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Le
finestre erano sbarrate, nell'ingresso faceva un caldo soffocante.
Gli animatronics erano immobili, nelle loro consuete posizioni, e
fissavano punti lontani nello spazio. I loro occhi, inespressivi non
parevano cogliere il volto teso del proprietario.
«Dovevate
essere il mio successo... siete stati la mia rovina»
Un
bisbiglio che risuonò nella sala, rimbalzando sui muri e creando un
triste effetto.
«Perché?»
La
porta alle sue spalle si aprì, un fascio di luce si allungò sul
pavimento scivolando sui tavoli spogli e sulle pareti. Fred si voltò
lentamente, quasi con noncuranza, ma la mascella serrata e gli occhi
lucenti lasciavano trasparire il suo nervosismo.
«Un
ultimo sguardo, avevamo detto»
La
voce anticipò i due agenti in divisa che entrarono subito dopo la
luce.
«Un
ultimo... sguardo, sì»
Ripeté
Fred, ma la sua voce era roca, forzata. Con tre lunghi passi giunse
davanti al tendone viola ormai lacero. Lo aprì lentamente, facendo
cigolare appena gli anelli di ferro che lo sorreggevano. Al suo
interno giaceva un Foxy in disuso, con muso inclinato da una parte,
gli occhi finti che fissavano le mattonelle. Aveva le braccia piegate
all'altezza degli avambracci, come se stesse ancora reggendo un
tagliere per pizze come aveva fatto un tempo, da porgere ai bambini.
L'uncino era rivolto verso il basso, e solo quel particolare rendeva
la creatura di metallo ancora più malinconica.
Fred
fu restio dal richiudere le tende viola. In qualche modo si sentiva
responsabile della rabbia di Foxy, poiché tutto era partito da
quando aveva chiuso il Covo dei Pirati per la prima volta, nel '87.
Foxy, probabilmente il più popolare, addirittura più amato di
Freddy, era stata la causa principale della loro rovina. Da quando
aveva morso quella bambina... cosa aveva indotto la volpe pirata
ad agire in quel modo, nessuno lo aveva mai capito. Ma il pensiero
aveva tormentato molte notti del proprietario, che prima di riaprire
la pizzeria era giunto alla conclusione di dover disattivare Foxy.
Qualcosa gli aveva sempre suggerito che non era stata colpa sua –
in fondo erano animatronics programmati per eseguire certi gesti, per
dire certe cose e basta, certamente non dotati di volontà propria –
ma probabilmente di un cortocircuito o di una programmazione fatta
male.
Non
incolparlo... dietro a quel morso c'era un'altra persona
Eppure
in quell'incidente c'era stato qualcosa di strano, Fred aveva
assistito alla scena e poteva affermarlo con chiarezza. Mentre
parlava con una cliente, si era sentito un grido, soffocato subito
dopo da un verso ripugnante, disumano. Tutta i presenti si erano
voltati, trovandosi ad osservare una scena macabra, le mascelle di
Foxy coperte di sangue e brandelli di materia grigia, la bambina
accasciata a terra immersa in una pozza rossa che non faceva che
allargarsi. Il volto era irriconoscibile. Un urlo generale, persone
che scappavano, che portavano via i loro bambini. Fred aveva avuto le
vertigini, per un istante aveva creduto di svenire. Poi aveva
lasciato cadere il menù e il boccale di birra che aveva in mano,
aveva più volte cercato di tirar fuori la voce, ma più si era
sforzato più questa era venuta a mancare. Dopo un tempo
indeterminato riuscì a produrre poco più che un gemito trattenuto,
un mormorio che recitava “Foxy...!”. La volpe si era voltata
verso di lui, gli occhi gialli schizzati di sangue erano stati per un
attimo attraversati da un barlume di follia, odio profondo, per poi
assumere un'aria sorpresa, spaventata. Aveva allargato le fauci
lasciando cadere i pezzi di carne a terra, poi aveva uggiolato come
un cagnolino pentito. In quel momento Foxy era stato tanto orripilato
quanto Fred, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa o dire
qualsiasi cosa, Fawkes gli era piombato addosso, da dietro,
schiacciandolo a terra e aprendo a colpi di martello la schiena dove
erano posti i comandi. Dopodiché aveva battuto un pugno
sull'interruttore del robot, che subito si era accasciato a terra
come un rottame in disuso. Poi Fawkes si era alzato, aveva guardato
Fred negli occhi, e così si erano continuati ad osservare fino
all'arrivo della polizia, che aveva fatto evacuare i pochi curiosi
rimasti.
Era
stato inevitabile mettere in disuso la volpe pirata, per quanto
Fawkes avesse brontolato. Il vecchio amico di Fred era sempre stato
convinto che qualcuno avesse manomesso il suo favorito, qualcuno
contro la pizzeria, ma senza prove concrete gli altri non avevano
potuto dargli ascolto. Così Fred era stato costretto a chiudere
quelle tende, ed a collocare un cartello vicino al covo che recitasse
“Guasto”. Da quel giorno Fawkes stesso era cambiato, diventando
più nervoso e irascibile, passando sempre meno tempo con gli altri
tre. Nessuno se l'era sentito di gettare via Foxy, e questo era
rimasto chiuso per anni nella sua tenda, in attesa che qualcuno gli
permettesse di tornare in funzione. Fred era più che certo che Foxy
lo odiasse a morte, da quando aveva chiuso quelle tende porpora, e
questo aveva suscitato il suo odio verso gli umani... ma, cosa stava
pensando? Quelli erano solo animatronics, scatole di latta privi di
sentimento. Non potevano provare rancore. Eppure... gli ultimi tempi
erano apparsi più umani, forse per gli aggiornamenti dei loro
database. A volte sembravano comprendere lo staff, cercavano di
comunicare. La compagnia era stata entusiasta del progresso dei
robot, di come pian piano, con vari aggiornamenti, riuscissero ad
acquisire una certa intelligenza. Poi c'era stato l'attacco a Mike,
poche settimane prima. Era stata la goccia che aveva fatto traboccare
il vaso.
La
pizzeria è maledetta dal '87, e ancor più maledetta da
quell'incidente, i bambini rapiti... te li ricordi, Fred?
«Sono
pronto»
Fred
si avvicinò ai due agenti, mostrando i polsi. La donna lo ammanettò
con un gesto rapido e fluido. Il proprietario guardò le manette
argentee con sguardo vago, come se non fossero state attanagliate ai
suoi polsi.
Ricordi
i loro volti?
L'uomo
lo afferrò bruscamente per un braccio, e lui non oppose resistenza.
Io
sì... io c'ero, quando è accaduto. E saprei dirti la verità.
Prima
di essere trascinato fuori, lanciò un'ultima occhiata a Freddy,
immobile nella stessa posizione, rimpiangendo il giorno in cui
l'aveva costruito.
Se
solo tu mi ascoltassi, una volta tanto, fratello.
Commento
Perdonate
il capitolo corto e privo di grande sostanza, intendevo scrivere
molto di più ma poi ho realizzato che mi ero soffermata troppo sui
ricordi di Fred per continuare con il vero argomento che inizialmente
doveva essere trattato in questo capitolo. Ancora non stiamo
guardando la scena attraverso gli occhi degli animatronics, ma ben
presto i capitoli prenderanno una svolta più leggera e allegra.
Spero continuerete a seguire la mia storia, a presto!
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