it's nice, to see my blood outside the body

di disintegretion
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"E allora vedevo il sangue uscire, e credimi se ti dico che d'un piacere mi lasciai pervadere, vedendolo scorrere via. Spegnermi piano. Anzi veloccissima"
"Ma avrai provato un certo dolore nel sentire le arterie vuote di quel rosso sfuggente, o non è forse così?" 
"Il dolore è soggettivo, Adele, se non avrai la pace in te stessa, la guerra nel tuo corpo non finirà mai, e tutto diventerà uno strazio senza fine, e prima che tu te ne possa accorgere la via d'uscita sarà troppo distante dai tuoi arti, per afferrarla ed evadere dalla prigione di sangue"
"Mi sembra di aver capito"
"beati voi, che da morti capite; perché io non ho capito nulla per davvero, né da viva, tantomeno da smunta e compiuta l'ultima muta"
"L'ultima muta"
Pondera.
​"Sei ingenua, Adele. Sei ingenua come un bambino che da via una caramella, inconsapevole del fatto che ne rimpiangerà la presenza nelle sue vuote mani" 
"Sai Anna, qui dove siamo-"
"Sai per caso cosa intendi con il tuo qui? Sai minimamente, cosa rappresenti il vuoto totale in cui ci troviamo ora? Dopo una vita di lacerazione?" 
"Qui dove ci troviamo, se ci troviamo, e se non fosse tutto frutto della nostra immaginazione e se mai un giorno anch'essa tradendoci non ci lasciasse sole nella nostra mente di polvere aeriforme" 
"Continua Adele, la tua mente m'intriga"
"Volevo, se non altro dire, che le analogie qui non ci serviranno, sicché siamo in mondo di desolazione e tenebre, dove l'unica caramella che possediamo è quella al gusto di morte"
"E non noti null'altro nella mia scombinata proporzione letterale, di non totalmente analogo, in base alla tua seguente osservazione?"
"Mi sembra tutto perfettamente affine, sorella"
"Anima scambievole, preferisco, considerando che non abbiamo alcunché in comune, se non la morte e la confusione; e comunque, ti sarai forse accorta che ho usato una similitudine, che non è corretta del tutto, perché esprime l'egoismo del bambino che vuole più e più, anche quando quel più perde la sua linea verticale, e si trasforma in un triste meno"
"Ma ora non è ciò che interessa e impegna le nostre menti"
"E invece ti sbagli; perché d'interesse dovremmo colmarci i cervelli affamati, e di tutto nutrirli, senza lasciare scarti, per poi gettarli e dimenticarli"
"A volte non capisco. Questo tuo linguaggio sicuro e spedito non mi convince alquanto" 
"Siamo fatti per non capire e, Adele, per essere convinti. E se assidua sarà la tua ricerca di comprendere, ti farai anche tu persuadere dal ginnasio mentale che applica i nostri senni, nelle tenebre e nella luce"
"Che da tempo ormai, manca all'appello della mia visione"
"Pensaci" 






capitolo di passaggio




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