E' l'ultima volta che do' retta a Silvy... Questo è un suo esperimento che IO ho trasformato in tragedia.
Aguri a chi legge!
Sophya.
Due occhi neri lo fissavano intensamente dal lato opposto del piccolo tavolo in legno, attraverso il sottile spiraglio formatosi inevitabilmente tra la bottiglia d’acqua e le tre pile di piatti orami vuoti.
Il sottile e femmineo sopracciglio, sempre più arcuato ed una molesta rughetta, sempre più marcata, proprio lì, al centro della fronte, in mezzo agli occhi, lo ammonivano in silenzio senza essere assolutamente notati.
Si dimenava come un cowboy sul dorso di un cavallo impazzito: i capelli chiari e vivaci sparsi sulle spalle e la fronte madida di sudore.
Due mani ben salde sui fianchi e subito si era ritrovata schiacciata contro le torride coperte: un corpo massiccio e prepotente a pretenderne l’orgasmo e spinte poderose a percuoterne i fianchi.
-Ma insomma Goku! Siamo qui da due ore e non hai ancora nemmeno speso una parola gentile nei miei confronti.-
-Ma… Ma… Chichina io… Sto mangiando!-
-Basta! Io me ne vado! Nemmeno il giorno di San Valentino ottengo di essere trattata come una moglie amata.-
-Chichi!!! Aspetta, non ho finito il dessert!-
-Allora, cos’è che eri venuta a dirmi di questa Sanavana o Valesana…?-
-Mmmm… Niente di che, Vegeta… Hai già fatto esattamente quello che volevo.-
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