By the sword

di Chara
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Perla Hudson non mi appartiene – sono io che appartengo a lei. Con questo scritto, ovviamente pubblicato senza intenzione di lucrare su chicchessia, non intendo dare rappresentazione veritiera della sua spumeggiante personalità, od offenderla in alcun modo. Ci ha pensato il suo ex marito, nonché mio eterno amore, cornificandola.

 

 

 

 

 

By the sword

 

 

 

«We have children together.»

–Perla Hudson, 15/02/2015

 

 

 

Ti sei innamorata di lui con una foto rovinata, spiegazzata: l’unica pagina di Rolling Stone che ti sia mai interessata nella sua storia quasi secolare di pubblicazioni. Lui è stato l’unica musica, tra quelle trattate, che sia riuscita a farti ballare fino a mattina. Tra le sue braccia.

L’hai amato più di tutte le donne che ha avuto, l’hai amato contemporaneamente a tutte le donne che hanno provato ad averlo.

Le ha tradite tutte, per te. Con te.

Avete passato insieme la notte prima del suo primo matrimonio. A ben pensarci, anche del secondo. Tua madre si era raccomandata così tanto che non vedessi il tuo sposo almeno per una settimana prima delle nozze. Sorridi ogni volta che ripensi a quanto male fisico facesse la lontananza durante quella settimana. E dire che vi siete fatti male per anni. Anni senza vedervi.

Non avete mai avuto paura di soffrire. In effetti, ti ha chiesto di sposarlo su un lettino del pronto soccorso.

Per lui hai tradito il mondo; per te lui ha fatto lo stesso.

Ha tradito anche lei, che ora te l’ha portato via.

Ha tradito anche lei, e continuerà a farlo: due catene vi legano, due catene con la sua timidezza e la tua esuberanza. Non credevi possibile che tali qualità potessero coesistere, ma il mondo pensava lo stesso di voi.

Chi di spada ferisce, di spada perisce.

Forse è giusto che sia lei ad averlo – a riempire il vuoto tra le sue braccia ora che tu non sei più in grado di farlo: l’unica che ti abbia restituito il tradimento; l’unica in grado di renderti pan per focaccia, di sbatterti in faccia quanto faccia male.

Chi di spada ferisce, di spada perisce.

Eppure ciò che ti spaventa non è il filo della lama, il dolore: temi la morte, che ti porterebbe a dimenticare. Dimenticare i tuoi figli che hanno i suoi occhi, le sue mani; dimenticare che il rosso che scorre a fiumi nei tuoi capelli è stato il solo a marchiare il suo avambraccio in una rosa sfacciata e vanesia che non potrà mai smettere di mostrare al mondo.

Con orgoglio, come l’amore – quello vero.

Chi di spada ferisce, di spada perisce.

Forse, dopotutto, questo è ciò che meriti: qualcuno che ti sconfigga con le tue stesse armi. Se il premio è la consapevolezza di averlo amato come nessun’altra potrà mai fare, accetti la spada.

 

 

 

«Well, there is a reward

To live and die by the sword.»

 

 

 

*

 

 

 

Chi mi conosce sa che non amo particolarmente Perla, e non l’ho mai apprezzata proprio per la sua eccessiva esuberanza. Eppure, ultimamente mi sembra così spaesata e forzatamente allegra – tutti quei post su Instagram in cui ostenta felicità alternati a frasi che lasciano ben poco all’immaginazione – che mi ha intenerita. Ho dovuto scrivere queste quattrocento parole, forse mettendoci più me di quanto desiderassi inizialmente. Ma, insomma, in lei c’è davvero un po’ di noi: non ho potuto evitarlo.

 

 

 





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