Aeroplanini di carta

di Eevolet
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Luce.
C'è tanta luce. 
Il sole picchia forte e posso vedere le nuvole senza nemmeno alzare lo sguardo. 
Mi trovo all'ultimo piano di una torre di vetro senza un tetto; mi giro e vedo il mio riflesso: sono vestita con una camicia da notte e sento il pavimento di marmo sotto i piedi. Sono in quella che potrei definire la mia stanza? Ci sono giocattoli di legno sparsi in giro, ma quello su cui mi concentro sono tutti gli aeroplanini di carta che mi svolazzano intorno, trasportati dal vento proveniente dall'alto. 
Ne prendo uno e lo apro: è...una lettera. Sono tutte lettere indirizzare ai miei amici, pronte a volare da loro; ma nella mia stanza non ci sono porte, solo un grande buco al posto del tetto. 
Provo a lanciare fuori gli aeroplanini ma la corrente proveniente dal soffitto li rimanda giù.
Li raccolgo uno per uno e li infilo sotto la camicia da notte, guardo verso l'alto e inizio a grattami la schiena fino a farla sanguinare; apro la pelle e tiro fuori dalle scapole due ali piumate. 
Spicco il volo verso il soffitto ed esco dalla mia camera, ma il forte vento mi sbaraglia e mi porta via tutti gli aeroplanini. 
Se siano arrivati a destinazione o meno non ha importanza, ora sono libera di volare dai miei amici e dir loro a voce il contenuto di quelle lettere.




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