Mi ero perso in un giardino di rose ghiacciate, troppo fredde per sciogliersi al sole.
Oltre quel velo di cristalli ghiacciati ancora si vedeva quel lucente rosso vivo di qui erano tinti i petali.
Erano meravigliose, ma senza vita.
Intrappolato in un sonno senza mai poter appassire per sbocciare ancora.
Ed io ero li, penso in un labirinto in totale solitudine incantato dalla freddezza dell'amore.
Mi sembrò una visione onirica quando trovai il fulcro, il centro di quel glacale labirinto.
Solo una rosa si ergeva nel suo cuore.
Bianca, come il ghiaccio e la neve.
L'unica ad essere ancora viva, pronta ad appassire e sbocciare ancora.