Gone

di cartoonkeeper8
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Chiunque abbia conosciuto lo Stregatto, potrà darmi ragione: sorrideva sempre. Sempre. Amava sorridere, era ciò che lo rendeva unico e speciale. Anche quel giorno sorrideva, come il giorno prima e come il giorno prima ancora, come se non fosse successo niente. Ma i suoi profondi occhi verdi dicevano tutt’altro. Lui pensava a tutt’altro.

La Lepre Marzolina tossicchiò verso di lui, per richiamare la sua attenzione. Aveva smesso di ridacchiare, mentre in compenso i suoi tic erano notevolmente aumentati.

Era il suo turno di parlare, dopo Mallymkum. Ma cosa poteva dire? Non era mai stato un buon oratore. Lo Stregatto si era sempre limitato ad apparire e scomparire a suo piacimento, mettendo in confusione la gente. Ma doveva, comunque, dire qualcosa, lo doveva… a LUI.

“… Adoravo il suo cappello.”

La cerimonia finì quasi subito, e tutti gli abitanti di Sottomondo tornarono alle proprie case. Solo lo Stregatto rimase lì, a fissare a testa in giù quel pezzo di pietra senza senso. Cos’è peggio, un cappello senza testa o una testa senza cappello? Qual è la differenza tra un corvo e una scrivania?

Le sue pupille si allargarono. Non l’avrebbe mai saputo.

“… Sai, l’amavo veramente tanto quel cappello”. Strizzò l’occhio, sorridendo per l’ultima volta.

Fu la coda la prima a sparire. Poi le zampe e il corpo. La sua faccia svanì piano piano, come volute di fumo nel cielo. Gli occhi aleggiarono un po’ nel vento, troppo difficili da cancellare, ma alla fine svanirono anch’essi. Il sorriso bianco salì in alto, e divenne una terza luna, brillante nel cielo.

Nessuno rivide mai più il Gatto del Cheshire.





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