, e gli schioccò un bacio sulle labbra, circondandogli il collo con le braccia.
Ancora rosso, il ragazzo spense la musica e le baciò dolcemente l’angolo della bocca.
Ma subito il sorrisino scomparve quando la ragazza si guardò intorno e aggrottando le sopracciglia esclamò: «Gajeel! Hai spostato i libri che avevo messo sul divano!»
 



 
• Note • 
Guess who’s back~
Dai, questa volta ho aggiornato con “solo” un mese e qualcosa di ritardo!
Uhm, non ho molto da dire di questo capitolo.
Il prompt è di Veroniksca come avevo già detto.
Quando lo lessi, pensai subito alla canzone dei Queen -ammmori miei- e non scrivere questa one-shot era proprio escluso: ce lo vedo troppo Gajeel a fare le pulizie in questo modo~
So, uhm, nell’arco cronologico è posta… Dopo Cohabitation, sì.
Ed ora, friends, devo parlare del punto dolente: l’ultimo capitolo, l’ultima one-shot.
Spero di pubblicarlo presto, visto che ieri sera dopo aver pubblicato mi è venuta un'idea-
Detto questo, spero vi piaccia, spero di farmi risentire presto~
Vis
Ps: è piuttosto corta, lo so, perdono ;w;
 




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