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1.CHI SIAMO NOI?
Dopo che Sylar è stato ucciso da Peter Petrelli al Kirby Plaza (o almeno
così sembra) gli Heroes ritornano alla loro normalità.
Nelle loro vite
la parola normale ha un diverso significato rispetto a un comune essere
umano, poiché gli Heroes hanno molteplici super-poteri.
Claire Bennet rigenera gli apparati del proprio corpo; Matt Parkman
legge i pensieri altrui; Molly Walker riesce a localizzare nella sua
mente chiunque semplicemente guardando una foto della persona da
cercare; Niki Sanders ha una personalità buona; Peter
Petrelli è in grado di assorbire i poteri altrui, Nathan Petrelli
riesce a volare; Angela Petrelli mentre dorme sa prevedere
il futuro. Micah Sanders può comandare gli apparecchi
elettrici semplicemente toccandoli, pensando successivamente alla
modalità di esecuzione.
Esiste un'organizzazione segreta composta da diverse persone,
di cui non si conoscono i nomi. L'unico nome conosciuto è quello di Noah
Bennet, il padre di Claire Bennet.
Lo scopo di questa organizzazione è quello di verificare i
super-poteri degli Heroes, in modo tale da far sì che
successivamente vengano messi al servizio della società; per
poter verificare queste abilità provvede a rapirli tutti...
vengono portati a fare degli esami.
Mohinder Suresh invece, essendo un medico specializzato sul DNA vuole
studiarli. È diverso dagli altri sia nel metodo che nello scopo.
Molly rimane orfana a causa di Sylar; per questo dopo poco si ammala del
virus Shanti.
Ha la capacità di cancellare i poteri!
Il medico
quindi deciso ad aiutarla le fa delle trasfusioni del suo
sangue, in attesa di trovare una soluzione definitiva.
A New York Matt e Molly si trasferiscono nell'appartamento di Mohinder.
È
mattina presto e i due uomini sono impegnati nella costruzione di un
lettino (o almeno ci provano) dove potrà dormire la bambina.
Lei li
guarda divertita.”Non riuscirete a montarlo entro oggi, però forse se leggete le istruzioni...”li provocò scherzosa.
“Molly! Le abbiamo già lette sette volte, siamo a metà e non capiamo
dove vanno i chiodi!”dice Mohinder con il trapano ancora in mano.
“Sulle istruzioni sembra facile e invece non lo è...”vengono interrotti da Matt.
“Ti avevo detto di andare a prendere il letto in un negozio, così lo montavano loro.”
“A Los Angeles quando ero con
mia moglie, ho montato io la culla di nostro figlio.”fa notare orgoglioso Matt.
“Io non ho figli ed è
inutile che mi fissi! Rileggi e dimmi cosa fare!”in risposta alla
richiesta, l'uomo rilegge tutto con attenzione, quasi a voler trovare
un eventuale passaggio precedentemente sfuggito, finché il
coinquilino non gli strappa le istruzioni dalle mani.
”Non faccio più nulla! Andiamo a prenderlo in un negozio...”dice Mohinder stufo.
Matt uscì
dall'appartamento e scese le scale diretto all'ingresso.
Intanto Molly
aiuta Mohinder a riordinare il pasticcio combinato dai due amici.
Dopo
un po' però l'uomo nota qualcosa di strano e si ferma, la guarda
preoccupato.
Conosce quello sguardo assente: ha bisogno del suo sangue.”Molly ti faccio un'altra trasfusione come ieri!”spiega ma lei sente
la sua voce a pezzi.
Mohinder stende Molly sul divano, dopodiché infila
l'ago della flebo nel braccio e preme i tasti per impostarla; infine
controlla che il sangue scenda piano attraverso i tubi.”Mi hai fatto
più male del solito...”mormora la bambina.
“Scusami...sai che io non sono delicato quando devo bucare la pelle
degli altri.”dice dispiaciuto. Se Sylar fosse ancora vivo potrei
chiedergli di eliminare i suoi poteri cosicché il virus verrebbe curato
subito... NO! NON POSSO FARE QUESTO A MOLLY, HA UCCISO LA SUA FAMIGLIA!
Come posso curarla? Avevo promesso a me stesso che nessuno avrebbe fatto
la stessa fine di mia sorella Shanti e invece ora non so cosa fare!
Deve vivere Molly! Se sarà necessario resterò sveglio 24 ore. Pensa
deciso riprendendo maggiore fiducia e determinazione.
Lasciata la bambina a riposare sul divano, va nello studio e raggiunge
il microscopio.
Lo accende per esaminare una goccia di sangue appena
prelevata.
Attraverso la lente vede nel sangue pochi globuli bianchi e
dei piccoli corpi lunghi e viola... tanti.
Dopo diversi minuti trascorsi in quella stanza un rumore alle sue
spalle lo fa drizzare dal microscopio.
Era talmente assorto nel suo
esame che non si è accorto del ritorno a casa dell'amico.
Quando sente dei rumori sussulta credendo sia Sylar.
È Matt a prendere la parola per primo, non appena il coinquilino si è voltato nella sua direzione.”No. Non puoi restare sveglio o ti ucciderai!”
“Matt non voglio riposarmi, devo prima trovare una soluzione al problema di Molly!”
“E io ti ripeto che se non dormi non puoi aiutarla. Devi essere lucido.”
“Smettila di leggere i miei pensieri tanto ho deciso così!”
“Adesso che sono tornato, sai a cosa pensava? All'omicidio dei suoi genitori!”dice con disappunto.
Il sogno di Molly
Sono a casa, nella mia stanza, e sto giocando serena, quando sento dei
rumori dal piano inferiore. È una voce maschile. Di soppiatto lascio la
mia camera e mi avvicino alle scale, con il cuore in gola.
”Voglio i vostri poteri... ho fame! Verrete uccisi.”
“No, non farlo! Abbiamo una figlia piccola...”supplicano mamma e papà.
L'Uomo Nero con il dito apre le loro teste e tira fuori i cervelli, per
poi congelarli. Assisto impotente alla scena, ma lui mi nota e inizia a
seguirmi, dopo taglia la pelle del cranio.
Una voce familiare la riporta alla realtà.“Molly stai ancora male per l'omicidio della tua famiglia? Gridavi il
nome dell'Uomo Nero.” chiede agitato Mohinder asciugandole le lacrime
con i polpastrelli.
“Sì... l'Uomo Nero... stavo sognando quando li ha uccisi...”
“Ascolta lui non può
farti più del male e se ci proverà lo
ucciderò!”dice freddo Mohinder. In realtà ce l'ha
ancora con Sylar per aver ucciso suo padre Chandra.
“Sì sono d'accordo con Mohinder. Ti ho promesso che non si sarebbe più
avvicinato a te.”concorda Matt avvicinandosi a sua volta alla bambina.
“Siete i miei più grandi eroi, mi avete aiutato tanto!”dice tirandosi
su e abbracciandoli stretti con l'unico braccio senza flebo.
Loro due sono i suoi migliori amici lì a New York.”Noi andiamo di là,
ma tu non muoverti dal divano.”ordina Mohinder sorridente deciso a
lasciarla riposare un altro po'.
Dopo alcuni giorni per fortuna arriva il letto ordinato da Matt e tutti
insieme presi dall'entusiasmo, ridipingono di arancione le pareti della
stanza.
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