questa
storia non posso che dedicarla a HelenaAvenged e a chungee perchè hanno
scritto due storie stupende e ad
Haku perchè la sua storia sui due fratellini mi ha commosso.
ANDIAMO AD
ALLENARCI?
“Ace.. Sei
andato via?”
Chiese il fratellino
più piccolo mettendosi a fatica a sedere. Era bloccato a
letto solo dalla mattina ma non ne poteva già
più. Avrebbe voluto correre fuori ma non ne aveva la forza.
“No, sono
ancora qui. Tranquillo che non vado via.”
Lo
rassicurò Ace sedendosi vicino a Rufy e facendolo rimettere
sdraiato. Il fratellino si lasciò mettere a letto senza
protestare e lasciò che Ace gli rimboccasse le coperte
perché non prendesse freddo. Era l’ennesima volta
che gli chiedeva di rimanere con lui, anche se non c’era
bisogno. Ace non avrebbe mai lasciato solo il fratellino malato.
“Andiamo in
spiaggia ad allenarci?”
Chiese Rufy
debolmente, rosso in viso per la febbre. Era qualche giorno che tossiva
spesso ma Ace aveva pensato che non fosse nulla di grave. Quella
mattina però Rufy non era corso a svegliarlo come al solito.
I due ragazzi dividevano la stanza e di solito Ace capiva che era
mattina perché Rufy gli saltava sulla pancia urlando che
aveva fame e che voleva allenarsi con lui. Gli era parso decisamente
strano, era andato a svegliarlo e si era spaventato. Il fratellino
scottava, doveva avere la febbre alta. Era stato con lui per ore, senza
allontanarsi mai dal suo letto e mettendogli un panno freddo sulla
fronte sperando che si sentisse un po’ meglio. Per un
po’ aveva anche temuto il peggio. La strada per andare in
paese a chiamare il dottore non gli era mai parsa così
lunga. Nel primo pomeriggio però Rufy si era svegliato e non
aveva smesso nemmeno per un attimo di cercare il fratello maggiore.
“Non puoi
fratellino, hai la febbre.”
Gli rispose
dolcemente il fratello più grande, passandogli una mano
sulla fronte per controllarlo. Era ancora molto caldo ma almeno aveva
smesso di delirare e di sudare freddo. Era sollevato nel vederlo stare
meglio.
“Ma io
voglio diventare forte come te, così potrò
diventare il Re dei Pirati.”
Insistette ancora
Rufy, deciso a non mollare il colpo così facilmente. Ora che
si sentiva meglio non era intenzionato a sprecare nemmeno un minuto,
voleva realizzare il suo sogno. Il veri pirati dopo tutto non si fanno
mica fermare solo da un po’ di febbre, no?
“Lo farai
quando sarai guarito.”
Disse Ace paziente.
Era stato molto in pensiero per il piccolo e voleva evitare che
peggiorasse di nuovo. Il dottore era stato chiaro, doveva stare a
riposo assoluto qualche giorno. Ace sospirò, non sarebbe
stato per niente semplice temere fermo a letto quel terremoto del suo
fratellino. A volte era una peste e si cacciava nei guai ma non sapeva
fare a meno di lui, Rufy aveva la straordinaria capacità di
trasmettere alle persone il lato migliore di se nonostante tutto.
“Uffa, ma
mi annoio.”
Si lamentò
il piccolo battendo i pugni sul materasso. La vista del visino del
piccolo, tutto rosso per la febbre e imbronciato fece ridere il
fratello più grande.
“Per questo
ci sono qui io a farti compagnia!”
Disse ancora Ace con
un sorriso sulle labbra. Rufy rimase per un bel po’ in
silenzio, come se stesse pensando a qualcosa.
“Fratellone?
Anche tu vuoi diventare un pirata, vero?”
Disse alla fine Rufy
fissando intensamente il fratello più grande.
“Certo!”
Rispose sicuro Ace,
sorpreso dalla domanda del fratello. La vita del pirata, sempre in
mezzo al mare a caccia di nuove avventure era quello che desiderava di
più in assoluto. Non vedeva l’ora di partire alla
scoperta di nuovi mari e nuovi mondi. L’unica cosa che lo
spaventava e lo rendeva un po’ triste era il distacco dal
fratellino. Loro due erano cresciuti senza padre, certo per un
po’ con loro c’era stato il nonno ma non era la
stessa cosa. Ace aveva fatto da fratello maggiore e da padre al
fratellino e sapeva che il piccolo avrebbe sofferto immensamente per il
loro distacco.
“Ma tu sei
più grande di me..”
Disse ancora Rufy,
improvvisamente triste. Ace era confuso, non era da Rufy diventare
essere così mogio. Di solito era un vulcano, e di certo non
poteva essere la febbre a fermarlo. Si chiese che cosa stesse passando
nella mente del fratellino.
“E questo
cosa centra?”
Chiese Ace stupito e
confuso. Il fratellino ora aveva la testa bassa, sembrava quasi si
stesse sforzando con tutto se stesso di trattenere le lacrime.
“Vuole dire
che tra qualche anno partirai per mare, io sarò troppo
piccolo per seguirti e mi lascerai solo.. Chi si prenderà
cura di me?”
Rispose Rufy fissando
intensamente le coperte. Era ancora presto, infondo Ace aveva solo
undici anni ma il pensiero che un giorno il fratello se ne sarebbe
andato lo rendeva infinitamente triste. Suo fratello era tutto per lui.
Era insieme un compagno di giochi e un modello da imitare. Un fratello
maggiore e una sorta di padre. Non avrebbe mai voluto separarsi da lui.
“Beh quando
io sarò abbastanza grande per partire tu sarai abbastanza
grande per badare a te stesso. E poi potrai sempre aspettare qualche
anno e raggiungermi nel Grande Blu, no?”
Disse Ace, lasciando
che il fratellino si appoggiasse contro il suo petto. Il maggiore
sentì le lacrime calde di Rufy bagnargli il petto e dovette
fare del suo meglio per non mettersi a piangere anche lui.
“Ma mi
mancherai tanto..”
Continuò
il fratellino con la stessa aria triste. Sapeva che era presto per
pensare a quando il fratello sarebbe partito ma non riusciva a
toglierselo dalla mente.
“Anche tu
fratellino mi mancherai, ma sono sicuro che ce la caveremo entrambi.
Siamo fratelli, no?”
Disse Ace dopo averci
pensato un po’ su. Era così triste vedere il
piccolo Rufy così triste e allo stesso tempo lo faceva stare
malissimo pensare di partire lasciandolo solo sull’isola ma
era il loro sogno. Un giorno lo avrebbero realizzato, magari insieme.
“Hai
ragione! Quando partirai non smetterò di allenarmi,
così quando ci incontreremo ti batterò!”
Rispose Rufy,
tornando in pochi secondi il solito vulcano di energie. Le parole del
fratello erano bastate. Erano fratelli e lo sarebbero rimasti
nonostante gli oceani che li avrebbero divisi un giorno e i nemici che
avrebbero cercato di sconfiggerli. Un giorno si sarebbero incontrati
nella rotta maggiore e avrebbero coronato il loro sogno insieme. Rufy
cercò nuovamente di alzarsi ma ancora una volta Ace lo
fermò.
“Prima
aspetta che ti passi la febbre però!”
Disse ridendo il
fratello più grande.
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