Ricominciare

di Madworld916
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Personalmente non apprezzavo il fuoco.
Per mia natura non lo avevo mai associato a qualcosa di positivo , o di gradito.
E in quel momento più che mai ne dava l'impressione. Il mio villaggio, in cui avevo passato piu di 6 anni da quando la minaccia di naraku era stata sconfitta, era ormai ridotto a uno spettaccolo a dir poco spaventoso : le fiamme avvolgevano le piccole abitazioni , rubando qualsiasi residuo di affetto e tramutandolo in cenere. La gente correva a destra e sinistra , in cerca propri familiari , di volti conosciuti . Sulle loro facce erano dipinte espressioni di terrore. Ed era quello che sentivo io in quel preciso momento : terrore , e paura. Non ricordavo cosa fosse successo, sapevo soltanto di essere inciampata lungo la corsa verso la capanna di Inuyasha. ero consapevole di non vantare una   smisurata capacita di equilibrio ma ero piuttosto convinta che non fosse stato a causa della mia goffaggine : qualcuno aveva voluto che io cadessi di proposito. Kaede mi aveva incitata a recarmi da loro , perchè aveva affermato con estrema risolutezza che kagome , sango , miroku e lo stesso mezzo demone erano gli unici in grado respingere e controllare una situazione del genere. Li per li non avevo ben compreso cosa volessero significare quelle parole. Ma solo in quel momento, forse , avevo raggiunto la conclusione che piu si avvicinava alla realtà: qualcosa o qualcuno aveva appiccato l'incendio che si era propagato per il villaggio , facendo razzia di tutto quello che vi era all'interno. Eppure , in mezzo a quella ressa e fuga di disperazione , l'unico pensiero che avevo avuto il coraggio di accettare ,era l'idea ,o meglio la supplica che il signor sesshomaru arrivasse. Non importava da dove , il come , o il perchè.
Avevo superato il livello massimo di sopportazione della paura e della sottomissione . E fu proprio in quel momento , che mi accorsi che una figura , dall' ombra della notte , era arrivata strisciando e mi aveva afferrato. Nell'attimo stesso in cui percepii il contatto , capii che si doveva per forza trattare di un demone , ma la sua morsa era talmente feroce da non permettermi di opporre un qualsiasi tipo di resistenza. Mi prese per le spalle , esercitando una pressione tale da bloccare il flusso sanguigno all'interno delle mie vene.Tra le fiamme , il fumo e l'odore nauseante di cadaveri brucati , intravedi il suo volto e la sua conformazione fisica : era ,stranamente ,di statura media , ma compensava in portamento fisico e potenza muscolare , del tutto spropositati. Il volto non era sgradevole alla vista , a differenza della maggior parte di demoni che avevo avuto la sfortuna di incontrare , semplici occhi gialli , contornati da lunghe e folte sopracciglia , sovrastate da una ampia fronte nel cui centro posava una perla di elevata bellezza. Sembrava avere un importante valore , perchè il demone , ogni qualvolta che mi soffermavo ad osservarla , come rapita dalla sua purezza,mi costringeva a concerntrare la mia attenzione sui suoi occhi. Non capivo il perchè , sapevo soltanto di essere fatalmente intrappolata . Cosa ne sarebbe stato di me? Non ne avevo idea . Le certezze ormai non erano piu in gioco. Avrei detto tristemente addio alla mia esistenza , che seppur breve , era stata ricca di fortissime emozioni. Un'immagine si manifesto nella mia mente : ero ancora bambina e giocavo nel fiume con Jaken, facendo a gara a chi afferrava piu pesci. Sesshomaru , disteso ai piedi di una grande quercia , ci osservava con occhio vigile e allo stesso trasportato dal suono delle nostre risate. Non ne compresi il motivo , sapevo soltanto che quella situazione rifletteva nella mia anima una condizione di tranquillità E in punto di morte era davvero l'unica cosa che avrei voluto vedere. Nessuno avevo avuto tanto peso nella mia vita come sesshomaru , e se dovevo davvero andarmene , lo avrei fatto pensando a lui , che era davvero una delle poche persone importanti per me .
Ero pronta , mi dissi , avrei lasciato al demone la possibilità di mettere la parola fine a tutto quello. Un attimo. Un solo , lungo , interminabile attimo. Ma non accadde nulla. La stretta in cui ero intrappolata cominció ad affievolirsi . Il volto del demone non era piu sfacciato e sicuro come poco prima. Aveva assunto un'espressione terrorizzata e allo stesso tempo sconcertata. La lama di una spada lo aveva trafitto, trapassandolo da parte a parte. Il suo corpo cadde senza vita al suolo , e con esso anche io.
Dalle fiamme e il fumo , procedeva a lunghi passi una figura , che avrei riconosciuto tra mille





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