Monster

di Ariana_Duchannes
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A MONSTER.

 
 
Quella notte Stiles non riusciva ad addormentarsi. Si rigirava nel letto come un viaggiatore senza meta. A dire il vero, era ormai da due settimane che non chiudeva occhio e ,se lo faceva ,si ritrovava sempre ad avere incubi. Si alzò dal letto e si diresse in cucina,             con l’intento di prepararsi una tazza di tè. Era questo che sua madre faceva ogni volta che lui aveva degli incubi: preparava del tè. Poi tornò a letto , sbadigliò un paio di volte, e chiuse gli occhi.                                                                                                                      
 
“Can I clear my conscience
If i’m different from the rest.
Do I have to run and hide?
I never said that I want this
This burden came to me
And it’s made his home inside.”
 
 
Era a piedi nudi, in mezzo ad una stradina.                                                    
Davanti a lui c’era solo nebbia   
Ai lati di questa strada c’erano delle case di epoca coloniale, bellissime.    
 Molto probabilmente si trovava nel quartiere ricco di Beacon Hills.
 Faceva freddo come se fosse Dicembre, nonostante fosse Luglio.
 Perché si trovava lì?
Avanzò di qualche passo e scorse la sua macchina.
 Incominciò a sentire dei rumori, degli stranissimi rumori provenire da dietro l’auto. Sembravano…delle risate.
 Nell’aria c’era odore di sangue.
Fece il giro della macchina, camminando lentamente e respirando piano, per non fare alcun rumore. Poi trattenne il fiato.
 
 
“If I told you what i was
Would you turn your back on me?
Even If I seem dangerous
Would you be scared?
I get the feeling just because
                                                                       Everything I touch isn’t dark enough                                                                           If this problem lies in  me…
I’m only a men whit a chamber who’s got me
I’m taking a stand to escape what is inside me
A monster , a monster,
I’m turning to a monster
A monster, a monster
And it keeps getting stronger.”
 
 
Lydia era a terra, con gli occhi e la bocca aperta stesa su una pozza insanguinata.
 Aveva una ferita profonda nel collo, come se qualcuno l’avesse morsa e ne avesse succhiato il sangue.
 Stiles rabbrividì e impallidì.
 L’assassino era proprio accovacciato accanto al corpo della ragazza e...
..RIDEVA.
La sua testa era china ma quando la alzò il cuore di Stiles cessò di battere per quello che a lui sembrò essere un eternità.
 Era lui.
LUI era chino sul corpo di Lydia con la bocca ancora grondante del liquido scarlatto.
LUI le aveva provocato quel taglio e LUI l’aveva uccisa.
Indietreggiò di scatto e si girò per correre ma non si trovava più nella stradina. Era in camera sua con il corpo inerme della ragazza disteso sul letto. Così pallida e immobile sembrava una principessa. A Stiles scese una lacrima.
 Che cosa aveva fatto?
Stiles.
Silenzio. Si girò intorno.
Stiles.
Di nuovo quella voce. Girò per la stanza e si posò davanti allo specchio.
 Nessun riflesso,solo un immagine: lui che era insieme ai suoi amici,
 ridevano e scherzavano come se non fosse mai successo niente.
Ma c’era qualcosa di profondamente sbagliato.
 I suoi occhi non erano marroni.
Erano completamente neri, come quelli di un demone.
 
 
 
A monster , a monster, i’m turning to a monster.




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