PERSONAL SPACE: Dunque eccomi qui,
con la riscrittura di questa fanfiction che quando l'ho scritta era
veramente una cosa, me ne rendo conto ora, veramente allucinante, però
nonostante lo stile, la trama mi piaceva ancora, quindi rieccomi a
riproporla...e niente, fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando!
L'AVVISO
-Conan, sbrigati! Accidenti, mi fai fare sempre tardi!-
-Scusami, Ran, non riuscivo ad allacciare le scarpe!- rispose il
ragazzino mentre si affrettava a raggiungerla con il faccino innocente
lievemente sudato per via della corsa che era stato costretto a fare da
casa del dottor Agasa fino a quella del detective Mouri per raggiungere
l'amica in tempo per accompagnarla al palazzetto dello sport di Tokyo,
dove il padre della migliore amica di Ran, Sonoko, aveva organizzato un
torneo multidisciplinare nazionale per festeggiare la fine della
costruzione dell'impianto sportivo, da lui sovvenzionata per la quasi
totalità dei fondi necessari.
Senza ombra di dubbio, al signor Suzuki piaceva fare le cose in grande
(qualità ereditata da Sonoko, tra l'altro) e alla manifestazione
sarebbe seguito un gran galà nella tenuta di famiglia, dove tutti gli
atleti partecipanti sarebbero stati premiati per il loro impegno che li
aveva portati fin lì.
Infatti, con l'intento di trovare nuovi atleti da inserire nelle
nazionali giapponesi, il padre di Sonoko aveva fatto una severa
selezione negli inviti. Solo i più meritevoli erano stati invitati, e
tra questi, Ran ed Heiji Hattori, rispettivamente per il karate e per
il kendo.
-Potevi chiamarmi. Adesso andiamo dai!- lo incitò Ran, che, borsa
sportiva alla mano, era prontissima per uscire. E infatti quasi lo fece
ruzzolare giù dalle scale e lo costrinse a una corsa forsennata fino
alla palestra.
“Accidenti a te, Agasa!” pensava mentre si affannava a starle dietro
“Ti ho detto che avevo fretta e mi tieni ore e ore a parlare per
niente!”. Inciampò, ma in qualche modo riuscì a non cadere, pur
rimanendo indietro di qualche metro rispetto all'amica. “Accidenti! Se
fossi nel mio corpo non avrei problemi a star dietro a Ran e invece mi
tocca correre come se fossi inseguito da una mandria di cani assassini”
imprecava tra sé mentre cercava di recuperare il terreno perso senza
costringerla a fermarsi.
Naturlamente, Ran era Ran, e la trovò poco più avanti ferma ad
aspettarlo. Gli pose la mano e insieme percorsero gli ultimi metri che
li separavano dal palazzetto.
Il Detective Mouri li avrebbe raggiunti più tardi, all'inizio del
torneo di karate, e così Ran e Conan si congiunsero con Sonoko e
Kazuha, la (presunta) ragazza di Hattori.
-Ran! Conan! Che bello vedervi!- li salutò gioiosa la ragazza di Osaka
- Venite! Tra poco sarà il turno di Heiji!-
Conan a quelle parole si guardò intorno, e non fece fatica a
rintracciare il detective dalla pelle scura tra i partecipanti, anche
perchè si stava esibendo in alcune mosse davanti a due o tre ragazzini
delle elementari. Il mini-detective non ne capiva molto di Kendo, ma
quelle che stava vedendo erano palesemente delle mosse volte a esibire
la propria bravura.
“Il solito esibizionista” non potè fare a meno di pensare mentre lo
guardava dal bordo della palestra.
Sonoko, Ran e Kazuha avevano subito iniziato a chiacchierare tra di
loro di cose futili, e Conan si era allontanato per salutare l'amico.
Si accorse con la coda dell'occhio che qualcosa non stava filando per
il verso giusto. Il padre di Sonoko era comparso con un'espressione
allarmata sul volto e in mano un foglio bianco, che aveva consegnato a
Ran. Incrociò lo sguardo di Heiji. La manovra non era sfuggita neppure
a lui, e insieme i due si avvicinarono al gruppetto.
-Ciao, Kudo- sussurrò il più grande quando furono a portata d'orecchio
-Ciao, Hattori-
Nel frattempo la voce di Sonoko si era alzata di qualche tonalità, ma
mentre suo padre appariva terrorizzato, quella della ragazza era
eccitatissima. Conan aveva il netto sospetto di sapere chi avesse
scritto quel biglietto.
-Dobbiamo farlo vedere a papà!-Stava dicendo Ran
-E anche a Heiji- le faceva eco Kazuha. Entrambe stavano cercando di
rassicurare l'uomo, mentre nessuna faceva particolare caso ai
festeggiamenti di Sonoko.
-Che emozione!- furono le prime parole che sentirono quando furono
abbastastanza vicini. La ragazza saltellava felice sventolando il
foglio - Forse riuscirò anche a vederlo! E se Heiji lo cattura potrò
anche parlargli, e scoprire la sua vera identità! Lo farò innamorare
perdutamente di me!-
-Di chi state parlando?- chiese Hattori avvicinandosi con Conan, che da
parte sua aveva ormai trasformato il sospetto in una certezza. C'era
solo una persona che rendeva Sonoko così eccitata e che lui ed Heiji
avrebbero potuto catturare.
-E' lui Heiji! Ha mandato una lettera! Ah, lo farò innamorare!- mentre
la ragazza strillava i suoi piani per far cadere il malcapitato ai suoi
piedi, il detective di Osaka prese la lettera e si bloccò di fronte
all'enigma scritto dal ladro, prima di mostrarlo anche all'amico. Tra i
due passò unò sguardo d’intesa
-Questa volta non ci scappa, vero Kudo?-
-Certo che no. Quel ladro finirà dietro le sbarre, così la prossima
volta impara a travestirsi da me e presentarsi davanti a Ran-
-Mi raccomando, Heiji, quando lo catturi, portalo da me- li interruppe
di nuovo Sonoko, fortunatamente senza dar segno di aver sentito quello
che i due si stavano dicendo -Devo assolutamente farlo cadere ai miei
piedi!-
-Ma, Sonoko…- Ran provò a riportare l'amica alla ragione, cercando di
farle capire che non c'era molto da esultare. Lei e la sua famiglia
stavano per essere rapinate.
Heiji e Conan, intanto si erano isolati dal resto del gruppo. Le urla
isteriche di Sonoko davano sui nervi a entrambi, senza contare che per
risolvere il difficile enigma i due avevano bisogno di tutta la loro
concentrazione.
Hattori guardò di nuovo verso l'eccitatissima ragazza
-Poverino, quasi, quasi mi fa pena, potrei anche decidere di non
catturarlo, tu che dici, Kudo?-
-Già, altro che prigione, per il povero Kid la corte di Sonoko sarà una
condanna- ribattè ridacchiando il ragazzino.
-Ora concentriamoci a decifrare quel messaggio, decideremo poi che fare
di lui una volta catturato- Hattori tornò a guardare quell'enigma.
Non fu poi così difficile, una volta trovata la chiave di lettura.
Il furto sarebbe avvenuto durante la cerimonia di premiazione degli
atleti, durante il galà della sera stessa.
Ovviamente, era un occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare, e
i due si misero subito a pensare a un piano, interrompendosi solo per
assistere ai combattimenti di Heiji, prima, e a quelli di Ran, più
tardi.
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