Avanti il destro, avanti il sinistro.

di Dreamer_imperfect
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A Martina,
perchè c'è,
c'è sempre.
 
 


 

Ti devi solo ricordare come si fa a camminare. Forza, Margherita.
Avanti il destro, avanti il sinistro.
No, Margherita, non ti fermare. Non sei morta. Lo senti il tuo respiro, lo senti martellare forte nelle orecchie? Ti ricorda di essere viva; dagli retta, Margherita, sei viva.
Non sei morta, cammina, forza.
Tutto procede ad una lentezza esasperante. Anche il suono degli spari sembra durare di più, i brividi del freddo e della paura sembrano più intensi. La fatica è sempre più pesante, più stancante.
Un bambino davanti a te cade con un tonfo, un tonfo accompagnato dal suono maligno di uno sparo. Il corpo è agonizzante a terra, le mani stringono una macchinina bianca. Stringi forte i pugni e senti i palmi feriti dalle unghie lunghe. Le lacrime sono strisce congelate sopra la pelle sporca del viso e senti piangere anche il cuore, sembra avere un pianto senza fine. Forza, Margherita, sorpassa il corpo e supera il masso che ha sconfitto il bambino.
Le gambe ti tremano dallo sforzo, più si sale più il vento freddo ti entra nelle ossa.
I denti battono e tu devi pensare ai momenti in cui la mamma ti pettinava i capelli davanti allo stufetta in salotto, le leggevi Dickens e ti ripeteva "La mia piccola Margherita".
Margherita, ascoltami bene. Non ti puoi permettere di cadere nell'oblio proprio ora. La speranza non si può affievolire e tu tornerai a casa, rimangerai il cioccolato e riterrai un diario pieno di te. Resisti Margherita. Andrà tutto bene, andrà tutto bene, andrà tutto bene.
Ti devi solo ricordare come si fa a camminare. Forza, Magherita. 
Avanti il destro, avanti il sinistro.
Andrà tutto bene, andrà tutto bene, andrà tutto bene.
Avanti il destro, avanti il sinistro.
Questa è una marcia per la vita e tu vivrai Margherita.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      





Lele's corner:
Ehilà!
Per la Giornata della memoria, il 27 gennaio, la mia insegnante di lettere ci ha fatto vedere un video, o meglio, un'intervista a Liliana Segre (perfettamente trovabile su YouTube) che mi ha particolarmente scosso e ispirato. Oggi, con un po' di ritardo, mi sono messa al lavoro e questo è stato il risultato. Il quale è banale e insulso, lo so, ma da un po' di tempo fremevo all'idea di poter scrivere un qualcosa da inserire nello storico e questo si è rivelato il momento propizio.
Il contesto è la Seconda Guerra Mondiale, in particolare la Marcia Della Morte, ovvero lo spiacevole cammino a cui sono state obbligate tutte le persone del campo di concentramento di Auschwitz, per evadere dal campo di concentamento stesso. 
La protagonista, Margherita, potrebbe essere una qualsiasi persona che è stata costretta a fare la Marcia anni fa nelle condizioni in cui erano tenuti gli ebrei. Riferimenti a personaggi reali sono puramente casuali .
Il nome è pienamente simbolico, ho paragonato Margherita al fiore più di una volta nella mia mente, mentre stendevo il testo; infatti la scelta non è avvenuta subito, ma è stata deciso mentre scrivevo. 
Spero che la lettura vi sia risultata piacevole, mi piacerebbe sapere il vostro parere in entrambi i casi, specialmente se è un parere negativo. 
Vi auguro un buon week-end,
Lele.   




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