Addio, Hogwarts
James lanciò un ultimo, lungo
sguardo al maestoso castello di Hogwarts.
Fu il definitivo, malinconico addio alla sua infanzia felice, alle
gioie del Quidditch, agli scherzi spassosi, ai passaggi segreti, alla
complicità dei ritratti e alle prelibatezze degli elfi domestici.
Sapeva da mesi, ormai, quale destino lo attendesse, ma per la
prima volta provò un moto di paura lo assalì al pensiero.
Dopotutto, era certo che la guerra avrebbe avuto tutt’altro sapore
lontano dalle mura ovattanti della scuola.
Poi guardò gli altri Malandrini, sulla barca assieme a lui, come
nel viaggio inverso compiuto tanti anni prima.
Cercò Lily sulle barche vicine. Finalmente, anche lei punto fermo
del suo futuro.
E la paura svanì.
Perché James sapeva che, finché fossero rimasti fedeli l’uno con
l’altro, sarebbero stati in grado di affrontare ogni ostacolo.
**
Sirius era pronto.
Pronto a combattere.
Pronto a soffrire.
Pronto a screditare ancora una volta il cognome dei Black,
schierandosi dalla parte sbagliata.
Perfino pronto a morire, se per la giusta causa.
Per un attimo, però, non riuscì a trattenere un pensiero
insidioso, inatteso, indesiderato.
Fu un momento, ma guardando il castello per l’ultima volta, non
poté fare a meno di chiedersi quando – se – avrebbe mai rivisto suo
fratello Regulus.
Sperò ardentemente che non accadesse in battaglia.
Perché era pronto a tutto… tranne che a vederlo morire.
Tranne che a vederli morire.
**
Remus lasciò vagare lo sguardo per
il parco, fino a quando non lo identificò tra i tanti alberi.
Il Platano Picchiatore.
E non fu alla guerra che pensò Lunastorta, né al ruolo che presto
avrebbero assunto in essa in quanto nuovi membri dell’Ordine della
Fenice.
Lui ricordò le molte, orribili notti in cui suo padre l’aveva
dovuto rinchiudere in una stanza isolata con la magia, o le notti in
cui aveva distrutto porte e finestre nonostante gli incantesimi di
contenimento sempre più avanzati – quelle notti in cui si ritrovava
solo con il suo straziante, inumano dolore.
Poi ricordò anche le altre notti, quelle passate a correre libero
nel parco – le notti migliori della sua vita.
E tutto ciò che osò sperare fu di non dover mai più rinunciare al
conforto di Felpato, Codaliscia e Ramoso.
**
Lily si staccò dal petto la spilla
dorata da Caposcuola.
Tirò indietro il braccio e la lanciò con tutte le proprie forze
nelle profondità del Lago Nero, insieme alla sua eterna riconoscenza
verso quel luogo dove aveva scoperto chi fosse veramente.
Fu il suo ultimo, sofferto lascito alla Scuola che l’aveva resa la
persona che era.
Fu il gesto con cui voltò le spalle ai rassicuranti confini di
Hogwarts – dove quella spilla le aveva conferito un ruolo, un potere –
per entrare in un mondo in cui il suo unico titolo sarebbe stato Sanguesporco.
Fu, infine, il pagamento dovuto per una scommessa persa.
Getterò la spilla nel lago, se mai mi
divertirò a fare il Caposcuola con te, Potter!
Era stato molto più che divertente.
**
Severus salì sulla sua barca e non
si voltò più.
Non era mai stato bravo con gli
addii.
E faceva male, troppo male
lasciare per sempre l’unico luogo in cui si fosse mai sentito a casa.
Un futuro incerto gli si dipanava
davanti, alimentato solo dalla speranza che il padre di Mulciber lo
ritenesse adatto e che –
presentatolo al Signore Oscuro – questi lo accettasse nella sua
ristretta cerchia di seguaci, marchiandolo a fuoco.
Forse,
pensò, un giorno anche là riuscirò a
sentirmi a casa.
Un bagliore dorato nel cielo
attirò il suo sguardo, prima di sparire nel lago.
Il suoi occhi volarono rapidi
sulla ragazza che aveva lanciato la spilla, per poi spostarsi
precipitosamente sui propri piedi.
In fondo, non era mai stato bravo
con gli addii.
Solo
quando tornò a Howgarts da professore Severus capì.
Capì come il solo posto che
avesse mai chiamato casa
fosse il posto dove era vissuto
con lei.
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Grazie di essere arrivati
fino a qui… Sarò ben lieta di sapere cosa ne pensiate ^^
L'idea è nata leggendo
un'intervista della Rowling, in cui disse di essersi molto dispiaciuta
di non poter aver scritto del diploma, e che immaginava gli studenti
dell’ultimo anno tornare indietro sulle barchette che li avevano
condotti ad Hogwarts per la prima volta.
Avrei voluto scrivere anche
di Peter, ma proprio non ce l’ho fatta.
A presto,
Isidar^^
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